Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA ARNALDO PAVESI
Via Guido d'Arezzo 17, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
08/05/2013

ore 18

Generi
fotografia, collettiva

In occasione del MIA Fair, a cui la Galleria Pavesi partecipa con due stand, presentiamo una retrospettiva delle nostre mostre fotografiche di maggior successo e l’anteprima di due fotografi che saranno i protagonisti della programmazione del prossimo autunno.

Comunicato stampa

In occasione del MIA Fair, a cui la Galleria Pavesi partecipa con due stand, presentiamo una retrospettiva delle nostre mostre fotografiche di maggior successo e l’anteprima di due fotografi che saranno i protagonisti della programmazione del prossimo autunno.

Renzo Tortelli, uno dei più importanti fotografi italiani, insignito nel 2012 in occasione del 64° Congresso Nazionale FIAF dell’Onorificenza di Insigne Fotografo Italiano, è in mostra con Scanno 1957-1959. Scatti che catturano scorci, vedute e attimi di vita quotidiana del paese alla fine degli anni Cinquanta.

Yoshie Nishikawa, fotografa giapponese autrice di numerose campagne pubblicitarie e servizi di moda, è in mostra con una selezione di scatti tratti da Petali d’Oriente, il cui tema principale è la bellezza femminile e i diversi modi di interpretarla. Le fotografie di Yoshie Nishikawa disegnano il corpo femminile in modo delicato, evocano atmosfere romantiche sullo sfondo di un’architettura che rimanda al sapore di una Parigi di altri tempi, a quelle ambientazioni sensuali e vibranti che fanno della capitale francese l’emblema del romanticismo e allo stesso tempo della passione (Arnaldo Pavesi).

Federico Garolla è uno dei fotografi cui sarà dedicata la personale in autunno. Protagonista indiscusso della storia della fotografia italiana, il suo è un archivio di indiscutibile valore nella sua discrezione e qualità, tanto da avere vinto la Prima Edizione del Premio “Tempo Ritrovato” – Fotografie da non perdere, ideato da Io Donna in collaborazione con MIA Fair ed Eberhard & Co.

Giuliana Traverso, in esposizione in autunno, ha affrontato tutti i grandi temi della fotografia moderna scoprendo la fragilità, il dramma, la commedia, la scenografia che si compongono e si racchiudono nelle cose, nella vita di tutti i giorni, nei soggetti prescelti. Il 12 maggio 2013 verrà presentato in anteprima il suo libro Donna Fotografa. Ecco come la stessa Giuliana Traverso descrive l’idea alla base dei suoi Viraggi:
La bellezza può essere ovunque. Alla Poubelle di Francia non si poteva respirare, era vietato entrare. Gli uccelli per mangiare la spazzatura mi sfioravano il capo. Io quel giorno vedevo tutto bello e festoso. Questi pezzi sono stati da me virati per poterne cambiare il colore. Non c’erano rose, non c’erano veli ma solo spine e vento. Ci sono giorni nei quali amo cambiare la realtà.

Antonio Manta è uno dei più apprezzati fotografi italiani; in esposizione, oltre a una selezione dei suoi scatti Spettri di Visioni, anche alcune delle sue testimonianze più significative di reportage, come le foto realizzate in Uganda in occasione di un progetto umanitario con l’obiettivo di tutelare e integrare gli orfani della guerriglia.

Davide Conti, fotografo che da sempre si muove tra arte, graphic design e fotografia, è in esposizione con scatti intensi e drammatici come quelli di Biblical Myths & Epic Heroes. Quella di Davide Conti è una personalità poliedrica […] E questa commistione di elementi e influenze diverse è chiaramente riconoscibile nelle sue opere. Nel suo lavoro Biblical miths & Epic heroes Conti elabora in modo personale iconografia classica, episodi biblici e tecniche fotografiche moderne dando vita a qualcosa di unico (Arnaldo Pavesi).

Martin Charlemont, appartenente a una famiglia di artisti internazionali che si sono sempre espressi tra pittura e scultura, presenta i suoi scatti di est-ETICA, in cui bellezza passata e presente si fondono dando vita a un unicum senza tempo. Quando l’Etica, quale stato d’animo leggero e luminoso, guida la mano dell’uomo, nasce un’opera Estetica, fonte d’ispirazione per altri esseri umani. Qualcuno allora, la chiama Arte (Martin Charlemont).