Giacomo Puccini Manifesto. Pubblicità e illustrazioneoltre l’opera lirica
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Una mostra inedita nella città natale di Giacomo Puccini, per celebrare il suo genio nel centenario della morte.
Comunicato stampa
Intitolata “Giacomo Puccini Manifesto. Pubblicità e illustrazione
oltre l’opera lirica” l’esposizione, per la prima volta esplora il rapporto tra Puccini e il
manifesto pubblicitario, portando alla luce i manifesti originali che raccontano non solo la
vita e le opere del Maestro, ma anche la storia della grafica pubblicitaria europea.
“Il grande valore aggiunto di questa mostra nell’ indagare un aspetto trasversale, ma molto
attuale, legato alla figura del Maestro, ossia il suo rapporto con il mondo della pubblicità –
precisa il sindaco di Lucca Mario Pardini. In un momento storico come il nostro, che vede
la comunicazione in tutte le sue forme al centro del vivere sociale, la mostra si pone come
un importante compendio sull’impatto culturale del grande artista sul suo tempo, sul
racconto della musica come linguaggio universale e su come Puccini attraverso la sua
modernità è divenuto un simbolo della sua terra nel mondo”.
L’assessore alla cultura Angela Mia Pisano dichiara: “Questa mostra nasce dalla volontà
di celebrare il centenario della morte di Giacomo Puccini nella sua città natale, con un
evento originale e all’altezza dell’importanza del Maestro. Un progetto che ha saputo
coagulare l’interesse sia dei cultori del manifesto pubblicitario che delle istituzioni
pucciniane, oltre a partner importanti di livello locale e nazionale. Ringrazio il curatore
della mostra per aver messo a disposizione della città questa possibilità e aver seguito
ogni fase del suo sviluppo”.
Per l’Onorevole Alessandro Amorese, membro commissione Cultura della Camera dei
deputati, “gli anniversari ‘tondi’ rischiano di essere una forzata liturgia che toglie poesia e
passione. Non è il caso della mostra Giacomo Puccini Manifesto che, nell’inserirsi nel
Centenario pucciniano, invece ci regala bellezza e italianità. Proprio così, perché nel
Novecento il manifesto pubblicitario ha rappresentato un’arte che risentiva, positivamente,
delle diverse correnti culturali, dal Futurismo all’Astrattismo, all’influenza fondamentale del
Liberty. Questo anniversario ci consegna un Puccini inedito, altra caratteristica peculiare di
questa mostra che non poteva che ricevere l’appoggio e il patrocinio del Ministero della
Cultura”.
“Giacomo Puccini e il manifesto pubblicitario sono legati in modo stretto – spiega Simone
Pellico, curatore della mostra –. Attraverso i manifesti è possibile raccontare il Maestro ad
ampio spettro: la sua opera, le sue passioni, la sua epoca e la sua vita, che si apre e si
chiude in un parallelismo costante con la storia del cartellone pubblicitario. La mostra
illustra questo rapporto in quattro ‘atti’, partendo dalle opere liriche ma andando poi ad
indagare i legami personali di Puccini con cartellonisti importanti, la sua passione per la
velocità e la tecnologia e i suoi rapporti da ‘testimonial’ per marchi storici dell’industria
italiana. Sono esposti cento manifesti storici della Collezione Salce, la più grande d’Italia,
insieme alle opere contemporanee di Riccardo Guasco, eccellenza italiana
dell’illustrazione. Una mostra quindi che non guarda solo al passato, come si addice al
sempre attuale Puccini”.
Allestita alla Ex Cavallerizza, nel centro storico di Lucca e a pochi passi dalle Mura, la
mostra presenta una ricca esposizione di manifesti originali dedicati alle opere di Puccini e
al contesto in cui era inserito, da quelli storici a elaborazioni contemporanee, di cui il
Museo nazionale Collezione Salce di Treviso conserva la più ampia raccolta esistente in
Italia.
“È con vero piacere che il Museo nazionale collezione Salce e la Direzione regionale
Musei nazionali Veneto partecipano alla mostra “Giacomo Puccini Manifesto”: un
contributo all’omaggio rivolto a un protagonista della cultura italiana e mondiale. I cartelloni
rappresentano il collegamento tra la complessità delle opere liriche - con l’interazione fra
musica, movimento, colore che esse sviluppano sul palcoscenico (in particolare quelle
pucciniane in cui si fondono ricerca musicale, capacità narrativa, scenografia, costumi) - e
la sintesi visiva finalizzata alla loro pubblicizzazione, diffusione e conoscenza presso un
pubblico sempre più ampio. Il dialogo fra le arti, già insito nel teatro lirico, vede fra Otto e
Novecento l’affermarsi del cartellonismo declinato in mille suggestioni: la mostra che si
apre oggi ne è chiara ed elevata testimonianza” - racconta Elisabetta Pasqualin, direttore
del Museo nazionale Collezione Salce - Direzione regionale Musei Veneto – Mic.
Gli atti della mostra ritraggono Puccini come icona visiva e sonora, delineando la sua
influenza non solo sul manifesto lirico, ma anche sul linguaggio pubblicitario. Roberto
Curci, decano tra gli studiosi dei manifesti e membro del comitato scientifico, afferma: "è
interessante notare che, se sul declinare del XIX secolo si andò delineando quella che
sarebbe stata definita la “giovine scuola” italiana dell’opera lirica, con Giacomo Puccini suo
indiscusso protagonista, una corrispondente “giovine scuola” si stava affermando nel
campo delle arti grafiche: due innovative correnti che scorrevano parallele, talora
confluendo con esiti sempre più felicemente complementari. Il manifesto dell’ultima opera
di Puccini, Turandot, rappresenta proprio l’ultimo guizzo del manifesto lirico, prima del suo
ripiegamento e la storicizzazione dell’opera”.
Luigi Viani, direttore Fondazione Giacomo Puccini, porta il saluto del cda della
Fondazione Giacomo Puccini che “in linea con la propria missione statutaria e con spirito
di sinergia con le istituzioni e le realtà pucciniane del territorio, è stata lieta di collaborare
in questa mostra dove, a cento anni dalla morte del Maestro, si evidenzia — fra le altre
cose — la modernità del nostro ambasciatore nel mondo. Puccini è più futuro che
passato”.
La mostra si apre con una collezione di manifesti originali, che spazia dai classici fino alle
elaborazioni contemporanee, dedicati alle opere di Puccini e alla loro eredità culturale. La
seconda parte della mostra offre uno sguardo approfondito sulle opere iconiche degli
autori dei manifesti pucciniani, per evidenziare il loro contributo alla storia dell’arte grafica.
Nel terzo atto, Puccini viene celebrato come trait d’union tra il mondo del cartellone lirico e
quello pubblicitario tout court, grazie a una selezione di opere firmate da artisti con cui
intrattenne relazioni significative. Infine, l’ultimo atto esplora il rapporto più personale e
diretto tra Puccini e la pubblicità, con opere che lo vedono nel ruolo di Maestro testimonial
per marchi dell’epoca, creando legami iconici tra il compositore e alcuni oggetti simbolo.
L’immagine ufficiale della mostra è stata realizzata dall’illustratore alessandrino di fama
internazionale Riccardo Guasco, presente nell’esposizione anche con i propri manifesti,
che si affiancheranno agli oltre 100 della Collezione Salce.
“Abbiamo raccolto con entusiasmo la proposta del Comune di Lucca di sviluppare questa
mostra - racconta Roberto Di Grazia amministratore unico Lucca Plus. Cultura e turismo
sono due asset fondamentali per Lucca Plus, che ha dato nuovo impulso alla gestione dei
servizi comunali in questi settori. Sviluppare progetti di alto livello rappresenta un valore
che, attraverso la nostra società partecipata dal Comune d Lucca, rimane interamente alla
città”.
La mostra, organizzata dal Comune di Lucca e sviluppata da Lucca Plus, è inserita nel
calendario ufficiale del Comitato Nazionale per le Celebrazioni pucciniane, patrocinata da
Ministero della Cultura, Comitato nazionale per le celebrazioni pucciniane, Direzione
regionale Musei Veneto, Museo Nazionale Collezione Salce, Musei Italiani, Fondazione
Giacomo Puccini, Puccini Museum-Casa natale, Teatro del Giglio, Provincia di Lucca,
Associazione Lucchesi nel Mondo, Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest,
Associazione Italiana Archivi e Musei d’Impresa, Aci Lucca, Associazione Civiltà del
Tabarro. Main sponsor è Enel, sponsor tecnico Martinelli Luce. Media partner è Rai
Cultura.