Genius loci
L’evento espositivo narra di quel genius loci che nell’antica Roma veniva considerato al pari di una divinità. L’Italia è molto bella, viene da dire e lo sappiamo, ma una debita concettualizzazione del paesaggio si svela completamente solo attraverso una lettura storico-psicologica dei luoghi.
Comunicato stampa
Fiorello Primi, Presidente dell’Associazione “I Borghi più belli d’Italia”, Renata Cristina Mazzantini, Architetto e Vittorio Sgarbi raccontano nel catalogo della mostra “Genius loci”, che si terrà negli spazi espositivi del Castello dell’Abate dal 23 luglio al 31 agosto 2016, cos’è quello spirito, antico e radicato, che rende un luogo unico ed irripetibile.
L’occasione è la rassegna allestita nell’ambito delle iniziative speciali del Premio Pio Alferano, evento giunto quest’anno alla sua quinta edizione che vedrà riconosciute, secondo quanto deciso dal Consiglio della Fondazione, sette personalità e un Comune italiano, per essersi particolarmente distinte nella promozione della cultura, nel rispetto della natura e per l’arte in tutte le sue forme ed espressioni.
Dopo la premiazione, condotta da Nicola Porro, dove verranno premiati la Città di Castelsardo, con il suo Sindaco Franco Cuccureddu; Michele Ainis, giurista e costituzionalista; Bianca Berlinguer, giornalista e direttrice del TG3; Pasquale d’Amicis, Generale dei Carabinieri; Arnauld Brejon de Lavergnée, storico dell’arte; Moni Ovadia, attore e cantante; Giuseppe Pagano, imprenditore cilentano e Tony Renis, cantante e produttore, si aprirà una finestra sul paesaggio italiano, inteso nel suo senso pittorico e poetico più ampio.
L’evento espositivo narra di quel genius loci che nell’antica Roma veniva considerato al pari di una divinità. L’Italia è molto bella, viene da dire e lo sappiamo, ma una debita concettualizzazione del paesaggio si svela completamente solo attraverso una lettura storico-psicologica dei luoghi.
Senza il paesaggio, afferma Vittorio Sgarbi, l’Italia non sarebbe lo stesso paese. Il paesaggio culturale italiano è una completa espressione della civiltà e, nel suo insieme, è anche opera d’arte.
Sulla base di queste riflessioni, la mostra che si presenta a Castellabate è stata pensata, anche, nella speranza di rafforzare, nell’immaginario collettivo e nella coscienza individuale, il rispetto del Genius loci.
La mostra vede un percorso espositivo composto da venti opere, un numero determinato dal concorso indetto dalla Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito, che desiderava raccogliere venti testimonianze, una per ciascuna regione italiana. Agli artisti selezionati è stato chiesto di reinterpretare secondo il proprio stile, la propria poetica e un linguaggio personale, uno spaccato delle bellezze dei luoghi, dei paesaggi e dei volti che costituiscono il nostro patrimonio ambientale e culturale.
Gli artisti selezionati sono: Massimiliano Alioto, Andrea Barin, Ubaldo Bartolini, Gotthard Bonell, Mariano Chelo, Antonella Cinelli, Vania Comoretti, Vanni Cuoghi, Domenico Dell’Osso, Antonio Finelli, Alex Folla, Marco Jaccond, Enrico Lombardi, Matteo Massagrande, Giuseppe Modica, Tommaso Ottieri, Mauro Reggio, Alessandro Russo, Desiderio Sanzi, Piero Vignozzi.
In quanto vero e proprio concorso, sempre il 23 di luglio, la Giuria della Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito, designerà l’opera vincitrice di questa edizione.
Quale anticipazione alla visione della mostra, il critico e storico dell’arte, Vittorio Sgarbi si sofferma, nel suo testo in catalogo, su alcuni interessanti aspetti.
Un compito non facile, certamente, quello di selezionare un solo artista per ogni regione, viste le infinite bellezze del Bel Paese e le altrettante infinite suggestioni che gli artisti possono restituire fra paesaggi, volti e atmosfere, però scelti con rigore, scrupolo e passione le venti opere che compongono la rassegna illustrano paesaggi, vedute di un borghi, di campagne, collina e scorci paesistici, necessariamente filtrate attraverso lo stile, la poetica, il linguaggio di ogni artista. Ne emerge una pittura viva, straordinariamente energica e vivificante che racconta le bellezze d’Italia, ma non sempre, e non solo. Come sempre avviene quando si ha a che fare con la buona pittura, e non con la banale ripetizione oleografica o con il descrittivismo della pittura “da bancarella”, vi sono esempi di rielaborazione ironica, slanci di grande lirismo, momenti ludici e ironici, e anche dissacrazioni. La pittura esprime da sempre tutto e il contrario di tutto, e non ci si può aspettare una facile rassegna di paesaggi educati e un po’ stereotipati, se si ha il coraggio di scegliere artisti veri, e non semplici illustratori. Il genere del paesaggio è forma e visione poetica, è riflessione esistenziale e dichiarazione di appartenenza, è sentimento, luce, colore. Lo sguardo di ogni pittore nel raccontare il luogo dove ha visto il suo cielo, il sentimento della propria origine, diverso in ogni artista ,contiene il debito formativo con chi l’ha preceduto e la propria rielaborazione poetica, al di là della visione del paesaggio che lo circonda.
Ma non ci sono solo paesaggi e vedute, in mostra. Alcuni artisti hanno affrontato il tema dell’identità regionale attraverso il ritratto. Che si tratti di un autoritratto simbolico, del ritratto di persone che, con la geografia del loro volto, “rappresentano” il luogo da cui provengono, o di personaggi storici che hanno caratterizzato con la loro presenza la terra in cui sono nati e hanno operato, è comunque notevole che, anche nei volti o nei corpi si possa trovare il carattere di un luogo. Motivo comune è la riaffermazione della identità territoriale, senza retoriche o campanilismi. Ed è anche riflessione culturale e filosofica, riscoperta delle tradizioni e dei “segni” locali, sentimento poetico dei luoghi. Questa mostra ne dà testimonianze eloquenti.
Il catalogo di “Genius loci” è accompagnato dai testi di Vittorio Sgarbi, Fiorello Primi e Renata Cristina Mazzantini .
Il Premio Pio Alferano e le attività espositive per esso prodotte sono promossi dalla Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito, con il patrocinio di Presidenza del Consiglio dei Ministri, Palazzo Chigi Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Comune di Castellabate, Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Associazione “I Borghi più belli d’Italia”.
Il Castello dell’Abate resterà aperto nei seguenti orari: dal lunedì alla domenica, 9.30-12.30, 18.30-24.00.