Giancarlo De Carlo – Moltiplicare la narrazione
Giancarlo De Carlo (1919-2005) ha lavorato sul tema dell’abitare – dalla casa privata alla residenza collettiva – seguendo una linea di ricerca riconoscibile sin dal suo esordio professionale, avvenuto negli anni Cinquanta con i progetti elaborati per il Piano INA-Casa.
Comunicato stampa
Giancarlo De Carlo (1919-2005) ha lavorato sul tema dell’abitare - dalla casa privata alla residenza collettiva - seguendo una linea di ricerca riconoscibile sin dal suo esordio professionale, avvenuto negli anni Cinquanta con i progetti elaborati per il Piano INA-Casa.
La mostra, allestita con i materiali conservati presso l’Archivio Progetti dell’Università Iuav di Venezia, illustra la continuità con cui De Carlo si è accostato alla ricerca sulla residenza. Gli esiti sono complessi architettonici pensati come sistemi di connessione tra le parti, da intendere non come oggetti finiti e identificabili in un sistema chiuso, ma come vere e proprie similitudini del tessuto della città storica, che si definisce nel tempo per addizioni successive.
Nei progetti esposti, ogni volume è pensato come il centro di una rete di relazioni, e si sviluppa come in un processo narrativo che l’architetto sceglie di seguire nelle sue infinite possibilità di espansione.
Nei lavori di De Carlo, il principio insediativo non si traduce nella ricerca della singola figura armoniosa, ma valorizza, sotto l’effetto di una forza centrifuga che esso stesso genera, gli spazi tra gli edifici, concepiti, così, come catalizzatori di vita sociale.
Ne risulta una visione plurima e sfaccettata della realtà che l’architetto ha scelto, per tutta la sua vita, di rappresentare senza attenuarne l’inestricabile complessità.
Attraverso l’arco cronologico di venti anni (1949-1969), la mostra testimonia come la critica ai principi dogmatici del Moderno, sia presente nella produzione di De Carlo ben prima che questi entrasse a far parte del dibattito culturale internazionale. Le relazioni che l’architetto instaura oltre i confini italiani attraverso gli incontri del gruppo del Team X e in tante altre occasioni a partire dal CIAM di Otterlo del 1959 non innescano nella elaborazione di De Carlo un nuovo metodo progettuale, ma ne acuiscono semmai la direzione e ne ampliano la scala.
Nella mostra sono esposti disegni originali, materiali fotografici e documenti dell’archivio Giancarlo De Carlo, conservato presso l’Archivio Progetti.
Saranno altresì presentate stampe gentilmente riprodotte grazie alla collaborazione dell’Archivio Fotografico della Triennale di Milano.