Gazaboi

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO CIVICO DI CARINI
via Rosolino Pilo 21, Palermo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Lunedì - Venerdì

8:00 - 14:00 / 15:00 - 19:00

Vernissage
07/07/2018

ore 19

Contatti
Email: info.gazaboi@gmail.com
Generi
arte contemporanea, personale

Carini ospita un collettivo di artisti del mediterraneo under 35.

Comunicato stampa

Il Collettivo Artistico Gazaboi inaugurerà, sabato 7 luglio, alle 19, la sua prima mostra in Sicilia.

L’esposizione, allestita presso l’Ex Convento dei Carmelitani di Carini, attuale sede del Museo Civico, sarà aperta al pubblico dall’8 Luglio al 19 Agosto. Sarà visitabile gratuitamente dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 14 e dalle 15 alle 19.

Realizzata interamente site-specific per le sale del convento, la mostra parte dal concetto dell’identità ferrea che caratterizza le origini dei Carmelitani. Identità che, in seguito, viene ridisegnata per un vivere quotidiano in costante sviluppo e adattamento, instaurando un rapporto di simbiosi, un’interazione e una coesistenza tra più individui.

Gazaboi è un collettivo artistico composto da Elena Adamou, Alexo Athanasios, Anna Bassi, Letizia Huancahuari Tueros, Vincenzo Luca Picone, Anastasia Talana e Vincenzo Zancana, tutti giovani under 35 provenienti dall’area del Mediteraneo.

L’obiettivo del collettivo Gazaboi è quello di creare una connessione tra la storia e la vita dell’ordine religioso dei Carmelitani, tra il polo culturale dell’Ex Convento e la visione personale di ogni artista. Ed è proprio il Convento che fa da testimone tra il passato e la storia millenaria del territorio. Il progetto, infatti, fa perno su un luogo attraversato da un’intensa vita, prestando particolare attenzione al passaggio cronologico dalla cultura orientale d’origine dei Carmelitani, all’odierna cultura occidentale, sino alle varie trasformazioni e destinazioni che ha subìto il complesso architettonico.

Elena Adamou

Athanasios Alėxo

Anna Bassi

Letizia Huancahuari Tueros

Vincenzo Luca Picone

Anastasia Talana

Vincenzo Zancana