Giancarla Frare – Cahier de dessin
Cahier de dessin, nata dall’idea di Giancarla Frare e curata da Loredana Rea, ha l’intento di rendere evidente il farsi del segno inciso, la complessità di un percorso “di gestazione”, dalla prima traccia lasciata sul foglio bianco al lavoro sulla lastra, fino all’epifania della stampa.
Comunicato stampa
cahier de dessin
Progetto di Giancarla Frare
A cura di Loredana Rea
8 giugno - 8 luglio 2016
Inaugurazione 8 giugno ore 17
Biblioteca Vallicelliana Salone Borrominiano
Piazza della Chiesa Nuova 18, Roma
Cahier de dessin, nata dall’idea di Giancarla Frare e curata da Loredana Rea, ha l’intento di rendere evidente il farsi del segno inciso, la complessità di un percorso “di gestazione”, dalla prima traccia lasciata sul foglio bianco al lavoro sulla lastra, fino all’epifania della stampa.
La mostra si articola intorno al lavoro di dieci incisori, selezionati tra i membri dell’Associazione Incisori contemporanei, per costruire un percorso espositivo capace di restituire le suggestioni strettamente legate al linguaggio incisorio, caratterizzato da una specializzazione tecnico-formale che è la sua sostanza e la ragione di una condizione di godimento tanto esigente da richiedere contemplazione e silenzio.
Custoditi nelle storiche teche del Salone Borrominiano alla Biblioteca Vallicelliana di Roma i fogli di Debora Antonello, Tiziano Bellomi, Marina Bindella, Sandro Bracchitta, Silvia Braida, Graziella Da Gioz, Elisabetta Diamanti, Giancarla Frare, Bonizza Modolo ed Elena Sevi dialogano con uno dei luoghi più affascinanti del vastissimo patrimonio italiano, che per secoli ha racchiuso e trasmesso la nostra cultura e il nostro pensiero, a mostrare il definirsi di un’opera in una sorta di work in progress.
Ogni teca bifacciale, infatti, ospita l’incisione, la lastra e i disegni, a documentare all’interno di fogli di un ipotetico “cahier de dessin” il prendere corpo dell’idea attraverso la consapevolezza del segno. Il Salone Borrominiano offre la giusta atmosfera per un viaggio teso ad addentrarsi nel rigore di una pratica creativa che non concede deroghe e non permette facili invenzioni. I visitatori possono abbandonarsi alla bellezza dell’antico spazio per lasciarsi guidare verso un rapporto di lettura diretto, ravvicinato, con i segni elaborati dagli artisti.