Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA ARNALDO PAVESI
Via Guido d'Arezzo 17, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a sabato 10.00 -13.00 / 15.00 – 19.00 (chiusura domenicale)

Vernissage
29/03/2012

ore 18

Artisti
Fungo
Generi
arte contemporanea, personale

Una serie di tele e installazioni che hanno come trait d’union il tema dell’oro.

Comunicato stampa

Gold Line è la personale dell’artista di fama internazionale Fungo proposta dalla Galleria Pavesi Fine Arts dal 29 marzo al 12 aprile. Una serie di tele e installazioni che hanno come trait d’union il tema dell’oro.

Il mito della pietra filosofale, il cui potere di trasmutazione dei metalli vili in quello più raro e prezioso solletica ancora oggi l’immaginario collettivo, costituisce l’epicentro eruttivo della nuova fonte creativa di Fungo. Le sue opere rispondono a questo miraggio con la consueta aggressività e forte impatto emotivo. Come uno sciamano che coglie il momento e rivela la sua verità, Fungo propone tele e installazioni, dove l’oro è il protagonista assoluto. Surrogando concetti ormai radicati ovunque, come brama di ricchezza e di potere e altri plasmati sulla normalità dei più - desiderio di agiatezza e sicurezza economica - distilla simboli consueti e accessibili, propone immagini emblematiche e sofisticate.
L’oro seduce, ammalia e corrompe ma è stato, ed è tuttora, il propellente dell’avidità che, come dice Gordon Gekko, è stato ed è il vero motore che ha generato lo slancio in avanti di tutta l’umanità. Acre, acida ma scorticante verità.
Manufatti diversi che, grazie al tocco dell’artista, assumono una nuova identità e nobiltà materiale. Una scarpa vecchia e consunta si rigenera in una pepita d’oro, lo stesso accade a una serie di bombolette usate di vernici spray e di lettere (richiamo al suo passato di street artist). Viste attraverso l’ostensorio concettuale del contenitore di plexiglas acquisiscono un’aura di sacralità reliquiaria.
Oggi anche i rifiuti hanno un reale valore economico, dobbiamo imparare a quotarli e a conviverci. Lui li sterilizza, li ricopre d’oro e li ripropone come icone ieratiche di un nuovo misticismo. Non entra nel merito dell’etica o del livello sostenibile, si limita a sbatterci in faccia la parte esteticamente accettabile del problema, che sia qualcun altro a trarre la morale, Fungo è realista e concreto. L’ultimo ostensorio, il più raffinato, propone alcune teste pressate le une contro le altre, un’evidenza politicamente scorretta che qualsiasi bastardo sulla terra ha un prezzo in oro.
Puttane, gay, ragazze perbene, benpensanti, rivoluzionari, preti e politici siamo tutti comparse e ciascuno ha il suo cachet.
Riproposta n volte genera un ideale di volume di ricchezza gratuita e alla portata di tutti, una sorta di miracolo della moltiplicazione, non per l’intervento della fede ma grazie alla fantasia, alla creatività e all’imprenditoria virtuosa del vizio legalizzato.