Gabriele Gianni – Variabile Altemps
Comunicato stampa
Il Museo Nazionale Romano e Carla Fendi Foundation presentano Variabile Altemps, un progetto di Gabriele Gianni, artista e regista, che sviluppa l’idea originaria alla base del precedente lavoro Artificial Creation, commissionato e prodotto dalla Fondazione per Spoleto66 Festival dei Due Mondi. Attraverso l’energia generativa dell’AI, Gianni ha interpretato le collezioni archeologiche di Palazzo Altemps e del database digitale del Museo Nazionale Romano, per dare vita a una serie di videoinstallazioni che immaginano l’evoluzione delle opere nel tempo e le loro stratificazioni formali e concettuali. Volti che nascono dalla pietra e ad essa ritornano, in un processo continuo e incessante di forme in trasformazione, tra creazione e distruzione, accompagnati da suoni arcaici, creati dal compositore Mario Salvucci, e portatori di antichi e misteriosi rituali riattivati dall’AI. La mostra conduce il visitatore in uno spazio immersivo in cui le opere delle collezioni archeologiche vengono riattivate grazie all’AI, offrendo nuove suggestioni per proiettare il passato nel presente. Con Variabile Altemps il progetto artistico si evolve diventando esso stesso uno strumento tecnologico che Gabriele Gianni mette a disposizione del Museo Nazionale Romano creando, grazie al supporto e alla collaborazione scientifica dell’archeologa Chiara Giobbe, responsabile della sede di Palazzo Altemps, due modelli AI ‘addestrati’ specificamente sui dati del museo. Un modello AI generativo ricostruisce le parti mancanti dei ritratti antichi, aggiungendo dettagli a volti frammentari e restituendo lineamenti andati perduti con il passare del tempo. Un altro modello, ‘addestrato’ su frammenti di statue, attiva un processo diametralmente opposto, che accelera la trasformazione della pietra, permettendo di intuire lo svanire della forma scultorea. “Ho cominciato concentrandomi sulla creazione di strumenti di analisi delle statue antiche che permettessero di ricercare il rapporto aureo nelle proporzioni dei volti, identificare pose o definire differenze marmoree attraverso l’AI” dichiara Gianni. “Quando infine i due modelli ‘addestrati’ sui dati delle opere hanno incominciato a generare, mi hanno messo di fronte a qualcosa di simile ad un’oscillazione nel tempo, tra razionale e irrazionale: Apollo e Dioniso. In questa ricostruzione generativa l’unico materiale che integrato nella pietra si rendeva distinguibile era l’oro. Come fosse parte fondante del modello stesso, mi ricorda il mito di Mida: un’AI che crea ricchezza, ma nello stesso tempo la distrugge”.
“Gabriele Gianni – spiegano i curatori Marco Bassan e Ludovico Pratesi - lavora da tempo, grazie al prezioso sostegno di Carla Fendi Foundation, sulle possibili riletture e reinterpretazioni dell’arte del passato attraverso i codici dell’AI, per offrire agli studiosi e al pubblico percorsi di studio inediti ed originali, basati sui processi matematici generati dagli algoritmi. Così come accadeva nel Rinascimento, dove gli artisti utilizzavano matematica e geometria per costruire tracciati simbolici nei loro capolavori, attraverso metodologie ancora oscure. In una zona di confine tra archeologia, scienza e arte contemporanea, l’artista propone nuove metodologie per riattivare la forza simbolica della classicità trasferita sull’orizzonte dell’attualità.” “Attraverso l’utilizzo dell’AI - fa presente la co-curatrice Chiara Giobbe – Gabriele Gianni dà vita a un percorso artistico che rielabora e reinterpreta le opere delle collezioni di scultura antica del Museo Nazionale Romano, in particolare quelle esposte a Palazzo Altemps, contribuendo ad aprire nuovi orizzonti di fruizione dell’arte, che diventa accessibile in modo innovativo. Per ‘addestrare’ l’AI è stato fondamentale poter utilizzare un grandissimo numero di immagini delle opere del Museo, messe a disposizione sul sito MNR-digitale, online da maggio 2024, confermando l’importanza di rendere consultabile il patrimonio culturale attraverso il web, ampliando in questo modo le prospettive di ricerca, non solo scientifica ma anche artistica”. “La mostra di Gabriele Gianni si inserisce nelle attività del Museo con empatia coniugando sapientemente la tradizione e l’AI – dichiara il Direttore Stéphane Verger – In un’epoca in cui la tecnologia riveste un ruolo sempre più centrale nella nostra esperienza quotidiana, il Museo Nazionale Romano si conferma come un punto di riferimento imprescindibile per chi desidera esplorare e comprendere il fascino delle collezioni museali”.
VARIABILEALTEMPS
Maria Teresa Venturini Fendi ha da tempo indirizzato le attività di Carla Fendi Foundation verso approfondimenti delle più inaspettate contaminazioni tra arte e scienza. “In questo dialogo tra storia, arte e tecnologia è spesso la scienza a suggerire percorsi per inediti modelli artistici. Nel caso di Variabile Altemps è invece l’arte contemporanea a creare lo spunto per un nuovo approccio di ricerca. Sono felice che questo avvenga a Roma, in un contesto come quello di Palazzo Altemps, in cui lo splendore delle memorie storiche del contesto delle preziose collezioni viene esaltato attraverso l’utilizzo delle tecnologie dell’AI, che accanto alle tante incognite ancora da scoprire e controllare, offre incredibili nuove prospettive. Sono portata a chiedermi se l’AI sia solo uno dei numerosi strumenti che abbiamo creato nel tempo o piuttosto un sistema adattivo con il quale dovremo imparare ad esplorare la realtà e noi stessi.”