GheWu: Filosofia cinese e ricerca sulla Sincronicità
Nel concetto del GheWu tutte le energie collaborano al medesimo scopo, sincronizzate tra loro esse sono il mezzo e l’espressione dell’ordine e dell’equilibrio che governa il micro e il macrocosmo. Partendo da questo pensiero, i quattro giovani artisti cinesi hanno analizzato e sperimentato attraverso la pittura, la scultura e la fotografia il fenomeno delle “energie in equilibrio”.
Comunicato stampa
Sabato 6 aprile 2013 presso il Present Art Space di Firenze (via dei Serragli 56r/58r), alle ore 18.30, inaugura la mostra GheWu. Filosofia cinese e ricerca sulla Sincronicità, con opere di Fang ZongLiang, Li Ping, Wang Xu e Pei Han.
GheWu è un’antica parola cinese che indica un atteggiamento verso il mondo orientato alla conoscenza continua e progressiva della realtà. Secondo la tradizione orientale, dietro ad ogni fenomeno, anche a quello apparentemente più incomprensibile e illogico, si cela un obiettivo, una causa e un fine che l’Universo custodisce. Nel concetto del GheWu tutte le energie collaborano al medesimo scopo, sincronizzate tra loro esse sono il mezzo e l’espressione dell’ordine e dell’equilibrio che governa il micro e il macrocosmo.
Partendo da questo pensiero, i quattro giovani artisti cinesi hanno analizzato e sperimentato attraverso la pittura, la scultura e la fotografia il fenomeno delle “energie in equilibrio”, un’indagine che li ha condotti a un naturale avvicinamento alle teorie sulla “sincronicità”, espresse e studiate da Carl Gustav Jung e Wolfgang Pauli a partire dagli anni Cinquanta. Lo psicologo svizzero e lo scienziato austriaco (tra i padri fondatori della meccanica quantistica, vincitore nel 1945 del Premio Nobel per la fisica) hanno infatti indagato dai rispettivi punti di vista il fenomeno della sincronicità, elaborando teorie rivoluzionarie che sono state aspramente contrastate dall’accademismo scientifico, ma che trovano oggi, alla luce delle nuove scoperte scientifiche, un sempre maggiore riscontro.
L’esempio offerto da Jung e Pauli rispecchia – secondo questo gruppo di artisti – proprio lo spirito del GheWu, ovvero “la volontà di indagare a fondo, di voler comprendere l’incomprensibile e di credere all’esistenza di un ordine che va al di là dalla razionalità e della logica apparente”. In questa ottica, l’artista si sforza di farsi recettore e veicolo, catalizzatore e interprete delle forze che confluiscono nel processo della creazione artistica, condensando le energie che trovano la loro manifestazione nella forma e nel colore.
Fang ZongLiang, Li Ping, Wang Xu e Pei Han uniscono alla ricerca estetica in ambito artistico, quella scientifica e filosofica, la riflessione orientale e quella occidentale, la conoscenza antica e moderna, conscio e subconscio, pensiero razionale e irrazionale, restituendoci un’arte densa di stimoli, opere che aprono la mente alla riflessione e alla contemplazione.