Giampiero Bodino – Imago non fugit
Giampiero Bodino per la sua prima mostra site specific sceglie il Museo Bagatti Valsecchi di Milano, una prestigiosa istituzione culturale con la quale crea un profondo dialogo dando vita a un percorso che attraversa la casa museo di via Gesù.
Comunicato stampa
Milano, novembre 2015 - Giampiero Bodino per la sua prima mostra site specific sceglie il Museo Bagatti Valsecchi di Milano, una prestigiosa istituzione culturale con la quale crea un profondo dialogo dando vita a un percorso che attraversa la casa museo di via Gesù. Oggetti, luoghi e dettagli vengono colti e rivivono attraverso gli occhi dell'artista che lascia il suo sguardo indugiare vigile entro la ricca partitura delle stanze. IMAGO NON FUGIT - l'immagine non può sfuggire, è per l'artista il pretesto per sottolineare e fissare la forza del vissuto di questo vitale luogo della memoria.
Un percorso definito in varie sale, dove Bodino dipana con la sua visione e la sua tecnica attenta al dettaglio, ciò che più lo attrae. Un itinerario su più livelli che il visitatore potrà delineare attraverso varie fasi di elaborazione. Scatti fotografici, disegni su carta e olii su tela stabiliscono il filo emotivo tracciato da 70 opere di varie misure.
Non è un percorso cronologico quello che accoglie i visitatori, ma una sequenza di opere che evidenziano dettagli rintracciabili lungo il percorso del Museo. Dalle poderose e protettive armature fino ai reconditi cassetti dove sono custoditi ricordi fotografici di vita, passando da dettagli di oggetti appoggiati sui tavoli, nelle bacheche o sui comodini, lo sguardo di Bodino ferma il tempo creando una realtà dove il particolare colpisce prima dell'intero.
Una mostra site specific dove le opere (fotografie, permanent marker su carta a mano, permanent marker e olio su tela) create da Bodino mettono in risalto il luogo e l'artista in un fine gioco di rimandi, preludio di un sempre nuovo percorso artistico di Giampiero Bodino, che accompagna il visitatore in piacevoli scoperte.
La mostra è a cura di Donatella Brun e Francesco Gattuso.