Frida Kahlo. Il Caos Dentro
Un percorso sensoriale tecnologico e spettacolare che immerge il visitatore nella vita della grande artista messicana, esplorandone la dimensione artistica, umana, spirituale.
Comunicato stampa
Riapre martedì 2 febbraio a Milano negli spazi della Fabbrica del Vapore la mostra Frida Kahlo - Il caos dentro, un percorso sensoriale tecnologico e spettacolare che immerge il visitatore nella vita della grande artista messicana, esplorandone la dimensione artistica, umana, spirituale.
Prodotta da Navigare con il Comune di Milano, con la collaborazione del Consolato del Messico di Milano, della Camera di Commercio Italiana in Messico, della Fondazione Leo Matiz, del Banco del Messico, della Galleria messicana Oscar Roman, del Detroit Institute of Arts e del Museo Estudio Diego Rivera y Frida Khalo, la mostra è curata da Antonio Arévalo, Alejandra Matiz, Milagros Ancheita e Maria Rosso e rappresenta una occasione per entrare negli ambienti dove la pittrice visse, per capire, attraverso i suoi scritti e la riproduzione delle sue opere, la sua poetica e il fondamentale rapporto con Diego Rivera, per vivere, attraverso abiti, gioielli e oggetti, la sua quotidianità e gli elementi della cultura popolare tanto cari all’artista.
Dopo una sezione multimediale con immagini animate e una cronistoria con le date che hanno segnato le vicende della pittrice, la mostra entra nel vivo con la riproduzione minuziosa dei tre ambienti più vissuti da Frida a Casa Azul, la celebre magione messicana costruita in stile francese da Guillermo Kahlo nel 1904: la camera da letto, lo studio realizzato nel 1946 al secondo piano e il giardino.
Segue la sezione I colori dell’anima, curata da Alejandra Matiz, direttrice della Fondazione Leo Matiz di Bogotà, con i magnifici ritratti fotografici di Frida realizzati dal celebre fotografo colombiano Leonet Matiz Espinoza (1917-1988). Matiz, considerato uno dei più grandi fotografi del Novecento, immortala Frida in spazi di quotidianità: il quartiere, la casa e il giardino, lo studio.
Al piano superiore la mostra prosegue con una sezione dedicata a Diego Rivera: qui troviamo proiettate le lettere più evocative che Frida scrisse al marito. E una stanza dedicata alla cultura e all’arte popolare in Messico. Esposti alcuni esempi mirabili di collane, orecchini, anelli e gli abiti della tradizione messicana che hanno ispirato ed influenzato i modelli usati dalla Kahlo.
Il focus sulla tradizione messicana procede con la sezione dedicata ad alcuni dei più conosciuti murales realizzati da Diego Rivera: sono proiettati nella loro interezza e in alcuni dettagli i ventisette pannelli murali che compongono il Detroit Industry Murals (Detroit, 1932), il Pan American Unity Mural (San Francisco, 1940) e Sueño de una tarde dominical en la Alameda Central (Città del Messico).
Nella sezione FRIDA E IL SUO DOPPIO sono esposte le riproduzioni in formato modlight di quindici tra i più conosciuti autoritratti che Frida realizzò nel corso della sua carriera artistica, tra cui Autoritratto con collana (1933), Autoritratto con treccia (1941), Autoritratto con scimmie (1945), La colonna spezzata (1944), Il cervo ferito (1946), Diego ed io (1949).
A conferma della grande fama globale di cui la pittrice messicana gode, la mostra prosegue con una straordinaria collezione di francobolli di diversi stati, dove Frida è stata effigiata.
Il percorso comprende anche l'opera originale di Frida Piden Aeroplanos y les dan Alas de Petate – Chiedono aeroplani e gli danno ali di paglia del 1938 e sei litografie acquerellate originali di Diego Rivera.
Lo spazio finale è riservato alla parte ludica dell’esposizione con un video ad altissima risoluzione, suoni ed effetti speciali che costituisce una esperienza sensoriale di realtà aumentata molto emozionante, adatta a grandi e piccoli.