Gaetano Fracassio – Il vento del giorno confonde le ombre
In occasione delle manifestazioni culturali “InsiemeGroane” e “Ninfeamus” organizzate dall’Associazione Amici di Villa Litta e promosse dal Comune di Lainate, Gaetano Fracassio allestirà una mostra delle sue opere nelle prestigiose sale cinquecentesche di Villa Borromeo Visconti Litta.
Comunicato stampa
In occasione delle manifestazioni culturali “InsiemeGroane” e “Ninfeamus” organizzate dall’Associazione Amici di Villa Litta e promosse dal Comune di Lainate, Gaetano Fracassio allestirà una mostra delle sue opere nelle prestigiose sale cinquecentesche di Villa Borromeo Visconti Litta. Artista lirico e visionario, Fracassio narra le sue storie avvalendosi di una poetica delicata e surreale che si muove con spontaneità ed entusiasmo fra pittura, scultura, fotografia e installazioni. La magica cornice di Villa Litta accoglierà anche i suoi lavori scultorei nel giardino centrale, all’ingresso del parco, dove i visitatori potranno ammirare il Ninfeo o "edificio di frescura", complesso architettonico costituito da una successione di ambienti decorati a mosaico e con grotte artificiali, ricco di decorazioni e varietà di giochi acquatici.
È un funambolo dell’arte, Gaetano Fracassio. Un giocoliere della pittura, scultura, fotografia, installazione. Che all’unisono, in un vorticoso giro di giostra, prendono a rincorrersi, contaminarsi, fondersi, sovrapporsi utilizzando carte e cartoni, diluendo acquerelli e acrilici, assemblando legni, variopinte stoffe, bronzi. Materiali che l’artigiano Fracassio plasma, lavora e manipola con l’abilità di un prestigiatore/illusionista sciorinando di volta in volta giochi, sorprese, colpi di teatro ansiosi di confrontarsi e interagire col pubblico. “Il vento del giorno confonde le ombre”, racchiudendo in sè un suono poetico che riecheggia i versi di Eugenio Montale nella “Voce giunta con le folaghe” (“Il vento del giorno confonde l'ombra viva e l'altra ancora riluttante…“), dà spazio a ciò che il poeta ligure definì “lo scatto del ricordo”. Riavvolgimenti della memoria, struggenti nostalgie che l’artista – nei panni del “viaggiatore poeta” – traduce in installazioni colme di bauli e valigie graffiati dal tempo e strizzati da corde, sigilli, etichette come vecchi compagni di viaggio che hanno attraversato le meraviglie/intemperie della vita; trasforma in case-nidi-rifugi inerpicati sui rami, che proiettano le loro ombre ai margini del sogno; tramuta in pensieri, gelosamente custoditi dentro nuvole di pezza, che fuggono, vagabondano e fluttuano desiderosi di narrare la nostra soggettività. Citando i “nouveau réalistes”, maestri dell’assemblaggio; scollinando spesso e volentieri nell’arte povera intesa come interazione fra opera e ambiente; parafrasando il surrealismo di Miró e le atmosfere fiabesche di Chagall, Gaetano Fracassio entra con le sue piccole e grandi meraviglie negli antichi spazi di Villa Litta assecondando le fughe prospettiche, accarezzando le quinte e i fondali. Lo fa in punta di piedi, senza far rumore. Trasformandole, col guizzo imprevedibile della creatività, nel proprio “habitat” naturale.
Stefano Bianchi
Nato nel 1962 a Bitonto (BA), Gaetano Fracassio vive e lavora a Milano. Fin da giovane scopre l’arte come “esigenza psicofisica di sopravvivenza”. Dopo aver esercitato le professioni di regista e autore collaborando con importanti network, ha ampliato la propria ricerca in pittura, scultura, fotografia e comunicazione audiovisiva. Dal 1996 si dedica a quella che definisce “la più antica delle arti”, la pittura, recuperando la scultura a tutto tondo. Ha partecipato a numerose mostre e rassegne museali ed è presente nelle più importanti fiere d’arte internazionali.