Gallerie milanesi tra le due guerre
In mostra le più grandi opere che tra gli anni ’20 e ’30 hanno reso le gallerie milanesi protagoniste della scena culturale e artistica nazionale e internazionale.
Comunicato stampa
Milano, 16 Febbraio 2016, Dal 25 febbraio al 22 maggio 2016 alla Fondazione Stelline saranno esposti dipinti e sculture che riportano alla luce la vita culturale e la vivacità artistica delle gallerie milanesi nel ventennio successivo alla “Grande Guerra”. La mostra “Gallerie Milanesi tra le due guerre”, curata da Luigi Sansone, permette di riscoprire una Milano artistica di grande fermento e richiamo internazionale.
Il periodo storico-artistico preso in esame in questa mostra passa in rassegna l'attività delle principali gallerie milanesi che tra il 1919 e il 1939 diedero prova di grande vitalità culturale; presso le loro sedi infatti si tennero mostre di artisti che spaziavano dal tardo Ottocento al Futurismo, dal Gruppo Novecento all'Astrattismo, dall'Aeropittura al Chiarismo per giungere al movimento Corrente.
Nel periodo storico tra le due guerre Milano vive un momento di fervida attività culturale, con un forte riflusso della figurazione che seguiva la rivoluzionaria esperienza dei Futuristi. Storiche gallerie - come Pesaro, Bardi, Scopinich, Milano, Salvetti, Dedalo, Bottega di Poesia, Il Milione, Barbaroux, Micheli, Gussoni, Centrale e Mostre Temporanee - ospitavano artisti di diverse correnti: Balla, Carrà, Campigli, Casorati, de Chirico, de Pisis, Fontana, Funi, Guttuso, Kandinskij, Licini, Melotti, Prampolini, Rosai, Medardo Rosso, Savinio, Severini, Sironi, Usellini, Wildt e molti altri.
La mostra espone sapientemente dipinti, sculture e documenti facendo riscoprire ai visitatori una Milano artistica di grande richiamo internazionale, dove anche artisti come Kandinskij trovarono un terreno fertile per esprimersi.
Il percorso espositivo ricostruisce l'evolversi e il susseguirsi dell'arte italiana in tutti i suoi molteplici aspetti e offre visioni di cambiamento e proliferazione artistica a cui ancora oggi assistiamo. Vengono sottolineati momenti di primaria importanza del nostro passato, grazie ai quali si comprendono le radici artistiche e culturali delle eccellenze nazionali e internazionali.
Accompagna la mostra un esaustivo catalogo (Silvana editoriale) che raccoglie il saggio introduttivo del curatore della mostra, Luigi Sansone, oltre ai contributi critici di Elena Pontiggia e Nicoletta Colombo, e un’importante testimonianza di Gillo Dorfles. Il volume offre una ricca panoramica sulle opere in mostra, divise in sezioni, e una selezione di documenti, alcuni anche inediti.
L’iniziativa è promossa e organizzata dalla Fondazione Stelline con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lombardia, della Città Metropolitana e del Comune di Milano, inserita nel palinsesto della primavera milanese “Ritorno al Futuro”.
In calendario, per la sezione didattica Play Art della Fondazione Stelline, una serie di appuntamenti di approfondimento con visite guidate con il curatore della mostra e laboratori didattici per i bambini e le scuole.