Fratelli d’Italia #3
“Fratelli d’Italia” è un omaggio al nostro inno, alla nostra storia. Una testimonianza di fratellanza, una lunga e inconsueta passeggiata tra le pieghe dell’arte contemporanea del nostro paese. Protagonisti del terzo appuntamento sono Maurizio Cannavacciuolo (Campania), Franco Passalacqua (Umbria) e Corrado Zeni (Liguria).
Comunicato stampa
I 150 anni dell’Unità d’Italia noi li festeggiamo così: con una mostra corale, un ambizioso progetto che vede coinvolti venti artisti, uno per ogni regione, scelti in base al loro luogo di nascita. Dalle Alpi alla Sicilia, sfileranno in galleria, in gruppi di tre, i lavori di Bruno Benuzzi (Sardegna), Enrica Borghi (Piemonte), Maurizio Cannavacciuolo (Campania), Adrea Chiesi (Emilia Romagna), Fabrice De Nola (Sicilia), Alberto Di Fabio (Abruzzo), Tamara Ferioli (Lombardia), Ettore Frani (Molise), Sarah Ledda (Valle d’Aosta), Tommaso Lisanti (Basilicata), Carla Mattii (Marche), Franco Passalacqua (Umbria), Simone Racheli (Toscana), Ascanio Renda (Calabria), Max Rohr (Trentino Alto Adige), Massimo Ruiu (Puglia), Serse (Veneto), Antonio Sofianopulo (Friuli Venezia Giulia), Francesca Tulli (Lazio), Corrado Zeni (Liguria),
Il progetto espositivo è articolato in otto appuntamenti, dal 25 maggio al 25 novembre, uno ogni due settimane. Di ogni artista saranno presentate due o tre opere a sua scelta, una terza sarà realizzata appositamente su un supporto della forma della regione di appartenenza, per l’ultimo appuntamento, che vedrà coinvolti tutti gli artisti, che uniti, pur nella diversità di stili, tecniche e linguaggi, ricomporranno la cartina della nostra nazione.
"Fratelli d'Italia" è un omaggio al nostro inno, alla nostra storia. Una testimonianza di fratellanza, una lunga e inconsueta passeggiata tra le pieghe dell’arte contemporanea del nostro paese.
Pittura, scultura, installazioni, si susseguiranno, senza sosta, fino alla fine del 2011, più di 60 opere, attraverso le quali sarà possibile stabilire dialoghi e confronti, stimolare riflessioni e delineare nuovi e inaspettati orizzonti.
Calendario mostre
25 maggio - 7 giugno TAMARA FERIOLI - ETTORE FRANI -CARLA MATTII
8 giugno - 21 giugno ALBERTO DI FABIO - SIMONE RACHELI - MAX ROHR
22 giugno - 5 luglio MAURIZIO CANNAVACCIUOLO - FRANCO PASSALACQUA - CORRADO ZENI
6 luglio - 19 luglio BRUNO BENUZZI - SARAH LEDDA - ANTONIO SOFIANOPULO
21 settembre - 4 ottobre FABRICE DE NOLA - TOMMASO LISANTI - MASSIMO RUIU
5 ottobre - 18 ottobre ENRICA BORGHI - ANDREA CHIESI - FRANCESCA TULLI
19 ottobre -1 novembre ASCANIO RENDA - SERSE
9 novembre - 25 novembre FRATELLI D’ITALIA - PRESENTAZIONE CATALOGO
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terzo appuntamento
mercoledì 22 giugno 2011 ore 18
Protagonisti del terzo appuntamento sono Maurizio Cannavacciuolo (Campania), Franco Passalacqua (Umbria) e Corrado Zeni (Liguria).
Maurizio Cannavacciulo (Napoli 1954), protagonista fin dagli anni ’70 del panorama artstico italiano, ha più volte definito i suoi lavori machine à penser. Dispositivi che inducono chi guarda a rallentare la percezione, godere delle sfumature e sensazioni più intime e nascoste, che solo una predisposizione limpida e libera da pregiudizi può raggiungere. Uno stile pittorico immediato e attraente, capace di camuffare volgarità, violenze e orrori del presente con decori rassicuranti e sdolcinate composizioni. Per la mostra Fratelli d’Italia, ha scelto due carte geografiche, una delle quali dedicata al nostro stivale, Melting Italy on white and gold. A prima vista sembra una seducente riproduzione della penisola, glamour quanto basta per farti venir voglia di possederla. Se ti avvicini e rifletti ti accorgi che nulla è come sembra. E tutto è prossimo a un cupio dissolvi.
Franco Passalacqua (Terni 1950), a prima vista sembra avere una tavolozza scarna. Un uomo di poche parole e di pochi colori. In realtà la sua è una sintesi, clorofilliana e linguistica, che racchiude le mille possibilità della vita. E appunto ai cicli vitali, alla nascita, crescita, maturità e morte viene da pensare quando con sguardo assorto ci s’immerge nei suoi boschi, struggenti e silenziosi. Accarezzati da brezze leggere, fissate nel fremito delle foglie piegate al vento. Illuminati da bagliori argentati e lunari. Foreste sconfinate, eserciti di alberi, composti e disciplinati che ci osservano senza guardarci. Metafore dell’umana esistenza. Ripetizioni differenti, invincibili ossessioni che Passalacqua dipinge, senza sosta. Sconfinate e misteriose distese di vegetazione che adombrano altro. Qualcosa che trascende la metafora stessa: la semplicità della vita.
Corrado Zeni (Genova 1967) ha un chiodo fisso, le teorie degli spazi fisici. Soprattutto quelle sperimentate nel 1967 dal sociologo americano Stanley Milgram, secondo il quale “membri di un vasto sistema sociale sarebbero connessi tra di loro mediante brevi catene di parentela”, dimostrando come la catena di legami di conoscenza si riducesse a sei gradi. L’umanità dipinta da Zeni, immersa in un bianco assoluto, denso di mille possibilità, vuole contraddire e scardinare questa ipotesi. Forse ci sono sei gradi di separazione. Forse sono anche sette, una dozzina o molti di più. Non ha molta importanza. Sono troppe le situazioni e le variabili. Barriere invalicabili separano il nostro territorio da quello dei protagonisti dei suoi dipinti. Sospesi nel tempo e nello spazio, alla ricerca di incontri impossibili si muovono, restando misteriosamente immobili.