Gabriele Ermini / Jimmy Milani – Flatlandia
Il titolo prende ispirazione dal romanzo fantastico-fantascientifico “Flatland” di Edwin A. Abbott e vuole dare voce e spazio a due giovani artisti, in cui, proprio come nel libro, vi è una costante tensione tra bidimensionalità e tridimensionalità.
Comunicato stampa
Il titolo prende ispirazione dal romanzo fantastico-fantascientifico “Flatland” di Edwin A. Abbott e vuole dare voce e spazio a due giovani artisti, in cui, proprio come nel libro, vi è una costante tensione tra bidimensionalità e tridimensionalità, e dei quali Antonio Grulli segue il lavoro da tempo. In entrambi gli artisti si riconosce in maniera netta l’interesse sulla specificità del medium pittorico.
Gabriele Ermini pone la sua ricerca su una linea dichiaratamente figurativa. La matrice digitale e grafica dei lavori porta alla costruzione di un’immagine la cui resa dissimula il processo e le soluzioni pittoriche che la determinano. Il soggetto spesso nasce come pretesto per il fare pittorico, cedendo importanza agli altri elementi della composizione. Nei lavori di Jimmy Milani, soggetti iconici, narrazione e oggettualità del supporto, interagiscono tra loro sviluppandosi sia sulla superficie bidimensionale della tela, sia sulla tridimensionalità dell’oggetto quadro. La rappresentazione scende in secondo piano di fronte alla consapevolezza di vivere attraverso un’interazione con il fruitore, mettendo in luce una particolare attenzione all’aspetto installativo e strutturale dell’opera.
Nell’opera, razionalità e sentimento si scontrano, partorendo un’oscillazione costante tra un’ipotesi progettuale obbiettiva e un sentire intuitivo.È così che i lavori di Ermini e Milani creano una narrativa inaspettata, che porta lo spettatore a concentrarsi sulla trasposizione dell’immagine, uscendo dalla bidimensione e dialogando apertamente con la dimensione oggettuale del medium indagato.