Gaetano Gandolfi e il volto delle scienza

Informazioni Evento

Luogo
LABIRINTO DELLA MASONE
Strada Masone, 125 , Fontanellato , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
20/02/2016
Curatori
Donatella Biagi Maino
Generi
documentaria, disegno e grafica

Ritratti dalla Pinacotheca Bassiana di Bologna.

Comunicato stampa

GAETANO GANDOLFI e il volto della scienza
Ritratti dalla Pinacotheca Bassiana di Bologna

Dopo il successo della Mostra dedicata a Ligabue e a Ghizzardi il Labirinto di Franco Maria Ricci aprirà, il 20 febbraio 2016, la sua seconda mostra temporanea: Gaetano Gandolfi e il volto delle scienza, a cura di Donatella Biagi Maino.

Il Labirinto della Masone, la creatura nata dalla passione di Franco Maria Ricci per la botanica, l'arte, l'editoria, si impone già - è stato aperto al pubblico nel maggio dello scorso anno - come luogo culturale d'eccellenza in Italia, per la compresenza del più grande labirinto - di bambù - del mondo, una galleria d'arte dove è esposta la sua collezione di magnifici dipinti, sculture, object d'art dei più preziosi e singolari, la biblioteca, che accoglie i testi da lui editi e la collezione, la più completa, delle pubblicazioni di Giambattista Bodoni, e uno spazio destinato ad esposizioni temporanee. In tale spazio sarà esposta una raccolta di ritratti di scienziati dall'antichità al secolo dei Lumi di proprietà dell'Università di Bologna, che l'istituzione principe del sapere custodisce, nell'assoluto anonimato, da più di due secoli, e che senza il mecenatismo di un editore amante delle belle arti avrebbe rischiato di rimanere ancora sconosciuta agli studiosi e al pubblico. La sinergia tra il pubblico e il privato trova ottima sintesi in questa sede sontuosa e in questa mostra.

Le opere verranno presentate in un contesto unico ed originale: è stata realizzato ad hoc un cabinet scientifico di fine Settecento con tutti gli strumenti dell'epoca, fossili, animali tassidermizzati (fonti di studio dell'epoca).

Dedicata alla Pinacotheca Bassiana, una iconoteca a tema creata da un formidabile botanico, Ferdinando Bassi, che negli anni sessanta del Settecento ebbe l'idea di onorare l'Istituto delle Scienze di Bologna, una delle più prestigiose e attive istituzioni culturali europee, che nel suo seno comprendeva l'Accademia delle Scienze e quella dedicata alle arti del disegno, l'Accademia Clementina, facendo eseguire su fogli di misure analoghe e a pennae acquerello ritratti di illustri in re botanica scriptorum, dal principe della disciplina nel Settecento, Linneo, a Duhamel de Moncaeau, al D'Arginviller, al Pontedera, tutti corrispondenti del bolognese con cui scambiarono scoperte, informazioni e semi, ai grandi predecessori, Teofrasto, Dioscoride, Virgilio, passando per i geni del Cinque-Seicento, Mattioli, de Tournefort, il Lusitano, il Trew, etc.

L'importanza di questa collezione, dopo aver attraversato indenne le tempeste napoleoniche e la guerre mondiali, ricoverata negli interrati il passaggio dall'Orto Botanico di San Giuliano, consiste nel suo essere documento di un clima culturale e di un momento storico fervidissimi. A celebrare la scienza attraverso i protagonisti concorsero molti intellettuali che fornirono al Bassi immagini, incisioni o disegni, con le effigi dei prescelti, affinché potessero essere ritratti con verosimiglianza gli scienziati. Gli artisti coinvolti erano, come è logico, dell'Accademia Clementina, sorella di quella delle Scienze cui il botanico apparteneva. Tra tutti spicca il nome di Gaetano Gandolfi, che presto si impose per l'eccellenza della sua tecnica e della strepitosa fantasia.

Le opere del Gandolfi appaiono nei cataloghi del Louvre del Metropolitan; fu, tra rocaille e neoclassicismo, pittore di fama europea ed esponente tra i più rilevanti della scuola bolognese del Settecento; ma per molto tempo la sua figura è rimasta un po’ in ombra. Per le opere di questa raccolta ora esposte in mostra si rifà alla tradizione cinque-seicentesca dei più scelti esempi librari ha decorato la maggior parte dei suoi ritratti con gli oggetti di natura che erano stati studiati dal personaggio effigiato, con una precisione da scienziato nel riprodurre conchiglie, farfalle, serpenti, fiori, frutti, invertebrati, mosche, pulci... certo con l'ausilio del microscopio, ma anche figure femminili quali melusine, sirene, e poi cani, bellissimi levrieri, aquile etc.

Ci è voluta la passione di un amante della botanica, del libro e della pittura, Franco Maria Ricci, per mettersi in gioco e decidere di allestire una mostra dedicata ai ritratti del solo Gaetano, con accanto gli antichi tomi che gli servirono di traccia entro l'abbraccio suggestivo di centinaia di piante di bambù: arte, editoria e botanica, le passioni fortissime del grande Bassi. Il gusto di scoprire cose nuove, inedite, e l’interesse per le convergenze tra Arte e Scienza sono da sempre presenti nell’attività editoriale di Franco Maria Ricci. Lo documentano molti titoli delle sue collane e molti servizi apparsi su riviste come FMR o KOS.

La mostra è accompagnata da un sintetico catalogo illustrativo anche dei dipinti esposti a corredo delle immagini della Bassiana, la cui totalità è edita in un volume a parte, sempre a cura di D. B. M. Per le edizioni FMR, significativo anche delle vite dei personaggi ritratti dal Gandolfi e dei modelli da questi usati per le effigi.