Giambattista Tiepolo – Il giovane Tiepolo. La scoperta della luce
L’esposizione sarà volta a ricostruire, attraverso le opere maggiormente significative, il periodo giovanile dell’attività di Tiepolo, antecedente al suo soggiorno udinese del 1726.
Comunicato stampa
Dal 4 giugno al 4 dicembre 2011 il Castello di Udine ospiterà la mostra Il giovane Tiepolo. La scoperta della luce. Organizzata dai Civici Musei di Udine, l’esposizione, curata da Giuseppe Pavanello e Vania Gransinigh, si avvale di un prestigioso comitato scientifico internazionale costituito, oltre che dai curatori, da Svetlana Alpers, William L. Barcham, Linda Borean, Caterina Furlan, Peter O. Krückmann, e Catherine Whistler. I visitatori potranno ammirare 33 grandi tele e disegni provenienti da alcune delle più prestigiose collezioni pubbliche e private internazionali, tra cui la Pinacoteca di Brera a Milano, la Galleria Sabauda di Torino, le Gallerie dell’Accademia di Venezia e il Museo del Louvre.
L’esposizione sarà volta a ricostruire, attraverso le opere maggiormente significative, il periodo giovanile dell’attività di Tiepolo, antecedente al suo soggiorno udinese del 1726.
Nel corso del suo apprendistato presso la bottega del pittore accademico Gregorio Lazzarini, l’artista ebbe modo di confrontarsi con i modelli offerti dalla tradizione figurativa veneta del Cinquecento ma si dimostrò particolarmente attento anche a quanto i suoi contemporanei andavano sperimentando. Le opere di Federico Bencovich e Giambattista Piazzetta rappresentarono per il giovane Tiepolo un punto di riferimento ugualmente importante che egli seppe assimilare in maniera originale, in sintonia con il suo essere “tutto spirito e foco”, attraverso un linguaggio pittorico costruito sull’interpretazione luminosa dell’immagine. Ed è proprio su questa peculiare visione tiepolesca della luce che l’esposizione udinese si focalizzerà ripercorrendo il tracciato di un’attività che dalle tele dipinte per la chiesa veneziana dell’Ospedaletto si dipana, per il tramite delle opere eseguite per Ca’ Zenobio, fino al ciclo di affreschi realizzati a Udine nel Palazzo patriarcale. I dipinti in esposizione permetteranno così di documentare il passaggio da una pittura costruita nella luce secondo precise fonti di illuminazione interne all’immagine ad una pittura costruita con la luce nella quale forme e volumi appaiono generati, come vetro soffiato, dall’interna energia luminosa della materia.
Nell’epoca in cui la scienza ottica conobbe un rapidissimo e significativo sviluppo grazie anche alle sperimentazioni sulla rifrazione luminosa portate a compimento da Newton, Tiepolo seppe offrire il suo contributo nella forma di un linguaggio espressivo capace di esaltare al massimo grado la forza percettiva dello sguardo per il tramite del colore, sostanza rivelata della luce stessa. Se nei soprarchi della chiesa di Santa Maria dei Derelitti forme e volumi si presentano ancora sbozzati da precise fonti di illuminazione che esaltano il contrasto chiaroscurale alla maniera piazzettesca, nei dipinti a soggetto mitologico oggi conservati presso le Gallerie dell’Accademia di Venezia e, più ancora, nelle tele ideate per Ca’ Zenobio la tavolozza si schiarisce preannunciando l’approdo a una pittura da cui l’ombra progressivamente si ritrae di fronte al dominio della luce. A testimoniare questo mutamento, saranno presentate alla mostra anche alcune opere facenti parte del ciclo di Ca’ Zenobio all’interno del quale è possibile individuare due diversi interventi dell’artista che, a distanza di tempo, fu chiamato a realizzare tele nelle quali traspare con evidenza l’evolversi della sua personale visione luministica dell’immagine. Ai dipinti, si affiancheranno anche numerosi disegni. Si tratterà di prove accademiche, ma anche di studi preparatori per opere realizzate successivamente, nonché di fogli ideati quali composizioni autonome. Nel loro complesso essi permetteranno di rileggere, anche attraverso la produzione grafica, lo sviluppo dell’arte di Tiepolo negli anni della giovinezza.
L’esposizione si inscrive nel progetto Udine città del Tiepolo, giunto alla sua terza edizione, che prevede da giugno ad agosto un ricco programma di attività collaterali: concerti di musica barocca, lezioni e seminari, spettacoli teatrali, con il coinvolgimento della intera città attraverso iniziative specifiche di commercianti e ristoratori.
Alla realizzazione dell’intero progetto concorrono l’Associazione IDUNA, la Camera di Commercio, la Confartigianato, la Confcommercio, la Confindustria e il Conservatorio “Jacopo Tomadini” di Udine, il Consorzio “Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori”, il Consorzio Universitario del Friuli, la Fondazione CRUP, la Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, la banca Friuladria Crédit Agricole, il Museo del Duomo, il Museo Diocesano, la Provincia di Udine, l’Università degli Studi di Udine.
La mostra si avvale in particolare del contributo di ABS – Acciaierie Bertoli Safau, Camera di Commercio, Friuladria Crédit Agricole, Provincia di Udine e del sostegno della Fondazione CRUP.