Gabriele Jardini presenta un’immagine fotografica in lightbox. È la memoria di un lavoro realizzato site specific all’aperto. La scultura originale è stata realizzata con materiali naturali, contingenti e deperibili, sulle prealpi svizzere. La fotografia è il medium che Jardini predilige e sceglie per tradurre e fermare le sue effimere installazioni negli ambienti naturali. È un artista che attraversa e abita la natura, immergendovi per segnarla a livello poetico, lasciando tracce, segni minimi realizzati con il materiale che la stessa natura mette a disposizione, con lo sguardo indagatore dello scienziato e quello appunto dell’immaginario del poeta. La sua è una docile erranza, un cammino a cercar cose su cui far cadere uno sguardo leggero, che gli permette di considerare alcune parti del territorio come una palestra per la fantasia e l’immaginazione, e quindi di intervenire direi assieme alla natura, ad elaborare manufatti estemporanei carichi di tensioni, forme in divenire, decorazioni inaspettate.
Monte Generoso, Prealpi Luganesi al confine tra Svizzera e Italia. Dicembre, 2000.
Jardini, costruisce tra due tronchi di Betulla pendula un muro di neve e attende che il gelo della notte lo indurisca. La mattina seguente, è alla ricerca di grossi rami secchi di varie dimensioni. Questi rami li ha poi appuntiti e ne ha scaldato gli apici sul fuoco. Quindi ha bucato la parete ghiacciata. In “Buchi nella neve”, ritroviamo anche un sotteso omaggio ai buchi di Lucio Fontana, ripresentati e rimodellati poeticamente nel mondo reale. La realtà appare veramente tra i fori, non si apre solo lo spazio, ma proprio un paesaggio. È un artista che sa cogliere il senso delle piccole cose: lascia scorrere, lavora sul tempo, si adatta, si adegua al flusso della natura, poi seleziona, pratica l’attesa, la scelta, e alla fine porta e ripresenta la natura come segno, dentro ad una stanza, con un’immagine che ci proietta in una dimensione altra.
Luca Scarabelli
Gabriele Jardini (Gerenzano, VA, 1956)
Studia al Conservatorio di Milano pianoforte e composizione e si diploma a Brescia in Direzione di Coro e Canto Corale. La sua attività artistica inizia nel 1981 e dal 1985 al 2006 lavora direttamente nell’ambiente naturale interagendo con il luogo ed i suoi materiali. Nel 1994 e nel 2004 partecipa ad Arte Sella. Tiene personali al Museo di Scienze Naturali di Trento, alla Galleria Cavellini-Cilena di Milano, al Museo Ken Damy di Brescia e Milano, Photology a Milano, Galleria D’Ascanio di Roma, Artelife a Venezia, Acquario Civico di Milano e altre. Espone ad Architettura e Natura (curata da Paolo Portoghesi), alla Mole Antonelliana a Torino, nei Musei di Scienze Naturali di Vienna e Berlino, all’Accademia Carrara di Bergamo, al Museo d’Arte Moderna Pagani a Castellanza, all’Arengo del Broletto di Novara, Chiostro di Voltorre Gavirate.
opening domenica 19 Novembre 2023 ore 17-20
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