Gemme dell’Impressionismo
A Roma, unica tappa europea, per la prima volta i capolavori della collezione impressionista e post impressionista della National Gallery of Art di Washington da Monet a Renoir da Van Gogh a Bonnard.
Comunicato stampa
Fu uno scambio di lettere tra il Presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt e il magnate e collezionista d’arte Andrew W. Mellon a dare il via, nel dicembre 1936, all’affascinante storia della National Gallery of Art di Washington.
Mellon scriveva al Presidente per offrire la sua straordinaria collezione d’arte allo stato americano e, dopo soli quattro giorni, Roosevelt rispondeva dichiarandosi felice per l'eccezionale proposta. L’anno successivo cominciarono i lavori e, nonostante la morte di Mellon nello stesso anno, proseguirono ininterrottamente fino all’inaugurazione nel 1941.
Da allora la collezione originaria fu ampliata da altre donazioni private e dall’opera dei due figli di Mellon: Ailsa Mellon Bruce (1901-1969) e Paul Mellon (1907-1999).
Nel 1978 veniva trasferita nell’ala al piano terra del Palazzo Est anche la preziosa collezione impressionista e post-impressionista, che fino ad allora Ailsa e Paul avevano conservato nelle proprie abitazioni private.
Dagli assolati prati di primavera di Alfred Sisley alle affascinanti nature morte di Edouard Manet e Paul Cézanne, agli interni “Nabis” intensamente composti di Pierre Bonnard e Edouard Vuillard, ai colori saturi e vibranti di Pierre-Auguste Renoir, la collezione comprende capolavori che raccontano l’ispirata innovazione nel colore, nel tocco e nella composizione, che hanno reso la pittura francese di fine ‘800 uno dei momenti fondamentali della storia dell’arte.
Dal 23 ottobre 2013 il Museo dell’Ara Pacis di Roma sarà l’unica tappa europea del tour che porterà per la prima volta fuori dalle sale della National Gallery of Art di Washington la collezione impressionista e post-impressionista del Museo con la mostra “Gemme dell’Impressionismo. Dipinti della National Gallery of Art di Washington. Da Monet a Renoir da Van Gogh a Bonnard”. Le tappe successive saranno il Palazzo della Legione d’Onore del Fine Arts Museums di San Francisco (California), il McNay Art Museum di San Antonio (Texas), il Mitsubishi Ichigokan Museum di Tokyo (Giappone) e il Seattle Art Museum (Stato di Washington). A Roma l’esposizione rimarrà aperta fino al 23 febbraio 2014.
La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica- Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, National Gallery of Art di Washington e organizzata da Zètema Progetto Cultura, è a cura di Mary Morton, responsabile del Dipartimento Pittura Francese della National Gallery con il coordinamento tecnico-scientifico per la Sovrintendenza Capitolina di Federica Pirani.
Il catalogo realizzato da De Luca editori d’Arte ospita anche un saggio dello storico dell’arte Renato Miracco in cui vengono analizzati i rapporti tra l’impressionismo italiano e l’impressionismo francese.
Un prestito di altissimo valore, reso possibile grazie ad uno scambio tra Istituzioni all’interno del progetto Dream of Rome. Infatti, la “Rotunda” della stessa National Gallery of Art di Washington ospiterà la splendida e maestosa statua del Galata capitolino dai Musei Capitolini, iniziativa che rientra in 2013 - Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti.
La mostra degli Impressionisti all’Ara Pacis raccoglie 68 opere ed ha un percorso suddiviso in sezioni tematiche che vanno dal paesaggio al ritratto, dalla figura femminile alla natura morta, fino alle rappresentazioni della vita moderna. Sarà un excursus tematico ma anche temporale, a partire da Boudin - precursore dell’Impressionismo e maestro di Monet, celebre per aver raccontato la vita mondana dell’epoca - fino all’apertura dell’Impressionismo al nuovo secolo con Bonnard e Vuillard.
Tra i tanti capolavori in mostra si potranno ammirare: Alle corse (1875) di Manet; Argenteuil (1872) di Monet; Madame Monet e suo figlio (1874); Raccogliendo i fiori (1875) e Giovane donna che tesse i suoi capelli (1876) di Renoir; Letti di fiori in Olanda (1883), tra le prime pitture di paesaggio di van Gogh; La battaglia dell’amore (1880) e le nature morte di Cézanne; Ballerine dietro le quinte (1876/1883) e Autoritratto con colletto bianco (1857) di Degas; Autoritratto dedicato a Carrière (1888 o 1889) di Gauguin; Studio per “La Grande Jatte” (1884-5) di Seurat; Carmen Gaudin (1885) di Henri de Tolouse-Lautrec. Sarà esposta anche Sorella dell’artista alla finestra (1869), un’opera della protagonista femminile dell’Impressionismo Berthe Morisot, la cui pittura fu definita da Mallarmé come una sintesi di “furia e nonchalance”.