Gabriele Lamberti – Il mondo (parallelo) del coniglio nero
In mostra l’ultimo inedito ciclo di opere di Gabriele Lamberti dedicate al Coniglio Nero – figura polimorfa scaturita dall’immaginario ludico e pungente dell’artista – che ‘entra’ in immagini di opere appartenenti alla storia dell’arte modificandone il senso e caricandolo di ambiguità e ironia.
Comunicato stampa
In mostra l’ultimo inedito ciclo di opere di Gabriele Lamberti dedicate al Coniglio Nero - figura polimorfa scaturita dall’immaginario ludico e pungente dell’artista - che ‘entra’ in immagini di opere appartenenti alla storia dell’arte modificandone il senso e caricandolo di ambiguità e ironia. Un trickster, spiritello errante che - come Pan nelle mitologie classiche mediterranee e Puck nelle nordiche - si diverte a confondere le certezze che governano le relazioni fra gli esseri umani. ‘Il trickster incorpora l'ambiguità e l'ambivalenza, la doppiezza e la duplicità, la contraddizione e il paradosso’ Lewis Hyde.
Nell’ambito della mostra un corpus di lavori è dedicato a Ulisse Aldrovandi - grande naturalista bolognese del quale si stanno celebrando i cinquecento anni dalla nascita - e al suo Monstrorum historia cum Paralipomenis historiae omnium animalium trattato in cui Aldrovandi illustra, attraverso meravigliose tavole xilografiche, decine di creature naturali, mitologiche o immaginarie. I 'mostri' aldrovandiani ci inducono a riflettere intorno alla figura umana e alle sue deviazioni dal concetto di 'normalità'. Con essi il Coniglio Nero di Gabriele Lamberti condivide caratteristiche di alterità e perturbante destabilizzazione delle nostre certezze su Bello e Brutto, Bene e Male, Giusto e Sbagliato.
Gabriele Lamberti (1957) laureato in Filosofia (Estetica) all’Università di Bologna con Luciano Anceschi e diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna con Concetto Pozzati, attualmente è titolare della Cattedra di Anatomia Artistica all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 1986 tiene mostre a livello nazionale. Nel 1991 è invitato alla mostra Nuova Officina Bolognese alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna insieme ad alcuni fra i più significativi giovani talenti operanti nell’area bolognese. Entra nella cerchia degli artisti della Pittura Mediale, nell’ambito del Medialismo teorizzato dal critico Gabriele Perretta. Sono di quegli anni le mostre allo Studio Cristofori di Bologna e nelle gallerie Ruggerini & Zonca di Milano e Paolo Tonin di Torino. Fra le mostre istituzionali degli anni novanta, Ottovolante a cura di Maria Luisa Frisa GAMec Bergamo 1992, Icastica a cura di Gabriele Perretta Galleria d’Arte Moderna Bologna 1994, Primordi Triennale Milano 1994, La Triennale di Bologna. Linee della ricerca artistica in Italia 1965-1995 a cura di Roberto Pasini Villa delle Rose Bologna 1997. Successivamente Bologna contemporanea a cura di Peter Weiermair Galleria d’Arte Moderna Bologna 2005, BonOmnia a cura di Philippe Daverio Palazzo Fava Bologna 2006, Scenari, visioni e frammenti dal Tecno-Medioevo a cura di Marcello Pecchioli Museo Regionale di Scienze Naturali Torino 2013, Roberto Daolio. Vita e incontri di un critico d’arte attraverso le opere di una collezione non intenzionale MAMbo Bologna 2017. L’opera La Dama e l’unicorno, il Tatto (il Coniglio Nero) è stata esposta nel 2018 nella mostra Techno-Medioevo a cura di Marcello Pecchioli al Museum of the Order of St. John Londra. Sue opere sono in collezioni pubbliche - GAMeC Bergamo, MAMbo Bologna - e private in Italia e all'estero.
Bibliografia selezionata:
Dede Auregli, Roberto Daolio, Peter Weiermair, Marcella Beccaria, Elena Pontiggia, Gabriele Perretta, Stefano Benni, Maria Luisa Frisa, Maria Grazia Torri, Lorella Giudici, Enrico Crispolti, Alessandro Riva, Edoardo Di Mauro, Roberto Pasini, Roberto Farnè, Valerio Dehò, Fabiola Naldi, Anna D’Agostino, Guido Curto, Paolo Levi, Sergio Innocenti, Piero Deggiovanni, Marisa Vescovo, Bruno Benuzzi, Cristiana Campanini, Carmen Lorenzetti, Enrico Perotto, Jenny Dogliani, Marcello Pecchioli, Bruno Bandini, Lorenza Miretti