Galleria Cinica #4 – Melissa Giacchi
Quarto appuntamento di Galleria Cinica, progetto a cura di Carla Capodimonti.
Comunicato stampa
Il quarto appuntamento della programmazione riservata ai giovani artisti e curatori di Palazzo Lucarini Contemporary di Trevi apre le porte a OPERARI lavoro di forme, un progetto di Melissa Giacchi con contributi audio-visivi dell’Associazione Culturale Dancity.
Dopo le prime tre mostre che hanno visto come protagonisti Diego Petroso, Diego Miguel Mirabella e Mauro Vitturini, cloro cloro cloro & lelimane, prosegue la programmazione di Galleria Cinica, progetto ideato da Maurizio Coccia e Mara Predicatori per Palazzo Lucarini Contemporary (Trevi, PG) – ex Flash Art Museum, con l’intervento di Melissa Giacchi e dell’Associazione Culturale Dancity dal titolo OPERARI lavoro di forme a cura di Carla Capodimonti.
OPERARI, termine che attinge dal latino ŏpĕro, o lavoro, si sviluppa come progetto strutturale di forme di matrice geometrica, ognuna delle quali collabora e quindi lavora con la sua adiacente in un linguaggio volumetrico che si concretizza nella terza dimensione.
OPERARI è un metodo di lavoro e consiste in una serie di poligoni di cartone tagliati al laser, sottoposti ad un processo di sottrazione, assemblati poi manualmente fino a formare una successione di poliedri.
L’installazione, precedentemente esposta in occasione della mostra dell’artista e graphic-designer Trevor Jackson per il Dancity Festival (2012) a Foligno (PG), rassegna di musica elettronica ed arti digitali tra le più significative del territorio italiano, si genera come intervento site specific in relazione ad una predeterminata struttura ambientale.
Nello specifico, per Galleria Cinica il lavoro approfondisce i concetti di “macro” e “micro architettura” che si affrontano in riferimento all’ambiente e al rapporto con lo spettatore.
Le due sale destinate all’intervento, di dimensioni diametralmente differenti, diventano l’input per lo sviluppo di OPERARI in grande e piccolo formato, come una seconda pelle: un tessuto volumetrico che si aggrappa alle superfici dello spazio in cui si espande proiettando l’osservatore in un’architettura di solidi.
La sua conformazione e lo sviluppo hanno come riferimento le strutture degli organismi multicellulari, soltanto nei quali le varie cellule differenziate assumono forme molto diverse, che rispondono a funzioni altamente specializzate.
In questo modo l’installazione si snoda come un unico tessuto all’interno dell’ambiente espositivo, dando vita ad un sistema in movimento.
Proprio grazie alla loro configurazione, i vari poligoni originano un rimodellamento dello spazio, completato con l’apporto di contributi audio del duo Schroeders e proiezioni video di Paolo Pinaglia, che giocano sul piano della percezione.
Il risultato è un intervento meta-linguistico che si muove tra arte, architettura e design, in una comunione di intenti.
Melissa Giacchi, architetto d’interni, designer e curatrice di allestimenti e scenografie, classe ‘84 e parte attiva del collettivo Dancity.
Associazione Culturale Dancity (densità, città, movimento), nasce nel 2006 dal desiderio di esplorare un panorama artistico e musicale in continuo movimento/mutamento, in equilibrio instabile tra desiderio di ricerca e sperimentazione. Dancity è performance audio-visive, incontri letterari sulla musica e sulla tecnologia, video-installazioni, live act, dj set. Dancity è la volontà di offrire nuove possibilità e modalità di confronto ed è il desiderio di stimolare partecipazione, attraverso eventi che si muovono nel panorama musicale internazionale e che si avvalgono della collaborazione/progettazione con le più interessanti realtà artistiche locali, italiane ed europee.
Si ringrazia B-Trade per il materiale fornito.