Giacomo Saviozzi – L’interruttore del buio
“L’interruttore del buio” nasce da un’idea del manicomio come istituzione totalizzante che ha annullato e spento, come un interruttore, migliaia di persone.
Comunicato stampa
Venerdì 14 giugno dalle ore 20,00, presso l’Associazione culturale ReadyMade, si terrà la presentazione della mostra fotografica “L’interruttore del buio” di Giacomo Saviozzi, a cura di Serena Di Giovanni, Silvia Mattina e Claudia Weber. In questa speciale occasione verrà proiettato il video di presentazione del libro omonimo della mostra, cui seguirà l'intervento del fotografo.
Lucchese di nascita, Saviozzi vive e lavora alle porte della Maremma. Grafico Pubblicitario fino al 2005, dal 2002 al 2004 ha tenuto corsi di formazione di grafica per la Provincia di Pisa nel Carcere di Volterra. Dal 1994 è Volontario presso il Carcere nel GVC di Lucca.
“L'interruttore del buio” nasce da un’idea del manicomio come istituzione totalizzante che ha annullato e spento, come un interruttore, migliaia di persone. L’ospedale psichiatrico con i suoi ritmi sempre uguali, anonimi, amorfi e ritualizzati è stato fino al 1978, anno dell'approvazione della Legge Basaglia, una sorta di lager dove il malato mentale veniva confinato, emarginato ed espropriato della propria dignità di essere umano. A distanza di trent'anni, quelle strutture ormai fatiscenti trasudano ancora lacrime e urla strazianti, placate dalle inumane terapie elettriche. Tra mura screpolate, finestre in frantumi, resti di un passato trascorso e di vite stroncate, Saviozzi ha intrapreso un viaggio fotografico alla riscoperta di una verità molto spesso taciuta e poco conosciuta dalle nuove generazioni.
Le fotografie saranno in mostra alla ReadyMade nelle due settimane dal 14 al 27 giugno 2013.