Galtrucco. Tessuti Moda Architettura
Gli indimenticati tessuti Galtrucco, le sue vetrine da sogno e i negozi d’autore sono i protagonisti dell’esposizione.
Comunicato stampa
Gli indimenticati tessuti Galtrucco, le sue vetrine da sogno e i negozi d’autore sono i protagonisti dell’esposizione che aprirà al pubblico dal 13 dicembre 2024 a Palazzo Morando | Costume Moda Immagine. Una mostra fatta di tessuti, abiti, arredi e riproduzioni delle vetrine dei negozi che riporta in auge gli anni e il lavoro di un marchio che persiste nell’immaginario di tutti.
Dal 13 dicembre 2024 al 15 giugno 2025, Palazzo Morando | Costume Moda Immagine ospiterà la mostra “Galtrucco. Tessuti Moda Architettura”, curata da Alessandra Coppa e Margherita Rosina con Enrica Morini e organizzata da Lorenzo Galtrucco S.p.A. in collaborazione con il Comune di Milano.
L’esposizione intende far rivivere nelle sale del Museo gli anni dell’attività commerciale Galtrucco, raccontata in un percorso narrativo temporale che inizia negli anni Venti del Novecento, seguiti da avvenimenti storici cupi come la Seconda guerra mondiale, ma anche dalla ripresa economica degli anni Sessanta fino agli inizi del nuovo millennio.
La mostra si articola in due sezioni: la prima, curata da Alessandra Coppa, dedicata alla comunicazione di Galtrucco attraverso i negozi, le vetrine e la pubblicità; la seconda, curata da Margherita Rosina ed Enrica Morini, incentrata sui tessuti venduti nei suoi spazi.
La narrazione relativa ai negozi è scandita dall’espansione della distribuzione nel campo tessile che arrivò a coprire buona parte del territorio nazionale (dalla prima bottega di Novara agli store di Torino, Milano, Trieste, Genova e Roma), sviluppando un concept di negozio il cui design di interni e gli arredi marcavano un’autentica capacità di innovare e le cui vetrine erano progettate e realizzate in modo da essere riconoscibili al primo sguardo.
Caratteristica di quelle del Secondo dopoguerra, oltre alle stoffe scenograficamente drappeggiate, era l’inserimento di figurini che suggerivano l’utilizzo sartoriale dei tessuti, per poi lasciare spazio dagli anni Settanta anche a capi già confezionati. Il corpus dei 299 figurini conservati nell’archivio Galtrucco, alcuni esposti in mostra, rappresenta materiale di grande interesse artistico oltre che memoria storica.
L’aggiornamento del concept della vetrina di Milano si inserisce nell’ambito della ricostruzione postbellica della parte meridionale di piazza Duomo. È in questa occasione che gli spazi delle vetrine si trasformano in vere e proprie “scenografie urbane” che spesso seguono narrazioni riferibili a un tema preciso. Alcune di queste faranno da cornice all’esposizione, accompagnando il visitatore in una atmosfera evocativa.
La progettazione dei negozi fu affidata a famosi architetti: Guglielmo Ulrich e Melchiorre Bega; particolarmente accoglienti, si presentavano come “negozi-salotto d’autore”, arricchiti anche da opere in ceramica di Fausto Melotti e dipinti della disegnatrice Brunetta. L’ultimo, inaugurato da Galtrucco nel 1981 in via Montenapoleone a Milano, fu progettato da Piero Pinto.
Fotografie, figurini, disegni e progetti – come quelli di Guglielmo Ulrich e di Luciano Baldessari in prestito rispettivamente dallo CSAC-Università di Parma e dal Politecnico di Milano – insieme a pezzi d’epoca originali, provenienti dall’Archivio Galtrucco e dall’Archivio Ulrich di Milano, ricostruiscono l’identità della storica attività commerciale nella prima parte del percorso espositivo.
La seconda parte si occupa dei tessuti per abbigliamento in vendita nei negozi Galtrucco e degli abiti che con quei tessuti sono stati confezionati in un arco di tempo che va dagli anni Trenta agli anni Novanta del Novecento.