Giacomo Manzù – Il Concilio Vaticano II

Informazioni Evento

Luogo
RACCOLTA LERCARO
Via Riva Di Reno 57, Bologna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a domenica, ore 11 - 18.30
Chiuso il lunedì (feriali)
Chiuso il giorno di Pasqua (31 marzo)
Aperto il lunedì dell'Angelo (1 aprile), 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno

Vernissage
15/03/2013

ore 18

Biglietti

ingresso libero

Patrocini

Realizzata in collaborazione con:

Galleria nazionale d'arte moderna-Raccolta Manzù, Ardea

Fondazione Manzù, Ardea

Promossa in collaborazione con:

Galleria San Fedele, Milano

Comune di Bologna-Istituzione Bologna Musei

Artisti
Giacomo Manzù
Curatori
Elena Pontiggia, Marcella Cossu, Andrea dall’Asta S.I., Francesco Buranelli, Giulia Manzù, Francesca Passerini
Generi
arte contemporanea, personale

Nell’ambito delle manifestazioni per la ricorrenza del 50° anniversario di apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II (ottobre 1962) la Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro di Bologna, vuole ricordare questo momento storico, artistico e spirituale con un’esposizione dedicata al grande scultore Giacomo Manzù, in considerazione anche del rapporto intercorso tra l’artista e il cardinale Giacomo Lercaro, tra i massimi promotori del Vaticano II.

Comunicato stampa

Nell'ambito delle manifestazioni per la ricorrenza del 50° anniversario di apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II (ottobre 1962) la Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro di Bologna, vuole ricordare questo momento storico, artistico e spirituale con un’esposizione dedicata al grande scultore Giacomo Manzù, in considerazione anche del rapporto intercorso tra l'artista e il cardinale Giacomo Lercaro, tra i massimi promotori del Vaticano II.
La mostra - a cura di Andrea Dall’Asta S.I., Francesco Buranelli, Marcella Cossu, Giulia Manzù, Francesca Passerini, Elena Pontiggia - comprende una cinquantina di opere realizzate tra il 1929 e il 1988, molte delle quali - sculture, disegni, incisioni e pitture - provengono dalla Raccolta Manzù di Ardea collegata alla Galleria nazionale d'arte moderna di Roma. Altre, dalle collezioni della Fondazione Manzù di Ardea e della Raccolta Lercaro di Bologna.

L'intento è quello di ripercorrere le tappe principali del cammino umano e creativo dell'artista, nel desiderio di far emergere i tratti che lo hanno reso, insieme alle sue opere, uno tra i più significativi protagonisti del dialogo arte-fede nel XX secolo.
Un particolare riferimento, quindi, è riservato al periodo compreso tra la vincita del primo concorso per le porte della basilica di San Pietro in Vaticano sul tema Il Trionfo della Chiesa (1947-48), le successive elaborazioni, specchio di una vicenda complessa segnata da tribolazioni interiori (1949-60), e l'approdo alla realizzazione dell'opera universalmente conosciuta, la Porta della Morte (1961-64).
Attraverso lo snodo delle diverse sezioni emergono i temi fondamentali che hanno caratterizzato il percorso di Manzù: dal rapporto con don Giuseppe De Luca, caro amico, consigliere e spesso intermediario tra l'artista e il mondo ecclesiastico vaticano, a quello più conosciuto e maggiormente indagato con papa Giovanni XXIII. Emerge soprattutto l'urgenza di accordare i grandi temi della tradizione cristiana con una spiritualità che affonda le proprie radici nella realtà dell'uomo contemporaneo, drammaticamente segnata dalla guerra e dall'ingiustizia. Solo radicandosi nell'opacità della realtà umana è possibile intraprendere cammini di liberazione e di riconciliazione.
L'artista elabora quindi un nuovo linguaggio figurativo che, negli anni Sessanta, diventerà espressione di quell'apertura auspicata e realizzata dalla Chiesa grazie al Concilio.
In esposizione non mancano tuttavia soggetti più "profani" - come alcuni ritratti di Inge, compagna di una vita - che mostrano la vitalità creativa e la passione interiore di un artista in continua esplorazione delle più profonde dimensioni dell'animo umano, l'uomo che diceva di sé: «Io lavoro perché mi è una necessità indispensabile all'anima. Io sono un artigiano».
Uno dei maggiori interpreti del secolo passato.

La Raccolta Lercaro ringrazia la Fondazione Manzù e la Galleria nazionale d'arte moderna-Raccolta Manzù di Ardea. Un ringraziamento particolare a Inge, Giulia e Mileto Manzù per avere permesso la realizzazione della mostra.