Full Circle: The Kostabi Story
Full Circle: The Kostabi Story è il titolo del film-documentario che la regista Sabrina Digregorio ha dedicato a Mark Kostabi, uno degli esponenti più emblematici del movimento artistico dell’East Village di New York.
Comunicato stampa
Roma - Full Circle: The Kostabi Story è il titolo del film-documentario che la regista Sabrina Digregorio ha dedicato a Mark Kostabi, uno degli esponenti più emblematici del movimento artistico dell’East Village di New York. L’artista sarà presente il 10 dicembre a Roma alla presentazione in anteprima nazionale del docu-film. Evento nell’evento, per l’occasione l’eclettico pittore/compositore si esibirà al pianoforte assieme al cantautore/percussionista Tony Esposito, uno dei più autorevoli interpreti della World Music. Previsto anche un collegamento telefonico con la leggenda del jazz e premio Pulitzer della Musica, Ornette Coleman, cameo d’eccezione nel film mentre gioca a biliardo con Kostabi. Tra gli ospiti presenti anche i critici d’Arte Achille Bonito Oliva e Enrico Crispolti da sempre discordi sull’artista americano.
L’opera della regista italiana, già producer and director dell’Atena Films, segue i percorsi creativi e immaginari fra New York e Roma di Kostabi: “La sua immaginazione ci guida, tra fantasia e realtà, attraverso un paese delle meraviglie pop e visionario – spiega Digregorio - abitato da critici internazionali e da personaggi come Suzanne Vega e Michel Gondry visti attraverso la lente deformante del ‘The Kostabi Show e un mentore come Ornette Coleman. Non solo, quindi, una mera biografia, bensì il racconto interiore di un artista controverso.” Kostabi condivide con Tony Esposito una singolare dualità artistica e l’impegno nella causa del Darfour per la quale ha incaricato l’Associazione Italians for Darfours di destinare le vendite di alcuni suoi dipinti come contributo alla realizzazione di un ospedale.
dalla scheda bio allegata: [… E’ nell’America del 1984 che Kostabi si impone nella scena artistica dell'East Village dominata da artisti del calibro di Warhol, Koons e Basquiat. Solo quattro anni più tardi, nel cuore di Soho a New York, apre i battenti del ‘Kostabi World’ in una imponente maison warholiana, frequentata da decine di giovani artisti, che sforna una media di 1000 quadri l’anno, caratterizzati per lo più da figure umane senza volto su sfondi surreali …]
Seguirà cocktail e live session di Mark Kostabi con Tony Esposito
RSVP: Paolo Piersanti [email protected], mob. +39 333.2843774 – ufficio stampa e contatti con l’artista.
*MARK KOSTABI
E’ nell’America del 1984 che Mark Kostabi si impone nella scena artistica dell'East Village dominata da artisti del calibro di Warhol, Koons eBasquiat. Solo quattro anni più tardi, nel cuore di Soho a New York, apre i battenti del ‘Kostabi World’ in una imponente maison warholiana,frequentata da decine di giovani artisti, che sforna una media di 1000 quadri l’anno, caratterizzati per lo più da figure umane senza volto su sfondi surreali. Coraggioso produttore e geniale ‘piazzista’ di se stesso, gode di una notevole notorietà mediatica promuovendo e vendendo le sue tele nelle più blasonate Gallerie d’Arte del mondo, come il Guggenheim, il Metropolitan Museum of Art di New York, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna a Roma, e contemporaneamente in ristoranti e centri commerciali. “Iniziai un nuovo stile di vita – ricorda in un’intervista - come una rock star in tour. Ho avuto un sacco di notorietà perché sono provocatorio e ho sempre proposto la mia arte in performances“. Oggi Kostabi vende i suoi dipinti anche su e-Bay e su una tv commerciale italiana; ed ha una sua rubrica online su ArtNet.com dove, tra l’altro, dispensa consigli ai giovani artisti sul come rendere il loro lavoro proficuo. “Il marketing è per Kostabi quasi un elemento poetico - osserva Bonito Oliva nel documentario della Digregorio- La madre di tutte le sue opere è Andy Warhol”. Di contro, il criticoCrispolti che, pur riconoscendo a Kostabi di “muoversi su un livello di fantasia”, abbassa i toni riducendola ad una “fantasia di intrattenimento e di lieve consapevolezza”. Kostabi ha disegnato copertine per i Guns N’ Rosesed ha collaborato con pittori e scultori del calibro di Enzo Cucchi, Arman,Howard Finster, Tadanori Yokoo, Enrico Baj. Dal 1996 divide la sua vita tra New York e Roma dove diventa un modello per molti artisti italiani, stupisce gli addetti ai lavori allestendo nella strada della sua abitazione capitolina uno dei suoi folli vernissages, e riceve dalla Bmw un parcheggio gratuito e 150mila dollari per andarsene in giro per l’Italia con la nuova Coupé serie 3. Negli ultimi anni non si è fatto mancare anche il disegno di marchi pubblicitari tra i quali gli orologi Swatch, le tazze per il caffè Espresso, accessori per il computer e recentemente ha ricreato la Maglia Rosa del Giro d’Italia. Libri? Pure: per adesso al suo attivo ben sette titoli. Perfettamente calzante al personaggio Kostabi la sua stessa riflessione “Credo che siamo tutti artisti, dal rivenditore di skateboard al pittore…” “Quello che è veramente interessante dei lavori di Mark Kostabi – sostiene il critico d’Arte americano David Coggins nel documentario - è che dopo un po’ tutto acquista senso anche se all’inizio non capisci cosa farne… Il suo stile è strano, meraviglioso, divertente”. Tra i suoi estimatori d’eccezione Axl Rose,Bill Gates, Debbie Harry, Brooke Shields, Norman Lear, Billy Wilder,Aaron Spelling, Bill Clinton, Arnold Schwarzenegger. Coloro che invece svalutano le sue doti artistiche etichettandole poco più che “semplici”, che lo declassano a mero “venditore e uomo d’affari”, che reputano “i suoi temi facili da capire”, o che lo tacciono di cadere spesso in “un evidente riferimento a un raro dipinto, che fa sentire le persone intelligenti”, sono considerati da Kostabi in una delle sue innumerevoli interviste solo detrattori “gelosi del mio successo” e “persone che non possono permettersi i miei quadri. Vogliamo considerare Bill Gates un idiota per avermi commissionato 40 dipinti per arredare la sua casa?” Ma dietro il ‘portafoglio’ pur sempre l’artista: “Benché sia giusto dire che ho talento per l'auto-promozione – chiosa Kostabi - Mi piacerebbe pensare che non sia il mio unico talento!”
*(scheda a cura di Paolo Piersanti)