Futuristi e Città di Fondazione del Lazio

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO COMEL PER L'ARTE CONTEMPORANEA
Via Neghelli, 68 , Latina, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

tutti i giorni dalle ore 17:30 alle ore 20:00

Vernissage
13/01/2018

ore 17,30

Biglietti

ingresso libero

Curatori
Claudio Paradiso
Generi
arte moderna

Nuovo appuntamento allo Spazio COMEL Arte Contemporanea di Latina: sarà inaugurata sabato 13 gennaio la mostra storico-documentaria “Futuristi e Città di Fondazione del Lazio” a cura del prof. Claudio Paradiso.

Comunicato stampa

Nuovo appuntamento allo Spazio COMEL Arte Contemporanea di Latina: sarà inaugurata sabato 13 gennaio la mostra storico-documentaria “Futuristi e Città di Fondazione del Lazio” a cura del prof. Claudio Paradiso.

Per comprendere la stretta relazione che corre tra la mitopoietica futurista e la bonifica integrale bisogna risalire, innanzitutto, alla genesi del movimento marinettiano, alle sue principali caratteristiche, a tutti quei dettati programmatici basilari che ne segnarono il cammino, rimanendo negli anni postulati imprescindibili: velocità, dinamismo, modernolatria, macchinismo, poliespressività.

I futuristi già agli albori del XX secolo avevano intuito l’ineludibile totale cambiamento in atto del mondo contemporaneo e ne avevano glorificato l’avvento.

Durante il periodo che va dal 1927 (inizio dei lavori di bonifica delle paludi pontine) fino al 1939 (inaugurazione di Pomezia), l’opera di risanamento del territorio trasformò l’intero agro pontino-romano in un cantiere permanente a cielo aperto, cosa che determinò la nascita delle città nuove, dei borghi, delle strade, dei canali di scolo, quale prova di modernità della nuova Italia.

La città, in questo caso le città nuove, nell’immaginario simbolico futurista, rappresentano anche l’antitesi vitalistica della palude, della miseria stagnante, della rassegnazione malarica.

L’intervento di bonifica integrale delle paludi pontine, inoltre, racchiude in sé l’idea della bellezza meccanica, esaltata dall’utilizzo su vasta scala di escavatrici, trattrici, idrovore, mezzi che secondo i futuristi erano in grado di generare una nuova spiritualità, definita religione laica del macchinismo.

La mostra che sarà allestita nello Spazio COMEL di Latina presenterà un’ampia rassegna di artisti che aderirono al movimento futurista e rappresentarono, chi con la pittura, chi con l’illustrazione, chi con la letteratura, chi con la musica, sia la nascita delle città di fondazione, sia i lavori di bonifica e le principali opere pubbliche del tempo.

Ricordiamo tra gli altri: Uberto Bonetti, Renato Di Bosso, Carlo Vittorio Testi, Pierluigi Bossi (Sibò), Dario Di Gese, Erberto Carboni, Marcello Nizzoli, Ruggero Alfredo Michahelles, Mino Rosso, Enrico Prampolini, Fortunato Depero, Osvaldo Peruzzi.

Durante l’inaugurazione, sabato 13 gennaio alle 17:30, Roberta Sciarretta introdurrà la mostra, interverranno inoltre Claudio Paradiso e Massimiliano Vittori.