Generations / Nancy genn

Informazioni Evento

Luogo
MARIGNANA ARTE
Dorsoduro 141, 30123, Venezia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
22/09/2018
Artisti
Serena Fineschi, Silvia Inselvini, Sophie Ko, Verònica Vàzquez, Nancy Genn, Silvia Infranco
Generi
arte contemporanea, personale, collettiva

Gli spazi della galleria ospiteranno “Generations”, una collettiva composta da una selezione di opere, quasi totalmente realizzate per la mostra, di cinque artiste internazionali, nate tra gli anni Settanta e Ottanta. La project room invece sarà dedicata a Nancy Genn, straordinaria storica artista californiana.

Comunicato stampa

GENERATIONS. Serena Fineschi, Silvia Infranco, Silvia Inselvini, Sophie Ko, Verónica Vázquez.
Marignana Arte
A cura di Ilaria Bignotti
Opening: 22 settembre 2018
Periodo: 22 settembre 2018 – 12 gennaio 2019

Generations è il nuovo progetto espositivo con il quale Marignana Arte inaugura la stagione autunnale, formato da una selezione di opere, quasi totalmente realizzate per la mostra, di cinque artiste internazionali, nate tra gli anni Settanta e Ottanta: Serena Fineschi, Silvia Infranco, Silvia Inselvini, Sophie Ko, Verónica Vázquez.
Il percorso non solo offre una interessante panoramica dei linguaggi delle ultime due generazioni artistiche, ma anche, come l’etimologia del titolo suggerisce, prova a verificare da un lato quali siano i riferimenti e l’origine della ricerca di tali artiste, dall’altro legge il loro lavoro quale nucleo generativo di un percorso coerente, sfaccettato e in costante evoluzione, a partire da punti saldi concettuali e metodologici. La parola generazione infatti contiene l’idea del generare, ovvero del creare un linguaggio inteso come prolungamento e differenziazione della propria identità; del dare alla luce opere che potranno, a loro volta, germinare in altre esperienze, mutando nel tempo, in base all’ambiente, alla storia cui appartengono: fertili punti di partenza per un’avventura del visivo che si determina nelle vicissitudini del processo creativo.
Verónica Vázquez (Treinta Y Tres, Uruguay, 1970) e Serena Fineschi (Siena, Italy 1973) rispettivamente dimostrano di appartenere a una generazione che si colloca in un momento di profonda rilettura del portato rivoluzionario del Sessantotto e della critica al Modernismo, rielaborandone i presupposti in opere che per Vázquez sono tumultuosi telai di lavoro, dove i materiali vengono riutilizzati, contorti, intrecciati, intessuti, in un inferno di metalli, legni, carte e stoffe, a rileggere dalle radici la storia economico-culturale e femminile del suo Paese. Diversamente, in Fineschi sono lavori di nevrotico concetto, ottenuti torturando la materia della superficie, verificando la resistenza degli elementi compositivi, in una stratificazione e scarnificazione incessante che si fa riflessione à rebours sulla cultura occidentale del dipingere e del plasmare.
Rispondono alle due esponenti della cosiddetta Generazione X Silvia Infranco (Belluno, Italy 1982), Silvia Inselvini (Brescia, Italy 1987) e Sophie Ko (Tbilisi, Georgia, 1981), tutte nate negli anni Ottanta: le accomuna un coraggioso, e al contempo delicatissimo, operare per strati di materiali, un macerare, accorpare, stendere e sovrapporre gli elementi costitutivi dell’opera, come per rintracciare, in uno scavo rivolto al sé, le origini di una storia che prova a giustificare un presente instabile e un futuro inquieto.
Generazione Y: Infranco lavora con cere, materie naturali, carte, a creare tavole alchemiche dove le emergenze delle forme sono le punte di iceberg mentali, memorie affondate in un oceano primordiale e forse collettivo; Inselvini rovista con smania nelle pieghe più oscure del proprio sentire, in un lavoro romantico e accorato che non teme la reiterazione del gesto; Sophie Ko vive con i suoi pigmenti, oggi naturali, lentamente polverizzando ali di farfalle per creare cangianti vibrazioni pittoriche, in un continuo accennare e nascondere, affiorare e sfiorare la verità di una immagine.
Tutte e tre le giovani artiste dunque, più che rileggere la storia provano a scriverne una nuova, fortemente ancorate all’unica certezza del proprio operare-esserci oggi. Un dialogo sentito, e affascinante, si instaura allora tra le cinque rappresentati del progetto GENERATIONS, mettendole parimenti in relazione con la concomitante, nuova project room di Marignana Arte, dedicata a una artista californiana tra le più significative nella storia dell’arte statunitense del dopoguerra: Nancy Genn. Un’altra artista donna, che ha saputo imporsi con il suo lavoro nella compagine della West Coast, portando avanti in mezzo secolo di lavoro una ricerca pittorica coerente, poetica, di profonda bellezza.
Infine, GENERATIONS e la project room dedicata a Nancy Genn, dal titolo LIVING PAINTING, inevitabilmente rimandano alle letture storico-critiche sull’arte al femminile, per riconoscerne alcuni elementi ricorrenti – ma anche affermare, con forza, la necessità di un aggiornamento sulle giovanissime generazioni: dalla eterogenea multi-medialità, al rinnegamento della storia in quanto universale, in nome di una rivendicazione della propria vicenda intima e individuale; dalla rinuncia all’esposizione del corpo tout-court alla scelta di realizzare opere di carattere narrativo, anche indiziale, della propria identità e fisicità; ad una certa predisposizione al gioco come prassi critica, che attraverso l’opera chiama in causa il pubblico, giocando tra mistero e ironia.
L’ironia bruciante e intensa di tre generazioni, dalla storica Nancy Genn in project room alle cinque artiste in galleria: una nell’altra capaci di ri-trovarsi, riconoscendosi sorelle di un destino comune, fatalmente proiettato verso un domani dove l’arte ha ancora il compito di porre domande. Meravigliandoci.

Nancy genn. LIVING PAINTING
Project Room
Marignana Arte
A cura di Ilaria Bignotti
Opening: 22 settembre 2018
Periodo: 22 settembre – 24 novembre 2018

Marignana Arte è onorata di presentare, nella project room, un solo show dedicato a Nancy Genn, straordinaria storica artista californiana formatasi in quel bruciante momento che fu il secondo dopoguerra.
Un omaggio più che dovuto, quello che Marignana Arte tributa all’artista, che si pone quale successivo momento di approfondimento dopo la più importante retrospettiva che le sia mai stata dedicata in Europa, la prima in assoluto a Venezia, a cura di Francesca Valente, a Palazzo Ferro Fini, dal titolo Nancy Genn. Architecture from Within / Architetture Interiori.
Formatasi alla California School of Fine Arts (ora The San Francisco Art Institute) e alla University of California a Berkeley dal 1947 al 1949, Genn a partire dagli anni Settanta si impone con forza nel panorama internazionale, rappresentando una visione assolutamente originale e intensissima delle nuove indagini pittoriche d’Oltreoceano, esponendo tra gli altri con Robert Rauschenberg e Sam Francis in nove musei asiatici, da Tokyo ad Hong Kong.
Presenti nelle collezioni permanenti di istituzioni internazionali, dal MoMA di New York all’Albright-Knox Art Gallery di Buffalo, dal Los Angeles County Museum al San Francisco Museum of Modern Art allo Smithsonian Institution a Washington DC, le sue opere sin dal 1960 sono citate dallo storico Michel Tapié, teorico pioniere dell’Informale, tra gli esponenti di questa ricerca, accanto a nomi quali Burri, Fontana, Vedova, Clyfford Still, Sam Francis, Tobey, De Kooning, Motherwell, Nevelson, Pollock, Rothko, Riopelle, Yoshida e Tanaka.
LIVING PAINTING, come si intitola il percorso appositamente allestito nella project room di Marignana Arte, sottolinea proprio questa indissolubile relazione tra la vita e l’opera di Genn: profondamente imbevuta di cultura orientale, nella quale rintraccia eleganze e misteri calligrafici da tradurre con personalità e individualità nella sua indagine pittorica, rivendica il valore della manualità, nell’impastare e stendere carte appositamente realizzate per ricevere le fluidità della sua pittura, tesa tra una ricerca astratta, gestuale e vibrante e una attenzione per le forme organiche e naturali, tradotte in partiture di metamorfica meraviglia.
Il risultato, come emerge dal percorso proposto da Marignana Arte, sono opere di delicato tumulto, sussulti pittorici che si distendono sul campo visuale, in una tensione tra profondità e superficie che dimostra la peculiare, coerente indagine di un’artista che ha attraversato mezzo secolo di storia dell’arte, con determinazione e sensibilità.
Vivendo la pittura. Dipingendo la propria vita. LIVING PAINTING.