Fuoripagina, la collezione Roffi

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE TITO BALESTRA
Piazza Malatestiana 1, Longiano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Fondazione Tito Balestra Onlus

Ex Chiesa Madonna di Loreto
Galleria d’arte moderna e contemporanea
Castello Malatestiano di Longiano (FC)

Vernissage
19/07/2019

ore 21

Generi
disegno e grafica

La raccolta, proveniente dall’archivio dello Studio Segni & Segni di Gian Paolo Roffi, conta centoquaranta lavori di protagonisti di alcuni dei più importanti movimenti di ricerca poetico-visuale sorti nella seconda metà del Novecento e sviluppatisi in ambito internazionale.

Comunicato stampa

La raccolta, proveniente dall’archivio dello Studio Segni & Segni di Gian Paolo Roffi, conta centoquaranta lavori di protagonisti di alcuni dei più importanti movimenti di ricerca poetico-visuale sorti nella seconda metà del Novecento e sviluppatisi in ambito internazionale. Troviamo infatti qui rappresentata la Poesia Concreta di Augusto e Haroldo De Campos, Eugen Gomringer, Arrigo Lora Totino e Adriano Spatola; il Lettrismo di Maurice Lemaître; la Poesia Visiva di Eugenio Miccini, Lamberto Pignotti, Stelio Maria Martini e Sarenco; la Nuova Scrittura di Ugo Carrega e Vincenzo Accame; la Poesia Sonora di Bernard Heidsieck e Henry Chopin; le scritture Fluxus di Ben Vautier e Giuseppe Chiari; la Mail Art di György Galántai e Vittore Baroni, e molte altre esperienze affini. Centoquaranta opere per cento nomi, da quelli storici a quelli più recenti, radunate con l’intenzione di offrire una cospicua campionatura delle ricerche condotte sul filo della parola, quella che fugge dalla sua sede convenzionale – la pagina – per spaziare oltre i confini della sola lettura e mostrarsi nel suo aspetto materiale, farsi ascoltare nella dimensione fonetica oltre il silenzio dell’occhio, incontrare l’immagine in un rapporto sinestetico, diventare essa stessa immagine e testare così le sue infinite potenzialità formali. In questo senso, la scelta delle opere è precisa e rigorosa, allo scopo di rendere evidente quanto accomuna il lavoro di chi si è sempre collocato nelle zone di confine dell’espressione artistica.