Gian Lorenzo Bernini – Il busto di Urbano VIII in prestito dal Principe Corsini
Le Gallerie Nazionali di Arte Antica ospitano il busto in bronzo di Urbano VIII eseguito da Gian Lorenzo Bernini nel 1658.
Comunicato stampa
Da domani, giovedì 6 ottobre 2022, le Gallerie Nazionali di Arte Antica ospitano il busto in bronzo di Urbano VIII eseguito da Gian Lorenzo Bernini nel 1658. L’opera, in prestito dal Principe Corsini fino al 30 luglio 2023 per permetterne il confronto ravvicinato con la versione in marmo del Ritratto di Urbano VIII (datato 1655 circa), esposto nella Sala Sacchi di Palazzo Barberini, riallestita nell’ottobre 2021 e dedicata ai protagonisti della famiglia Barberini, con i ritratti dipinti e scolpiti di Urbano VIII e dei suoi nipoti realizzati da Gian Lorenzo Bernini, Giuliano Finelli, Carlo Maratti, Lorenzo Ottoni.
Per la prima volta nella storia i visitatori potranno ammirare, uno accanto all’altro, sia il busto in bronzo che la versione in marmo del Ritratto di Urbano VIII (datato 1655 circa), conservata a Palazzo Barberini, la quale costituisce il suo prototipo.
Flaminia Gennari Santori, Direttrice delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, ha così sottolineato l’importanza di questo prestito: “Stiamo lavorando alacremente per la grande mostra sui Barberini in programma la prossima primavera per celebrare il quarto centenario dell’elezione di Urbano VIII. Il continuo arricchimento di opere nella Sala Sacchi vuole alimentare la curiosità del nostro pubblico per la grande storia che questo palazzo conserva e racconta”.
Gian Lorenzo Bernini eseguì nell’arco del papato di Maffeo Barberini una grande quantità di effigi del pontefice in marmo e in bronzo, segno di un sodalizio duraturo e prolifico tra committente e artista.
Il busto in bronzo di Urbano VIII proviene dalla collezione del Principe Corsini a Firenze, ove giunse nella seconda metà dell'Ottocento in seguito al matrimonio di Anna Barberini e Tommaso Corsini, avvenuto nel 1858.
Menzionato per la prima volta dallo storico Ludwig von Pastor nella sua Storia dei Papi (1928), il busto non ha suscitato per diverso tempo grande attenzione negli studi sul Bernini; per Valentino Martinelli (I ritratti di pontefici di G.L. Bernini, 1956) si trattava semplicemente di una “replica mediocre” del busto in bronzo esposto al Louvre e anche Rudolf Wittkower (Gian Lorenzo Bernini: The Sculptor of the Roman Baroque, 1955) lo classificò allo stesso modo.
Tuttavia, come ha dimostrato Andrea Bacchi - tra i massimi esperti di scultura barocca e curatore da ultimo della mostra Bernini alla Galleria Borghese nel 2017 - in una lettera datata 11 novembre 1655, il cardinale Antonio Barberini scriveva all’artista: “la prego (…) di farmi fondere l’altra testa della Serenissima Memoria di Urbano”. L’“altra testa”, per l’appunto, era il profilo di Urbano VIII. Successivamente, in una lettera del marzo 1656, viene ancora nominata l’opera. Il Cardinale, insistendo per la realizzazione del busto, scriveva: “Intendo ancora che la si accinga per il secondo getto della testa della santa memoria di Papa Urbano”.
Il bronzo, giunto presso i Corsini, era appunto una di quelle fusioni, mentre l’altra è da identificarsi con l’esemplare esposto al Louvre donato dalla famiglia Barberini a Luigi XIV nel 1672 dopo la morte del Cardinale.
Come ha evidenziato Bacchi le vicende dei busti del Louvre e dei Corsini sono sovrapponibili e le due lettere sopra ricordate dimostrano come entrambi fossero commissionati direttamente dal Cardinale Antonio Barberini a Gian Lorenzo Bernini.
Ancora nel 1681, presso la casa di Bernini erano conservati due busti del Pontefice in terracotta, uno ricordato in forma generica, l’altro così descritto: “un ritratto di Papa Urbano Ottavo fatto di creta cotta con il suo busto, e piede indorato”. A parere dello studioso, uno di questi era probabilmente il modello da cui Bernini aveva potuto trarre le versioni in bronzo nel corso degli anni. Il volto del Pontefice può essere accostato a quello del busto nella Biblioteca Vaticana; la parte con la mozzetta decorata dalla stola richiama invece la scultura in marmo nelle collezioni delle Gallerie Nazionali di Arte Antica.
Il busto in bronzo di proprietà del Principe Corsini è esemplare del rinnovamento della formula ritrattistica che Bernini aveva elaborato negli anni Trenta del Seicento, in maniera specifica per Urbano VIII.
La presentazione del busto di Urbano VIII sarà anche l’occasione per il lancio della nuova web-app Sala Sacchi, realizzata da Nitida Immagine s.r.l., che permetterà ai visitatori di esplorare la volta affrescata con l’Allegoria della Divina Sapienza, celebrazione della famiglia Barberini e dell’incoronazione del Papa.
Sarà infine possibile, dal 6 ottobre in poi, accedere nella Cappella di Pietro da Cortona, la cui visita prima si limitava ad un affaccio dall'esterno.