Giambaccio – I Ritrattati
In mostra i volti di personaggi, più o meno famosi, interpretati dall’artista Giambaccio.
Comunicato stampa
GIAMBACCIO. I RITRATTATI
Protagonisti al Museo Bellini dal 13 giugno al 13 luglio 2014 i volti di personaggi, più o meno famosi, interpretati dall'artista Giambaccio
Inaugurazione venerdì 13 giugno ore 17.00 Museo Bellini
a cui seguirà, dalle 21.00, festa con barbecue
alla spiaggietta “Easy Living” di Piazza Poggi
martedì 10 giugno alle ore 20.00 anteprima al Cinema Alfieri
del videoclip di Francesco Frank Conforti
dedicato alla ricerca di Giambaccio dei “Ritrattati”
Dal 13 giugno al 13 luglio il Museo Bellini ospiterà la mostra I RITRATTATI, 460 dipinti in cui l'artista fiorentino Gambaccio ha immortalato sulla tela i volti di personaggi più o meno noti della società fiorentina e internazionale, una carrellata di “anime” trasposte sulla tela con pochi tratti veloci ma incisivi. Tra i moltissimi che dall'ottobre 2013 al maggio 2014 hanno posato nel suo studio di Piazza Del Carmine: l'attore Gianmarco Tognazzi, il calciatore simbolo della Fiorentina Giancarlo Antognoni, il neoeletto Sindaco Dario Nardella, il ct della Nazionale italiana di calcio Cesare Prandelli, il fotografo Aldo Fallai, il pugile e campione Europeo Leonard Bundu, lo stilista Riccardo Braccialini, la cuoca e protagonista del programma Masterchef Enrica Della Martira, l'ex pallanuotista e olimpionico Gianni De Magistris, lo scrittore Pietro Grossi, l'attore Carlo Monni recentemente scomparso.
Così scrive Philippe Daverio, anche lui tra “I Ritrattati”, nella prefazione del catalogo: Giambaccio va veloce. Ti accoglie nel suo antro bohémien con vista Carmine, danza intorno per cinque minuti e dopo un attimo ti ritrovi in posa, su una sedia. Ne approfitti per guardarti intorno e realizzi che una coltre di colore indefinita, una specie di coperta di Pollock, giace su ogni cosa intorno a te. Ma a quel punto è tutto già finito. L’artista ti mostra una tela umida e lì ci sei tu. Fatto. Ed è come se i grumi di colore sparsi si fossero riuniti in pennellate dense a darsi un senso per comunicare la tua faccia a chi la guarda. Perché ritrarre è il contrario del descrivere: è pensare ciò che guardi.”
L'inaugurazione sarà venerdì 13 giugno alle 17.00 al Museo Bellini, seguita dalle 21.00 da una festa alla spiaggetta del locale Easy Living in Piazza Poggi: ricco barbecue con contributo di 15 euro a persona; concerto per dieci corni inglesi sulle musiche di Ennio Morricone diretto dal primo corno del Maggio Musicale Fiorentino Luca Benucci; videoinstallazioni e dj-set.
Il catalogo della mostra è edito da Giunti e si ispira agli album di figurine Panini: i ritratti sono consegnati a parte e devono essere appiccicati sulle pagine del volume dal lettore. La copertina é tratta dal Yearbook, il libro dell'anno scolastico 1988 di Giambaccio, antesignano ed antenato di Facebook.
Tra gli eventi collaterali della mostra, la presentazione, martedì 10 giugno alle 20.00 al Cinema Alfieri, del videoclip, che sarà poi visibile in mostra, in cui Francesco Frank Conforti, già produttore de “L'Ultima Zingarata” nel 2010 e curatore della mostra, ha diretto un'equipe di droni che volano su Firenze sulle musiche del brano “Il mio canto libero” di Lucio Battisti e seguono l'artista nel corso della sua ricerca dei personaggi da “ritrattare”.
Giovambattista Giannangeli in arte "il Giambaccio” nasce a Firenze nel 1970. Dopo gli studi classici al prestigioso liceo Dante Alighieri, il giovane Giambaccio s'imbarca per gli Stati Uniti d'America dove studierà negli anni 1987/88. L'universita', lo studio e la conseguente laurea in legge conseguita nel 1996 all'universita' di Firenze lo portano di nuovo all'estero, a Londra e poi a Parigi in un prestigioso studio d'avvocatura dove, collaborando alla spartizione dell'asse ereditario di Peggy Guggenheim si avvicinera' a una visione sensibile ed estetica del mondo dell'arte. Dopo l'incontro con il pittore bosniaco Tarik Berber, le tele e i pennelli prenderanno il sopravvento, e sviluppera' quelle originalissime tecniche che spaziano dalla pittura alla scultura. Un altro incontro ancora segnerà indelebilmente la carriera artistica del Giambaccio: nel 2005 conosce il poliedrico chef, artista, pittore, scultore Giuliano Gargani in arte Il Garga (Firenze 1938-2012), che lo introdurrà a quel magnifico cenacolo artistico capitanato dal Maestro Alfio Rapisardi. L’opera di Giambaccio si dipana veloce in un periodo che va dal 2006 al 2014, dalle scultore ispirate al Cervantes, come i 7 cavalieri composti con rottami e presentati a Fabbrica Europa nel 2010, al celeberrimo Cavaliere di luce , posto a 1785 mt slm all’Abetone sul Monte Gomito, da lezioni universitarie, a mostre personali e varie collettive. Nelle sue opere si rispecchia il dinamismo,la manualità’, l’estro, la costanza, il recupero ostinato di pezzi altresi’ destinati a discariche, la generosità’, la convivialita’, l'allegria e gioia di vivere che fanno di Giambaccio un artista unico e sincero. Attualmente l’inarrestablie Giambaccio in contemporanea con la personale “I Ritrattati 2013/14”, sta lavorando alacremente alla stesura del libro autobiografico “Bum Bum Gino alle crociate”.