Gabriella Benedini – Opere 1972 – 2012
La mostra, ideata e organizzata dall’IGAV di Torino, in collaborazione con la Città di Saluzzo, presenta oltre 50 opere che permettono al pubblico di ricostruire per intero l’affascinante e articolato itinerario dell’artista.
Comunicato stampa
Gabriella Benedini. Opere 1972 - 2012 è il titolo dell’antologica a cura di Martina Corgnati dedicata all’artista lombarda, che inaugurerà domenica 16 settembre nello splendido scenario della Castiglia di Saluzzo, fino al 1992 carcere di massima sicurezza e oggi spazio espositivo per mostre ed eventi d’arte nazionali e internazionali.
La mostra, ideata e organizzata dall’Istituto Garuzzo per le Arti Visive – IGAV di Torino, in collaborazione con la Città di Saluzzo, e con il patrocinio di Regione Piemonte e Provincia di Cuneo, presenta oltre cinquanta opere che permettono al pubblico di ricostruire per intero l’affascinante e articolato itinerario dell’artista nata a Cremona nel 1932.
“Con questo mostra – spiega Rosalba Garuzzo, presidente dell’IGAV – proseguiamo sulla strada aperta lo scorso anno con la mostra di Giorgio Griffa, inaugurando alla Castiglia una serie di esposizioni dedicate ai grandi maestri dell’arte contemporanea italiana”.
Il secondo appuntamento di questa serie nell’ex carcere e, prima ancora, residenza fortificata dei Marchesi di Saluzzo, è dunque con Gabriella Benedini che, partita negli anni Cinquanta dal realismo esistenziale e approdata immediatamente all’arte concettuale in perfetta sintonia con le correnti culturali più vive all’epoca, realizza alcuni video in Super 8 (uno dei quali, Diutop, presente in mostra), dedicati al tema dell’inquinamento ambientale, oggi attualissimo, e successivamente si dedica ad una lirica e sofisticata reinterpretazione della pittura italiana con opere dalla grande raffinatezza grafica e formale (Lettere Italiane, quattro delle quali esposte a Saluzzo). Ancora più tardi, dai primi anni Ottanta, il suo interesse si sposta verso la scultura e l’installazione, senza però perdere di vista il problema del colore, che la porta a intervenire con pigmenti, polveri e patine su materiali gravidi di memoria e spesso “ready made”. Nascono così opere come Le storie della terra – Mutazioni, i Teatri della Melanconia, i Pendoli del Tempo, i Goniometri, i Sestanti, le Costellazioni, cicli ispirati per lo più dalla metafora della navigazione, del viaggio e dell’emisfero celeste, elemento dialettico di orientamento e di relazione ma anche di emozione e di fascino irresistibile per gli uomini di tutte le epoche e di tutte le generazioni.
Nel 1986 espone alla XLII Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia dal titolo Arte e alchimia, curata da Arturo Schwarz, un grande Teatro della malinconia di oltre tre metri per due. Col tempo, forme e materiali diversi si estendono sempre più nello spazio, dando vita a nuovi cicli quali le Arpe, dal 1993, le Navigazioni, dal 1996, e successivamente le Vele e le Barche, opere ambientali realizzate per lo più con materiali di recupero, raccolti pazientemente sulle spiagge della Liguria.
La mostra saluzzese è conclusa da tre grandi installazioni, Navigazione, Vele e Bibliotheca: quest’ultima è dedicata specificamente ai “libri d’artista”, un genere cui Gabriella Benedini si dedica con immenso entusiasmo e creatività da moltissimi anni, e consiste in tre serie di libri d’artista polimaterici realizzati nel corso del tempo, ai quali vanno aggiunti i libri della collezione di poesia Einaudi “modificati” dall’artista con interventi pittorici e grafici, a collage.
A completamento di quest’ultima parte del percorso espositivo, va ricordato che quest’anno Gabriella Benedini è stata chiamata dalla prestigiosa Associazione dei “Cento Amici del Libro” a produrre un’opera a tiratura limitata di 130 copie, libera e poetica interpretazione polimaterica della raccolta di liriche della poetessa Maria Luisa Spaziani dal titolo Non si riposa il mare, stampato su torchio a mano da Enrico Tallone ad Alpignano. Il libro di poesie verrà presentato a Milano il 9 ottobre all’interno della mostra Gabriella Benedini. Non si riposa il mare in programma dal 20 settembre al 4 novembre 2012 allo Spazio Oberdan, dedicata all’artista cremonese e completata da un’ampia selezione di opere recenti.
“Per Gabriella Benedini il tempo, come lo spazio, sono orientati”, precisa Martina Corgnati curatrice della mostra e direttore artistico dell’IGAV, “ma il loro orientamento è reversibile grazie appunto alla memoria che naviga controcorrente e, dietro l’angolo di storie apparentemente concluse, ritrova miti, figure cicliche ed elementi ricorrenti, che ritornano simili a se stessi in esistenze diverse fino a coinvolgere l’umanità intera e, oltre l’umanità, il cosmo con le sue leggi cicliche, i suoi moti curvilinei e l’indistruttibilità dei principi primi (Legge di Lavoisier)”.
Da una generazione all’altra: Giulia Gallo, Corinna Gosmaro, Federica Peyrolo
Project room per tre giovani artiste piemontesi
L’interesse per il territorio piemontese e per un approccio didattico e formativo ai problemi e ai linguaggi dell’arte che da sempre caratterizza le attività dell’IGAV, hanno spinto ad affiancare alla rassegna antologica dedicata a Gabriella Benedini tre esposizioni personali, ospitate ciascuna in una delle grandi sale del primo piano. Le protagoniste sono tre giovani artiste piemontesi under 35, selezionate dalla stessa Gabriella Benedini fra oltre trenta partecipanti all’open call: Giulia Gallo, Corinna Gosmaro, Federica Peyrolo.
Contestualmente sarà possibile visitare il riallestimento dell’Esposizione e Collezione permanente di arte contemporanea dell’Istituto Garuzzo per le Arti Visive curato da Alessandro Demma “Dalla cella all’atelier”.
La mostra Gabriella Benedini. Opere 1972-2012 e le esposizioni collaterali sono accompagnate da un catalogo Skira.
L’iniziativa rientra in “Saluzzo Contemporanea. Un progetto IGAV di arte diffusa”, partner ufficiale Flyren.