Fuga da Europa
Dopo il successo delle due passate edizioni, il Festival delle Letterature Migranti – in programma a Palermo dal 17 al 21 ottobre – riprende il dialogo con l’arte contemporanea e invade gli spazi della città, proponendo un palinsesto dedicato all’unione tra parole e visioni, a cura di Agata Polizzi.
Comunicato stampa
Dopo il successo delle due passate edizioni, il Festival delle Letterature Migranti - in programma a Palermo dal 17 al 21 ottobre - riprende il dialogo con l’arte contemporanea e invade gli spazi della città, proponendo un palinsesto dedicato all’unione tra parole e visioni, a cura di Agata Polizzi.
Promosso dal Comune di Palermo e dall’Associazione Festival delle Letterature migranti, il Festival ospita centinaia di autori da tutto il mondo - artisti, registi, giornalisti, docenti - per raccontare le migrazioni come condizione ordinaria, e non più straordinaria, della vita dei popoli.
In questo contesto, il palinsesto dedicato alle arti visive per l’edizione 2018, curato da Agata Polizzi, storica dell’arte e giornalista, si intitola Fuga da Europa, ovvero una riflessione sulle condizioni culturali del nostro continente, affidata ad artisti internazionali e giovani performer coinvolti in collaborazione con partner internazionali tra cui la Fondazione Merz di Torino. Gli spazi ospitanti sono luoghi in cui la presenza del FLM si è consolidata attraverso collaborazioni strettissime: alcuni sono deputati all’arte, altri invece luoghi di cultura che si aprono ai nuovi linguaggi del visivo. Tra questi il Museo Archeologico Antonino Salinas, la GAM Galleria d’Arte Contemporanea di Palermo, Palazzo Branciforte una delle due sedi della Fondazione Sicilia e Palazzo Chiaramonte Steri, sede del Rettorato.
“Fuga da Europa” pone una riflessione necessaria e anche provocatoria, sulle condizioni culturali e intellettuali di un continente che fatica a riconoscersi e dunque a rappresentarsi. Individui in fuga da sé stessi ancor più che da un luogo, perché non più capaci di trovare un’identità comune in grado di allargare la base e allontanare i dubbi e la diffidenza, individui privi di una forza capace di dissipare la paura dell’altro. La crisi individuale e culturale in atto può avere ampi margini di superamento solo attraverso la riconquista di una consapevolezza del sé, che può avvenire imparando a non dimenticare e soprattutto non smettendo di avere fiducia nel bene comune e nelle libertà. Grazie allo sguardo degli artisti è possibile provare a interpretare questo fenomeno cercando di osservare per capire, semplicemente, senza mai giudicare.
Eventi espositivi
Michele Tiberio_Niccolò de Napoli
“Misconception, a way to mis-understand reality”
Palazzo Branciforte
Inaugurazione: 17 ottobre, alle ore 12:00
Il progetto, che è stato selezionato tra oltre 600 candidati per fare parte degli eventi collaterali di Manifesta 12, è curato da Agata Polizzi con Lorenzo Madaro, ed è supportato dalla Fondazione Guglielmo di Catanzaro. Niccolò de Napoli e Michele Tiberio, artisti che lavorano con la scultura e le istallazioni, si interrogano sul senso dell’identità, sul suo valore sociale, giuridico e culturale. Per fare questo provano anche a entrare in contatto con la comunità Rom, per conoscere e approfondire la cultura di una minoranza che più di ogni altra in Italia è rimasta sconosciuta e mistificata per centinaia di anni.
Misconception inaugura in occasione del FLM.
Fatma Bucak
So as to find the strength to see
Promosso da: GAM - Fondazione MERZ - FLM
Inaugurazione: 17 ottobre, alle ore 18:30, presso la GAM
Il progetto di Fatma Bucak (Iskenderun, 1984) So as to find the strength to see - a cura di Maria Centonze, Lisa Parola e Agata Polizzi – nasce dalla collaborazione tra Fondazione Merz, Galleria d’Arte Moderna di Palermo e il Festival delle Letterature Migranti, in concomitanza con Manifesta 12.
Fatma Bucak lavora su temi quali l'identità politica e di genere, la violenza di Stato, la censura, la repressione, l’espropriazione, la migrazione e la mitologia religiosa, che sviluppa attraverso installazioni, performance, fotografie, video e ambienti sonori. La sua storia personale e l’appartenenza alla minoranza curda in Turchia hanno contribuito a formare la sua pratica.
Dall’osservazione dell’attuale scenario politico internazionale, nello specifico dell’area mediterranea, e dall’urgenza di una riflessione sulla storia contemporanea nasce la volontà di Fatma Bucak di affermare con il proprio linguaggio artistico forme di resistenza alla mancanza di diritti e di democrazia in contesti sempre più autocratici. Una consapevolezza e una presa di posizione dichiarata a partire dal titolo stesso dell’esposizione, So as to find the strength to see.
L’artista realizza un percorso costituito da opere che diventano voci di cronache dimenticate, narrazioni di pensieri inespressi, riesame delle “individualità” escluse dalla Storia, di minoranze politiche o etniche e di strutture socio-culturali in opposizione al potere. L’eterogeneità delle opere di Fatma Bucak ricorda che l’arte e la cultura sono concetti trasversali che si riferiscono alla memoria, all’identità e all’esperienza collettiva e che se comprendiamo l’arte come spazio dialettico e strumento di ri-significazione, nessuna immagine ha tanta potenza concettuale per rispondere alla crisi culturale che ci circonda e al fallimento di alcuni paradigmi della modernità.
In occasione del Festival delle Letterature Migranti ha arricchito la sua esposizione con un video inedito, realizzato ad hoc:
Lavoyer: talking about “illegals”
2018 - HD digital video, colour, sound, 3' 34''.
Il video riprende la testimonianza di un ranger americano che con dovizia di particolari racconta la ferocia inaudita che gruppi di famiglie e singoli subiscono nel tentativo di oltrepassare il confine tra Messico e Stati Uniti passando per il Texas. Nel video mostra le tracce del passaggio di una umanità in fuga: brandelli di abiti impigliati nei rami, scarpe e oggetti abbandonati nell’ultimo segmento di un percorso lungo e spesso inutile.
Palinsesto degli Appuntamenti
Progetto in collaborazione con il Museo Antonino Salinas “La Madonna di Lampedosa”
Museo Archeologico Antonino Salinas
Inaugurazione: 19 ottobre alle ore 19:00
Preziosa testimonianza del culto mariano sull'isola di Lampedusa, “La Madonna di Lampedosa” è una piccola tavola di legno (24x17 cm) risalente al secolo XVII, probabilmente un ex-voto raffigurante una Madonna con Bambino. Si tratta della più antica raffigurazione dell'antichissimo culto mariano che da Lampedusa si diffuse in tutto il Mediterraneo fino al Sud America. La Cala della Madonna a Lampedusa è tutt'oggi luogo di devozione e pellegrinaggio per gli abitanti di tutto il mondo e dimostra il ruolo cruciale dell'Isola nel mar Mediterraneo. Suggestionato da questo tema l’artista Igor Scalisi Palminteri presenterà la sua opera inedita, prodotta per il Festival delle Letterature Migranti.
In occasione sarà anche presentato PORTOSALVO, la clip della video maker Giusi Garrubbo, prodotta dal Museo Salinas in collaborazione con i giovani studenti dell’Istituto Scolastico Ferrara.
Chiara Trevisan
La lettrice Vis à vis
Museo Archeologico Antonino Salinas, Palazzo Chiaramonte Steri e itinerante
17-21 ottobre
Chiara Trevisan si fa interprete di letture itineranti per la Città attraverso le parole dei molti autori sradicati che l’artista porta con sé: una selezione consapevole che incrocia da anni gli sradicamenti personali insospettabili della gente comune.
Il salottino vis à vis predisposto da Chiara Trevisan è un luogo di incontro e relazione, attraverso la letteratura di sradicamento. Autori e ricercatori che indagano il movimento dall'ottica della perdita del punto di partenza, si incontrano con gli ospiti della Lettrice, una pagina alla volta, scelta su misura, per scoprire assonanze, comunanze, vicinanze. Poiché spesso, in senso stretto e lato, per tutti "casa è comunque altrove".
Laboratori Didattici a cura di Costanza Minafra
Odissee: Viaggi per piccoli eroi
Museo Salinas
18-21 ottobre
A volte per intraprendere un viaggio basta provare a immaginarsi nelle scarpe di chi ha viaggiato, immaginare i colori che ha visto, le persone che ha incontrato, le terre che ha calpestato e i mari che ha solcato. E se poi si provasse a seguire le orme di Ulisse si potrebbe insieme a lui andare oltre quello che già si conosce, incontrare esseri prodigiosi, giganti, maghe e sirene, imparare l’emozione della partenza e la bellezza del ritorno.
All’interno degli incontri si ripercorreranno le tappe dell’Odissea per riscrivere un nuovo viaggio giocando con le parole, i suoni, lo spazio e i colori. Il laboratorio si articola in quattro incontri e prevede la partecipazione di 10 bambini di età compresa tra 6 e gli 8 anni.
Presentazione del progetto Open Art Museum
18 ottobre - ore 18.00 - presso il Museo Salinas
Presentazione del progetto di arte pubblica Open Art Museum, coordinato da Emilia Valenza curatore, giornalista e docente dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, Open Art Museum ha l’intento di sostenere il dibattuto sull’arte pubblica e costituire un dispositivo capace di produrre, tutelare e valorizzare un sistema di opere per la città di Palermo. In occasione avverrà l’incontro con l’artista Alessandro Librio autore della prima opera acquisita da Open Art Museum. Interverranno lo storico dell’arte Giusi Diana e l’Assessore alla cultura, Andrea Cusumano.
Conversazione Magistrale sulla cultura del Mediterraneo
20 ottobre – ore 18:30 - Palazzo Steri
Conversazione con Flavia Frisone, Professore di Storia greca, archeologa e storica del Mediterraneo.