Giacomo Costantino Beltrami. Il sogno di un Nuovo Mondo

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DI SCIENZE NATURALI ENRICO CAFFI
Piazza della Cittadella, 10, Bergamo, BG, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
26/10/2023

ore 18

Curatori
Marco Valle, Barbara Mazzoleni
Generi
documentaria

Un nuovo percorso espositivo, dedicato alla figura affascinante, poliedrica e senza dubbio avvincente, ma incredibilmente ancora poco conosciuta, dell’esploratore Giacomo Costantino Beltrami (Bergamo 1779 – Filottrano 1855).

Comunicato stampa

Dal 27 ottobre, apre al pubblico al Museo Civico di Scienze Naturali “Enrico Caffi” di Bergamo Alta un nuovo percorso espositivo, dedicato alla figura affascinante, poliedrica e senza dubbio avvincente, ma incredibilmente ancora poco conosciuta, dell’esploratore Giacomo Costantino Beltrami (Bergamo 1779 – Filottrano 1855). Realizzata da Comune di Bergamo e dal Museo Civico di Scienze Naturali, con la collaborazione di Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo, Shakopee Mdewakanton Sioux Community e Beltrami County Historical Society, la mostra nasce da due occasioni: il bicentenario del viaggio di Beltrami alle sorgenti del Mississippi, che cade nell’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura, e l’approdo al Museo di Bergamo dei materiali di Beltrami custoditi nel suo palazzo di Filottrano (Collezione Beltrami-Luchetti), così che tutta la collezione del viaggiatore è oggi riunita nella sua città natale.

Con l’aiuto di alcune comunità indiane dei territori da lui esplorati e prestiti provenienti da Istituti che custodiscono preziosi documenti originali (Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo, Archivio di Stato di Macerata, Biblioteca Classense di Ravenna), l’esposizione, curata da Marco Valle & Barbara Mazzoleni, si propone di restituire a Beltrami il “suo” posto nella micro e macro storia e di indagare l’eredità con cui questa figura extra-ordinaria, attraverso le sue raccolte e i suoi scritti, arriva alla contemporaneità. La figura di Beltrami certamente sfugge ad ogni tentativo di collocazione nelle categorie canoniche della storia e della cultura. Rimasta prigioniera di un mito cresciuto dopo la sua morte - nato sulle ali della leggendaria “scoperta delle sorgenti del Mississippi” e dell’”uomo dall’ombrello rosso” a tu per tu con gli Indiani, ma anche dell’iconico ritratto ideale dell’indomito esploratore dipinto da Enrico Scuri – la saga di Beltrami è ancora in attesa di una obiettiva revisione storica e critica. Così come ancora attende di essere realmente conosciuta dal grande pubblico. Di Beltrami, la mostra vuole per la prima volta narrare tutte le “imprese”: esistenziali, geografiche, antropologiche, letterarie, al di qua e al di là dell’Oceano.

Al centro di una narrazione che si srotola tra immagini, parole, suoni, lettere, mappe, oggetti personali, diari di viaggio, ambientazioni visive e immersioni interattive, saranno i manufatti che il viaggiatore ha raccolto lungo il Mississippi, tra i più antichi sopravvissuti all’incontro fatale tra gli Indiani d’America e l’uomo bianco. Pochi viaggiatori, avventurieri, cacciatori di pellicce, bianchi stravaganti, avvicinarono le tribù indiane quando il loro sistema di vita era ancora autonomo e vitale e la guerra non era ancora l’unica forma di rapporto possibile. E Beltrami fu uno di questi. La narrazione espositiva segue la parabola della sua lunga avventura, punteggiata di colpi di scena. In un’epoca di grandi mutamenti storici e culturali, Beltrami si presenta rivoluzionario a Bergamo e poi imprenditore e uomo sospeso tra amore e giustizia nelle Marche. Con un repentino mutamento di identità, indossa i panni dell’indomito esploratore di terre selvagge e il racconto si apre al grande viaggio e all’incontro con l’universo “altro” dei nativi americani, restituito attraverso una selezione dei preziosi reperti che Costantino ha ricevuto in dono e scambiato con gli Indiani e poi ha avuto cura di portare con sé al suo ritorno nella “civiltà”. È l’opportunità di guardare il Nuovo Mondo con gli occhi del nostro viaggiatore tra materiali di viaggio, manufatti rituali e di uso quotidiano, armi per la caccia e la guerra, simbologie ricorrenti nelle tradizionali decorazioni dai colori accesi.

Tra archi, frecce, pipe, flauti, indumenti, borse da medicina e tamburi, il visitatore è “iniziato” a una visione spirituale molto lontana da quella “occidentale”, in cui il sacro e il soprannaturale sono integrati nella natura, nella vita quotidiana e nell’organizzazione sociale e politica. A chiudere il cerchio sull’esploratore, un piccolo “cabinet” documenta anche i viaggi di Beltrami in Messico e ad Haiti. E poi il ritorno in Europa e il ritiro nella “cella” di Filottrano, dove risuonano le parole amare del suo testamento olografo. Il capitolo conclusivo esplora a 360 gradi l’eredità di Costantino Beltrami: i suoi libri, i plagi letterari, la nascita della leggenda, l’istituzione della Contea Beltrami in Minnesota e anche il vocabolario Sioux, straordinario documento storico-etnografico. Nella volontà di diffondere al più ampio pubblico la conoscenza di Costantino Beltrami, di garantire la massima accessibilità e nella consapevolezza della forte valenza formativa della mostra, Comune di Bergamo ha scelto di mantenere invariato il prezzo del biglietto di ingresso al Museo (3 Euro).