Freedom Fighters

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE ROSSELLI
Corso Giulio Cesare 4bis/B, Torino , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal lunedì al venerdì dalle 10,30 alle 18,30, il sabato e la domenica dalla 10,00 alle 16,00.

Vernissage
17/05/2014

ore 18

Generi
fotografia

Cosa può insegnare al mondo odierno la lotta per i diritti civili portata avanti negli Stati Uniti tra gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso ? Quali lezioni si possono trarre dal ruolo giocato di John e Robert Kennedy nella battaglia per una società più giusta, inclusiva e solidale ?

Comunicato stampa

Cosa può insegnare al mondo odierno la lotta per i diritti civili portata avanti negli Stati Uniti tra gli anni '50 e '60 del secolo scorso ? Quali lezioni si possono trarre dal ruolo giocato di John e Robert Kennedy nella battaglia per una società più giusta, inclusiva e solidale ?

A questi interrogativi è dedicata la mostra fotografica “Freedom Fighters – I Kennedy e la battaglia per i diritti civili”, organizzata ed ospitata dalla Fondazione Rosselli dal 19 al 30 maggio presso la sua sede a Torino. Le battaglie sui diritti civili sono una componente importante dell'ispirazione ideale della Fondazione Rosselli. La tradizione di Giustizia e Libertà ed il pensiero dei Rosselli all'inizio del secolo scorso hanno infatti contribuito a maturare un collegamento fra le istanze della libertà individuale e quella della giustizia sociale. Il tema della mostra si inserisce quindi perfettamente in questo filone del pensiero politico italiano.

Sotto l'alto patrocinio della Presidenza della Repubblica italiana, l'iniziativa è promossa in collaborazione con la Robert Kennedy Foundation of Europe, istituita nel 2005 con l'intento di promuovere anche in Europa i progetti del RFK Center for Justice and Human Rights, uno dei punti di riferimento a livello mondiale per la tutela e l'educazione in tema di diritti umani. L'esposizione verrà inaugurata alle ore 18.00 di sabato 17 maggio e per celebrarne il debutto il Presidente della Fondazione Rosselli Riccardo Viale sarà affiancato da Kerry Kennedy, figlia di Robert Kennedy e Presidente onoraria della RK Foundation of Europe.

“La mostra del Kennedy Center – ha dichiarato il professor Viale - mette in luce un capitolo fondamentale dello sviluppo della democrazia occidentale: la battaglia sui diritti civili. Guardando le foto della mostra il pensiero va a quella storia nobile e democratica degli Stati Uniti d’America che, attraverso i fratelli Kennedy, unisce Roosevelt ad Obama e che ha sempre creduto che il rafforzamento della liberal democrazia passi attraverso la lotta alla povertà ed alla emarginazione sociale” .

La mostra, curata da Alessandra Mauro e Sara Antonelli per la Fondazione Forma per la fotografia, ricorderà infatti l'azione dei fratelli Kennedy con una serie di 80 fotografie, divise in due sezioni: la prima dedicata ad una ricostruzione cronologica di fatti e personaggi che hanno contraddistinto le battaglie per i diritti civili tra il 1776 e il 1964. La seconda riservata ai momenti più simbolici di quelle battaglie, agli scatti di maestri della fotografia come Elliot Erwitt, Eve Arnold, Bruce Davidson, e Danny Lyon che ne ritraggono i protagonisti: Malcom X, Martin Luther King e, appunto, i fratelli Kennedy.

“Qualcuno, guardando oggi queste foto, potrebbe chiedersi perché, a quasi cinquant’anni dalla loro morte, la nostra reazione alla vista di questi uomini sia così forte. La ragione è che – sostiene Kerry Kennedy – queste figure erano riuscite nella loro vita, pubblica o privata, a toccare il coraggio e lo spirito di compassione che si annida nel profondo del cuore di ciascuno di noi.

La città di Torino, insieme a Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Lavazza, sostiene l'esposizione che si protrarrà da lunedì 19 a venerdì 30 maggio. Così il sindaco di Torino Piero Fassino: “A 50 anni di distanza le battaglie civili di quella grande nazione, fermate nelle belle immagini di questa mostra, sono un monito per ricordarci che la costruzione di un mondo più giusto, più equo, più solidale deve essere parte integrante del nostro agire quotidiano”.