Giacomo Gerboni – L’elefante
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Comunicato stampa
In una città sconosciuta, un gruppo di ciechi sentì parlare di uno strano animale chiamato elefante, appena giunto nel luogo. Nessuno di loro aveva mai udito il nome, né conosceva la sua configurazione o forma. Intrigati dalla curiosità, decisero: "Dobbiamo toccarlo, sentire con le mani ciò che il nostro sguardo non potrà mai cogliere." Così, si misero in cerca dell'elusivo elefante e, quando finalmente lo trovarono, iniziarono a esplorarlo con le loro mani abili e sensibili.
Per il primo tra di loro, la cui mano si posò sulla proboscide, l'elefante era un essere simile a un gigantesco serpente. A un altro, la cui mano si avventurò nell'area dell'orecchio, sembrava un ventaglio maestoso. Un terzo, con la sua mano sulle robuste gambe dell'animale, pensò all'elefante come a un possente pilastro o a un tronco d'albero. Per un altro ancora, la cui mano scorreva lungo il fianco dell'elefante, questo era come un muro impenetrabile. Mentre chi toccava la coda, la descrisse come una corda nodosa. L'ultimo dei ciechi, il cui tocco si posò sulla zanna sporgente, proclamò che l'elefante era tutto ciò che era duro, liscio e simile a una lancia affilata.
E così, ognuno di loro descrisse il proprio incontro con l'elefante, senza mai poter cogliere appieno l'intera creatura. In questa città di sensazioni e percezioni, la verità era frammentata, ma la meraviglia di scoprire l'ignoto rimaneva intatta.
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Giacomo Gerboni (Parma, 1990) vive e lavora a Parma. Dopo il Diploma accademico nel 2013 in Decorazione, indirizzo Arte e Ambiente, all'Accademia di Belle Arti di Bologna, dal 2015 frequenta il corso magistrale di Arti Visive presso l'università IUAV di Venezia dove si laurea nel 2018. Partecipa al progetto Erasmus+ presso la facoltà di Belle Arti Alonso Cano di Granada, in Spagna per l’anno 2011/2012. È stato assegnatario di un atelier presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia per l’anno 2017/2018 a palazzo Carminati. Dal 2021 tiene laboratori di arti visive con persone con fragilità psichiche.
http://www.giacomogerboni.com/
ENG:
In an unknown city, a group of blind individuals heard about a strange animal called an elephant that had just arrived in the area. None of them had ever heard the name before, nor did they know its configuration or shape. Intrigued by their curiosity, they decided, "We must touch it, feel with our hands what our sight can never grasp." And so, they set out in search of the elusive elephant, and when they finally found it, they began to explore it with their skilled and sensitive hands.
For the first of them, whose hand landed on the trunk, the elephant was like a creature similar to a gigantic snake. To another, whose hand ventured into the ear area, it seemed like a majestic fan. A third, with his hand on the animal's sturdy legs, thought of the elephant as a mighty pillar or a tree trunk. Yet another, whose hand ran along the elephant's side, perceived it as an impenetrable wall. Meanwhile, the one touching the tail described it as a knotted rope. The last of the blind individuals, whose touch fell on the protruding tusk, proclaimed that the elephant was everything that was hard, smooth, and akin to a sharp spear.
And so, each of them described their encounter with the elephant, never fully grasping the entire creature. In this city of sensations and perceptions, the truth was fragmented, but the wonder of discovering the unknown remained intact.
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Giacomo Gerboni (Parma, 1990) lives and works in Parma. After obtaining his academic diploma in Decoration, specializing in Art and Environment, from the Academy of Fine Arts in Bologna in 2013, he attended the master's program in Visual Arts at IUAV University in Venice, where he graduated in 2018. He participated in the Erasmus+ program at the Alonso Cano Faculty of Fine Arts in Granada, Spain, for the 2011/2012 academic year. He was also granted a studio at the Bevilacqua La Masa Foundation in Venice for the 2017/2018 academic year at Palazzo Carminati. Since 2021, he has been conducting visual arts workshops with individuals with mental health vulnerabilities.