Giacomo Baccega – Mediaxmedia
Mediaxmedia, un’installazione interattiva e transmediale concepita dall’artista Giacomo Baccega, menzione speciale del Premio Recontemporary.
Comunicato stampa
Recontemporary è felice di presentare mediaxmedia, un’installazione interattiva e transmediale concepita dall’artista Giacomo Baccega, menzione speciale del Premio Recontemporary, che inaugura l’11 Dicembre e sarà visitabile fino al 18 Gennaio 2025. L’installazione è realizzata grazie al supporto di Creative Cables.
mediaxmedia è un’opera che ambisce a svelare la complessità nascosta dietro la patina apparentemente immateriale del digitale. Un’esplorazione critica che intreccia filosofia, tecnologia e percezione sensoriale, e che tenta di spiegare le implicazioni materiali, culturali e antropocentriche del mondo dei media che permea la nostra epoca post-rivoluzione digitale.
Il cloud, percepito comunemente come una dimensione immateriale e senza corpo, viene restituito alla sua fisicità concreta. Le informazioni digitali, per quanto rapide e ubiquitarie, non esistono in un vuoto astratto, ma si realizzano attraverso un complesso intreccio di fenomeni fisici, come la presenza e assenza di luce all’interno dei cavi di fibra ottica, e risorse materiali, come il silicio, rame e il litio. Questo concetto invita a mettere in dubbio una visione ingenua della tecnologia come pura astrazione, enfatizzando invece la sua stretta correlazione con dinamiche materiali e sfruttamento ecologico.
Baccega, con la sua installazione interattiva, cerca di denudare la tecnologia: l’opera non si limita a mostrare il suo funzionamento, ma cerca di ribaltare il modello invisibile del digitale, svelando i meccanismi nascosti della produzione mediale. mediaxmedia, che si rivela quindi ben lontana dall’essere puramente tecnica, assume una valenza politica e culturale: renderendo visibili le infrastrutture del digitale, si denuncia la loro implicazione nelle logiche del consumo e del dominio antropocentrico.
L’artista descrive inoltre un’idea profondamente relazionale di natura-cultura, che rifiuta la separazione tra umano e non-umano per proporre un sistema fluido e nomade. Questa prospettiva invita ancora una volta a ripensare la tecnologia come parte integrante di un continuum naturale-culturale, in cui ogni entità è interconnessa e co-creativa.