Gabriele Basilico – Cahiers de Voyage1969-1971
La galleria propone una selezione di circa 50 stampe di formato 30x40cm. ed alcune 40×50 cm., tra cui numerose e rare vintage prints, relative a 3 reportages realizzati da Gabriele Basilico all’inizio della sua lunga carriera, la sintesi visiva di una serie di viaggi effettuati tra il 1969 ed il 1971. “Glasgow,1969.
Comunicato stampa
Gabriele Basilico “Cahiers de Voyage1969-1971 Photo& Contemporay è lieta di presentare la mostra di Gabriele Basilico “Cahiers de Voyage 1969-1971” che inaugurerà il 21 Febbraio p.v. e proseguirà fino al 3 Aprile. La galleria propone una selezione di circa 50 stampe di formato 30x40cm. ed alcune 40x50 cm., tra cui numerose e rare vintage prints, relative a 3 reportages realizzati da Gabriele Basilico all’inizio della sua lunga carriera, la sintesi visiva di una serie di viaggi effettuati tra il 1969 ed il 1971. “Glasgow,1969. Processo di trasformazione della città”, é il titolo del piccolo e prezioso quaderno edito dallo Studio Basilico nel 2013, che contiene una serie di immagini di un quartiere della città scozzese, che sta per essere demolito, quasi un ricordo della prima rivoluzione industriale e dopo i pesanti bombardamenti subiti nella Seconda Guerra Mondiale. Immagini che ci comunicano l’atmosfera cupa della città, ma che suggeriscono anche il passaggio da un cultura urbana ad un’altra, il processo di trasformazione in atto anche attraverso gli sguardi di bambine e ragazzini che si muovono con disinvoltura e naturalezza tra le rovine. I piccoli abitanti di Glasgow, simbolo delle generazioni future, utilizzano lo spazio urbano e le strade semideserte come teatro dei loro giochi, mentre Basilico, ritraendoli, sembra intuire la sua definitiva vocazione professionale. In quegli anni, il grande fotografo milanese è ancora studente, non ha ancora raggiunto la sua fama internazionale, che arriverà molti anni dopo, con le sue ricerche sull’ architettura e gli spazi metropolitani. Durante questi viaggi avventurosi, si rivela la sua naturale inclinazione a diventare “ un grande esploratore di generi fotografici” (Michele Smargiassi). Basilico, studente di architettura con una forte coscienza politica, parte con la macchina fotografica al collo e dopo la prima e quasi casuale esperienza a Glasgow inizia, a bordo di una Fiat 124, altri lunghi viaggi verso la culla delle civiltà non-occidentali, il Medio Oriente e l’Africa del Nord,. Nel viaggio in Iran (1970) racconta i volti, gli sguardi, i mercati, le moschee, i palazzi e tutto quello che ruota intorno a questo mondo ancora lontano dallo sguardo quotidiano dei media occidentali. Basilico desidera raccontare la gente con la tensione e la passione di un reporter della Magnum, ma la sensibilità per lo spazio ed i volumi, che già lo contraddistingue, lo porta a ritrarre anche i paesaggi della Cappadoccia, gli esterni delle moschee di Isfahan e di Shiraz e le architetture sacre di Persepoli. Nell’estate del 1971 attraversa il Marocco: nelle sue foto si respira la stessa voglia di libertà e di movimento delle precedenti avventure e diecimila chilometri “on the road” vengono documentati in soli 15 ben dosati rullini. Le immagini ci offrono un reportage a tutto tondo: dalla vita quotidiana delle strade ai luoghi di culto, dalle architetture delle città imperiali ai mercati, ma soprattutto dai volti e dagli sguardi emerge l’anima del Marocco di Basilico. Nel tentativo di esprimere il rapporto intrinseco tra esperienza personale e memoria visiva, Basilico cerca di delineare il senso di un progetto editoriale, anche se, terminati i viaggi e stampate le immagini, queste fotografie non verranno pubblicate per molti anni ( fino al 2015 nel volume “Iran 1970” e al 2016 in “Marocco 1971”, entrambi da Humboldt Books, Milano).