Galleria dell’Ariete. Una storia documentaria

Informazioni Evento

Luogo
ICA MILANO - ISTITUTO CONTEMPORANEO PER LE ARTI
via Orobia 26, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Giovedì – domenica: 12.00 – 20.00
Chiuso: lunedì, martedì, mercoledì
Visite su appuntamento:

Vernissage
24/03/2019

ore 12-20

Curatori
Caterina Toschi
Uffici stampa
PAOLA C. MANFREDI STUDIO
Generi
arte contemporanea, collettiva

in concomitanza con la mostra mono-grafica dedicata all’artista svizzero Hans Josephsohn, ICA Milano presenta all’interno della project room la prima edizione di Gallery Focus.

Comunicato stampa

Da domenica 24 marzo a domenica 2 giugno 2019, in concomitanza con la mostra mono-
grafica dedicata all’artista svizzero Hans Josephsohn, ICA Milano presenta all’interno della project room la prima edizione di Gallery Focus, esplorazione in capitoli della storia delle gallerie italiane dagli anni Cinquanta
a oggi, attraverso una selezione di documenti d’archivio.
A dare il via a questa serie di esposizioni d’archivio è il racconto per fonti di una espe-
rienza milanese di grande rilevanza nello sviluppo della conoscenza dell’arte contempo-
ranea in Italia: la Galleria dell’Ariete di Beatrice Monti della Corte. L’esposizione è curata
da Caterina Toschi, ricercatore e docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Univer-
sità per Stranieri di Siena. Obiettivo di queste esplorazioni è dare conto e testimonianza
del ruolo determinante dell’iniziativa dei galle-
risti per l’affermazione dell’arte contempo-
ranea in Italia nel Secondo dopoguerra.
La storia della Galleria dell’Ariete viene rico-
struita attraverso una vasta scelta di documenti d’archivio, tra cui cataloghi e manifesti delle mostre, le schede delle opere, la corrisponden-
za, riviste e fotografie.
Tra le immagini fotografiche incluse nel per-
corso espositivo, scatti di Ugo Mulas e François Halard, quest’ultime in particolare ritraggono i corridoi di The Santa Maddalena Foundation in cui campeggiano i disegni utilizzati come manifesti e realizzati dagli arti-
sti stessi per le proprie esposizioni presso
la Galleria dell’Ariete.
Nel 1955, Beatrice Monti della Corte, poco più che venticinquenne, di padre italiano e madre armena, cresciuta a Capri in un momento
di particolare fermento culturale, inaugura
la Galleria dell’Ariete (il suo segno zodiacale)
al 5 di via Sant’Andrea a Milano. La galleria occupa gli spazi già della Galleria del Sole, che avevano visto impegnata Beatrice per i due anni precedenti, come socia.
L’attività espositiva della Galleria spazia
tra la presentazione di diverse linguaggi artisti e periodi storici, ma il suo interesse princi-
pale rimarrà la presentazione dell’opera di arti-
sti viventi, italiani e internazionali.
Tra gli artisti italiani che hanno esposto alla Gal-
leria dell’Ariete, Lucio Fontana, che nel 1963 presenta la serie Le Ova, con testo in catalogo di Gillo Dorfles, e poi Carla Accardi, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Piero Gilardi, Piero Manzoni, Fausto Melotti, gli artisti della
Scuola di Piazza del Popolo, Mario Schifano
e Franco Angeli, i giovani del gruppo dell’Arte Povera, come Michelangelo Pistoletto
e Gilberto Zorio.
Nel volgere di pochi anni Beatrice Monti instaura relazioni professionali e di amicizia con alcuni dei più importanti galleristi americani, tra cui Leo Castelli, Paula Cooper, Martha Jackson, Sidney Janis e Betty Parsons. L’Ariete arriva a giocare un ruolo dinamico
e fondamentale per l’affermazione dell’arte contemporanea italiana negli Stati Uniti e pre-
sentando con regolarità a Milano opere di artisti d’oltre oceano come Jasper Johns, Morris Louis, Kenneth Noland, Jackson Pollock
e Cy Twombly.
Nel 1960 la Galleria propone Eleven Americans, mostra epocale che riunisce i maggiori
esponenti della pittura americana del dopo-
guerra tra cui Mark Rothko, Franz Kline,
Willem De Kooning, Barnett Newman, Jackson Pollock, Adolph Gottlieb e Philip Guston.
Nel 1961 ospiterà una personale di Robert Rauschenberg, tre anni prima che l’artista vin-
cesse il Leone d’oro alla Biennale di Venezia.
Grande attenzione viene data anche all’arte del Regno Unito: nel 1958 l’Ariete organizza
una delle prime mostre di Francis Bacon fuori
dai confini britannici, cui faranno seguito
altre personali di artisti inglesi, tra cui Barry Flanagan, Hamish Fulton, David Hockney, Phillip King, Richard Smith e William Tucker.
L’Ariete propone inoltre annualmente mostre estranee al filone principale della galleria,
che precorrono l’evoluzione del gusto italiano e rispecchiano lo spirito eclettico della pro-
prietaria: ceramiche pre-colombiane (1960), miniature indiane antiche (1971), coperte ameri-
cane dell’Ottocento (novembre 1973), objets d’art afgani (1977).
La Galleria si è spesso avvalsa della collabo-
razione di letterati di primissimo piano:
il catalogo della mostra inaugurale del 1955,
3
dedicata a opere grafiche di Picasso, è corre-
dato di un’ampia introduzione di Tristan Tzara; scriveranno poi per le mostre di Beatrice Monti figure come Dino Buzzati, Eugenio Montale, Alberto Moravia e Giuseppe Ungaretti.
Nel 1970, l’Ariete intraprende una nuova avven-
tura con la nascita di Ariete Grafica, piccola casa editrice che commissiona multipli ed edi-
zioni d’artista ad autori come Alighiero Boetti, Enrico Castellani, Barry Flanagan, Fasuto Melotti, Ugo Mulas, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Rotella e Alan Shields.
Nel corso degli anni, importanti istituzioni hanno acquistato opere dalla Galleria dell’Arie-
te, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Roma,
il Metropolitan Museum e il MoMa di New York, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, come anche numerosi collezionisti privati in Europa e negli Stati Uniti (Giovanni Agnelli, Achille Cavellini, Franz Meyer e Joseph Pulitzer Jr).
Pur proseguendo le vendite sino al 1983, Beatrice Monti chiude la galleria nel 1979 per iniziare un nuovo percorso come editor
di Condè Nast. L’Ariete Grafica rimane aperta sino a metà degli anni Ottanta. Nel 2000 fonda The Santa Maddalena Foundation, luogo
di residenze letterarie in Toscana in cui ospita scrittori da tutto il mondo.
Il progetto di ICA Milano Gallery Focus è un excursus documentario pensato per riaccendere i riflettori su alcune della più importanti esperienze di gallerie milanesi e italiane. Una storia a episodi, in grado di restituire un dipinto fedele delle atmosfere che interessavano gli ambienti artistici all’epoca della ricostruzione, prima, e del boom economico, poi, e che fanno di Milano il crocevia di ispirazioni internazionali, scambi multidisciplinari e l’artefice di un vero e proprio aggiornamento della cultura visiva italiana.

Beatrice Monti Della Corte
Beatrice Monti della Corte è nata da padre italiano, lombardo, e madre armena, originaria di Costantinopoli. Beatrice è cresciuta a Capri dove, sin da adolescente, ha stretto amicizia con scrittori e artisti che frequentavano l’isola abitualmente, come Curzio Mapalarte, Moravia, Elsa Morante, Norman Douglas, Graham Greene.
Molto giovane, nel 1955 apre a Milano la Galleria Dell’Ariete che ha giocato un ruolo vitalmente attivo nella promozione dell’arte con-
temporanea Americana. Negli anni Cinquanta, mostrava artisti tra
loro molto diversi, come Francis Bacon, Antoni Tàpies, Lucio Fontana, Robert Rauschenberg, Sam Francis, Castellani e Manzoni. Molto
presto, la Galleria dell’Ariete si è affermata come luogo d’incontro fre-
quentato da personalità internazionali del mondo della cultura.
Nel 1967, Beatrice Monti sposa Gregor von Rezzori, nello stesso anno trovano una casa colonica in Toscana di cui avviano la ristruttura-
zione trasformandola in un luogo leggendario dove ospiteranno arti-
sti e scrittori, tra cui Bruce Chatwin. Nel 2000, due anni dopo la
morte di Gregor von Rezzori, questo luogo è diventato quello che
è tutt’oggi: The Santa Maddalena Foundation, una casa in cui scrittori affermati, così come giovani talentuosi, risiedono temporanea-
mente per lavorare. Nel corso della sua storia The Santa Maddalena Foundation ha ospitato ben centosettanta autori.
Nel 2007, Beatrice Monti ha inoltre fondato il Premio Gregor von Rezzori – Città di Firenze.
Artisti
La curatrice: Caterina Toschi
Docente e ricercatore di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università per Stranieri di Siena. Ha insegnato presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale e la New York University Florence. Dottore di Ricerca in Storia dell’Arte Contempo-
ranea presso la Scuola di Dottorato Internazionale intitolata “Miti fondatori dell’Europa nelle Arti e nella Letteratura” delle Università
di Firenze, Parigi (Paris IV Sorbonne) e Bonn. Junior Scholar nel
2012 presso il Getty Research Institute di Los Angeles e borsista nel 2017/2018 presso la New York University Florence per il progetto
“The Olivetti Idiom (1952-1979)”. Responsabile scientifica presso
The Santa Maddalena Foundation (www.santamaddalena.org) della raccolta d’arte di Beatrice Monti della Corte e del suo archivio fotografico correlato all’attività della Galleria dell’Ariete (Milano, 1955-
1980). Sta lavorando a una monografia prodotta da The Santa Maddalena Foundation sulla storia della Galleria dell’Ariete insieme a Beatrice Monti della Corte. Da due anni collabora con Christie’s Education a un progetto sul ruolo delle galleriste nel sistema dell’arte dagli anni Sessanta del Novecento al Duemila, per cui curerà
un volume e il prossimo Christie’s Education Symposium (New York, 17-18 maggio 2019). È co-fondatrice di Senzacornice, rivista digitale
e laboratorio di ricerca e formazione per l’arte contemporanea
(www.senzacornice.org). Autrice dei libri “Dalla pagina alla parete. Tipografia futurista e fotomontaggio dada” (Firenze University Press, 2017) e “The Olivetti Idiom (1952-1979) / L’Idioma Olivetti (1952-1979)” (Quodlibet, 2018). Ha scritto testi per volumi di settore e partecipato
a numerose conferenze in centri di cultura italiani e stranieri
(Oxford University, CAA Annual Conference, École de Printemps, INHA-Institut National d’Histoire de l’Art, Ecole Normale Supérieure, Universität Eichstätt-Ingolstadt). A ottobre 2018 ha conseguito l’abilitazione nazionale alla funzione di professore di II fascia per
il settore concorsuale 10/B1 – Storia dell’Arte.
Carla Accardi; Carlo Alfano; Franco Angeli; Karel Appel; Arakawa; Alighiero Boetti; James Brown; Stephen Buckley; Anthony Caro; Andrea Cascella; Enrico Castellani; Hsiao Chin; Bernard Cohen; Harold Cohen; Pietro Consagra; Wilhelm De Kooning; Jim Dine; Piero Dorazio; Diego Esposito; Barry Flanagan; Lucio Fontana; Sam Francis; Helen Frankenthaler; Shigeo Fukuda; Piero Gilardi; Adolph Gottlieb; Giorgio Griffa; David Hockney; John Hoyland; Jasper Johns; Phillip King; Alexander Liberman; Leo Lionni; Morris Louis; Piero Manzoni; Gino Marotta; Georges Mathieu; Fausto Melotti; Richard Merkin; Joan Mitchell; Maurizio Mochetti; Robert Motherwell;
Mario Nigro; Costantino Nivola; Kenneth Noland; Mimmo Paladino; Giulio Paolini; Raymond Parker; Luigi Parzini; Bobo Piccoli; Michelangelo Pistoletto; Jackson Pollock; Gio’ Pomodoro; Lucio Pozzi; Robert Rauschenberg; Mimmo Rotella; Mark Rothko; Antonio Saura; Alan Shields; Mario Schifano; Antonio Scordia; Richard
Smith; Shu Takahashi; Tancredi; Antonio Tàpies; Mark Tobey; William Tucker; Cy Twombly; Jack Youngerman; Gilberto Zorio.