Getulio Alviani
Farsettiarte in occasione delle festività natalizie rende omaggio al Maestro Getulio Alviani, con un‘importante
esposizione presso la sede di Cortina d’Ampezzo, organizzata con la collaborazione del Centro Studi Archivio
e Ricerche Getulio Alviani.
Comunicato stampa
Farsettiarte in occasione delle festività natalizie rende omaggio al Maestro Getulio Alviani, con un‘importante
esposizione presso la sede di Cortina d’Ampezzo, organizzata con la collaborazione del Centro Studi Archivio
e Ricerche Getulio Alviani.
La mostra Getulio Alviani avrà inizio il 26 Dicembre e terminerà il 21 Gennaio 2024. L’inaugurazione è prevista
per il 28 Dicembre a partire dalle ore 18.00 con un drink di benvenuto.
Ideatore plastico, progettista, grafico, teorico, collezionista e attivo promotore, Alviani nasce a Udine il 5
settembre 1939. Già a partire dalla fine degli anni Cinquanta Alviani realizza le sue prime “superfici a testura
vibratile”, lavori in cui modella piani metallici fresati in acciaio e alluminio creando complessi e inediti giochi
di riflessi che danno origine a illusioni ottiche e immagini diverse a seconda del punto di vista da cui le si
osserva.
Considerate una delle vette più alte della cosiddetta arte cinetica o programmata, nella quale le opere si
originano non dall’impulso gestuale dell’artista ma da un’esatta programmazione, Alviani stesso spiega che
"ognuno di questi oggetti non assume validità per il fatto compositivo, non ha alcuna importanza la presenza
in essi di una forma piuttosto che di un’altra, e si deve dire che tutti, anche i più differenti, sono il medesimo
oggetto".
La mostra propone undici lavori realizzati tra gli anni ’60 e ’70, periodo intenso della sua attività di “ideatore
plastico”, in cui giunge al culmine il suo interesse nei confronti di un approccio all’arte orientato al fare
mediante la costruzione dell’oggetto attraverso la combinazione di forme e colori. Un metodo architettonico
verso la creazione artistica che fonde la materialità dell’oggetto con la mutevolezza della luce. Il riflesso sulle
superfici metalliche genera, infatti, immagini diverse, stimolando e coinvolgendo lo spettatore a mutare i
punti di vista, rendendo l’osservazione un’esperienza attiva e partecipativa.
Scrive Diora Fraglica, responsabile dell’Archivio Alviani: “L’arte, che il mondo identifica come tale, è spesso
bizzarra, eccentrica, buffonesca, provocatoria, perversa, mistificatoria e di forte impatto. Getulio Alviani è un
fuori-serie, un unicum in tutti i sensi, se non altro per la normale eccezionalità di tutta la sua esistenza.
Il processo creativo di Alviani che, misurandosi con sé stesso, esaspera la sua ricerca di perfezione sino a
divenire più corretto dell’arte esatta, si sviluppa “polidirezionalmente” partendo dal presupposto che “si
possono individuare ricerche ben precise, non periodi, perché ricerche anche assolutamente diverse possono
venir svolte e sviluppate contemporaneamente”.
In mostra si distinguono in particolar modo la Superficie a testura vibratile in alluminio (1965-1970), il Rilievo
speculare a elementi curvi in acciaio (1965-1972), i Cerchi virtuali e il Rilievo speculare a elementi curvi, opere
che rappresentano al meglio la ricerca dell’artista, la cui collocazione nei nuovi spazi della galleria di Cortina
di Farsettiarte dona un punto di vista inedito.
L’importanza dell’aspetto riflettente delle superfici viene sottolineata dallo stesso Alviani nei suoi appunti e
ricordi sull’arte cinetica: “Su uno smalto nero batteva la luce e quel punto diventava bianco: questo mi fece
capire quanto la luce fosse determinante per la dinamica visiva delle cose”.
La mostra di Farsettiarte costituisce un appuntamento prezioso per immergersi nella pratica di uno dei
grandi protagonisti dell’arte cinetica e programmata in Italia, i cui lavori sono stati esposti in tutto il mondo
e acquista un valore ancora più significativo in quanto Cortina è uno dei luoghi che Alviani più ha amato e ha
assiduamente frequentato.