Giacomo Spazio – Segni lasciati lungo i bordi dell’autostrada verso il futuro

Informazioni Evento

Luogo
SUBPLACE
Stazione del Passante Ferroviario di Villapizzone, Milano, Italia
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Date
Dal al
Artisti
Giacomo Spazio
Generi
arte contemporanea, personale

Giacomo Spazio è grafico, musicista, produttore, giornalista e artista. La sua creatività travalica la specificità dei linguaggi e il suo modus operandi rimanda alla musica e alla pratica del campionamento.

Comunicato stampa

Giacomo Spazio è grafico, musicista, produttore, giornalista e artista. La sua creatività travalica la specificità dei linguaggi e il suo modus operandi rimanda alla musica e alla pratica del campionamento. Un cut&mix&paste di riferimenti complessi: i suoi squillanti dipinti sono un incrocio bizzarro di cultura pop, poesia e controcultura punk. Questo miscuglio ibrido di codici stilistici, originato per lo più da foto che lui stesso scatta a libri, fumetti, giornali, muri di strada, copertine di dischi, rende il suo lavoro stratificato di sottili citazioni che immediatamente sorprendono per la loro forza comunicativa, ma subito dopo fanno emergere una poetica a volte candida, mite, altre volte, cinica e spregiudicata, ma sempre in grado di porre in discussione la nostra percezione della realtà. Nonostante siano passati oltre 30 anni dall'inizio della sua attività il segno e la parola rimangono ancora la forza trainante dei suoi lavori.

 

«Da sempre la parola è un elemento distintivo del mio lavoro e, in questo caso specifico, addirittura travalica l'idea stessa di quadro, precipitando, grazie alla possibilità offerta dalla tecnologia, verso una Enciclopedia dell'arte moderna, la mia personale enciclopedia e, per estensione, l'enciclopedia di ognuno.  Per creare questa semplice scrittura complessa, ho lavorato solo con elementi recuperati dalla metà degli anni '70 ad oggi. Li ho arbitrariamente prelevati dal cinema, dalla musica, dall'arte pop, dai videogiochi e molto spesso anche dalla strada. Passando impunemente dal lettrismo, al punk, dal post-situazionismo all'Hip-Hop. Questo potente mix di linguaggi oggi gioca con la memoria del fruitore e mette in atto la sua potenza pervasiva, creando rimandi estetici in grado di formare automaticamente ricordi emotivi attraverso la sua visione. Se molti artisti guardano al passato remoto per avere una continuità artistica, il mio sguardo appartiene ad un ad un passato che è ancora vivo e presente e che a volte appartiene al giorno prima.

Questo lavoro potenzialmente è infinito ma per il momento è sviluppato in 50 pezzi – di cui quattro qui in mostra – per una lunghezza totale di 15 metri per 1,20 di altezza. È stato ispirato dalla canzone ‘Lungo i bordi’ del gruppo art-rock Massimo Volume».   

Giacomo Spazio