Giallo Concialdi – Anonima Concialdi
Nel villaggio minerario, nel Sud-Ovest della Sardegna, dove a sede la GiuseppeFrau Gallery, i visitatori troveranno una grande tela, di circa dieci metri per due, rimasta immersa per un mese nel più colorato tra i fiumi contaminati dell’area mineraria del Sud-ovest della Sardegna, il “Rio Irvi” detto anche, per l’alto contenuto dei veleni rilasciati da una miniera in disuso, “Rio Rosso”.
Comunicato stampa
L'inaugurazione della mostra non avverrà nella sede nella GiuseppeFrau Gallery, ma nella banchina del porto di Cagliari, dove l’artista Giallo Concialdi prenderà la nave per Palermo, sua città d'origine.
Un viaggio che lo porterà a trovare sua madre, quasi a voler contraddire il fatto che per l’arte e nel lavoro dell’arte, l’artista deve lasciare madre, casa e cose, per trasferirsi nelle cose e nelle case dell’arte. Concialdi mette in atto un meccanismo per indagare e contraddire lo spazio dell'artista, dell'opera e dell'arte, evitando con cura, e dovuta ironia, ogni trappola espositiva e formale, costruendo la mostra in progress, visitabile solo il giorno dopo la sua partenza.
Nel villaggio minerario, nel Sud-Ovest della Sardegna, dove a sede la GiuseppeFrau Gallery, i visitatori troveranno una grande tela, di circa dieci metri per due, rimasta immersa per un mese nel più colorato tra i fiumi contaminati dell'area mineraria del Sud-ovest della Sardegna, il "Rio Irvi" detto anche, per l'alto contenuto dei veleni rilasciati da una miniera in disuso, "Rio Rosso". Un’azione lontana dal farsi ingannare dalla bellezza del paesaggio e dell’arte, ma anche una possibilità a questo territorio non solo di essere arte, ma anche di fare arte, lasciando al fiume di cadmio, piombo e mercurio il compito di rappresentarsi, in un realismo crudele e monumentale.
Durante tutto il viaggio, dall'immersione della tela nel fiume, l’inaugurazione sulla banchina del porto di Cagliari, la partenza per Palermo, la madre, la ripartenza, sempre in nave, per Genova, fino al suo arrivo a Milano, sua città d’adozione e promozione artistica, Giallo Concialdi realizzerà una serie di opere, incontri e ricordi, visibili in galleria solo l'ultimo giorno della mostra, senza naturalmente più la necessaria presenza dell'artista.
Nave Toscana. Frammento. - La tratta –
Un residence indemoniato, tutto scavato.
Nessuna fermata?
Questa è Cagliari, Palermo è quella dopo.
Saranno una ventina di minuti ancora.
Fermi? È un ronzio costante: la sospensione di un movimento.
Guarda il bar, è un bar per anziani. Una molteplicità di genti, odori, lingue.
Dimmi! Cosa? Pronto.
Ma veramente? Pronto.
Scusi. Dimmi.
Siamo in arrivo a Palermo. Mi stupisci. È uno scambio sempre. Non ci sono più distanze, non sapevi?
Lì è già qui. Tutto è mobile. Arriva fin giù sulla punta poi di nuovo in traghetto.
Si tratta di spazi mentali. Appena salito non sapeva muoversi.
Collegamenti. Cambi. Binari. Ponti dove ci si trascina senza alcuna distanza.
24.02.12 Giallo da Cagliari va in nave dalla madre a Palermo. Poi su di nuovo verso Milano.
Nomade attraverso le isole, cadmio, piombo e mercurio. Miniere, pesci spada e piroette.
10 metri di tela nel Rio Rosso. Un unico spazio.
Giallo (Gianluca) Concialdi Nasce nel 1980 a Palermo, vive e lavora a Milano
2012 Personal effectsonsale Arte Fiera 2012/Padiglione Esprit Nouveau, Bologna
2012 Extracurricular activity, SUPERFLUO PROJECT Padova
2011 Officine dell'arte CAREOF - VIAFARINI - DOCVA Milano
2011 Anonima Nuotatori Artissima Lido, Torino
2011 Gum Studio - Aghilysti Torino
2011 Anonima nuotatori - De dreit nien. Serpi corallo Milano -
2011 Padiglione Internet, ISOLA DI SAN SERVOLO Biennale di Venezia
2011 Archiviazioni Laboratorio d’arte e architettura, Lecce
GiuseppeFrau Gallery/ non-profit art space/ Activists Group /Public & Social Art/
Organizzata in una forma tra la galleria privata (in quanto non prende finanziamenti pubblici) ed un collettivo, opera sia nel campo dell’arte che in quello politico e sociale.