Giancarlo Norese – Grand Show
Microgallery è una galleria in miniatura, portatile che non ha grandi pretese ma pretende grandi idee. Lo spazio e’ costruito e pensato come un white cube (50x50x50cm), uno spazio che per sua stessa definizione non ha un’identita’, ma in questo caso l’identita’ e’ rappresentata dalle sue dimensioni.
Comunicato stampa
Microgallery è un progetto di studio203 - art and architecture collective.
Microgallery è una galleria in miniatura, portatile che non ha grandi pretese ma pretende grandi idee.
Lo spazio e’ costruito e pensato come un white cube (50x50x50cm), uno spazio che per sua stessa definizione non ha un’identita’, ma in questo caso l’identita’ e’ rappresentata dalle sue dimensioni.
Microgallery è un cubo, una vetrina, uno spazio di pensiero offerto agli artisti, per permettere loro di misurarsi con uno spazio con il quale non hanno mai avuto a che fare prima. La sfida è quella di realizzare un’opera d’arte che sia pienamente parte del percorso artistico dell’artista invitato e che allo stesso tempo stupisca anche l’autore.
Giancarlo Norese - Grand Show
“Venghino Signore e Signori il Grand Show ha inizio!”
Lo spettacolo è quello dell’arte che lega le persone le une alle altre, l’arte capace di spogliarsi della propria vanità per cercare di costruire qualcosa che non appaga il piacere estetico dello spettatore - e forse per questo mal digerita dal sistema - ma che tenta di radicarsi nel territorio, un territorio globale nell’idea dell’artista italiano Giancarlo Norese, che invitato a pensare un progetto per microgallery ha iniziato a costruire relazioni con altri spazi nel mondo la cui dimensione fosse “micro”. L’artista ha individuato dunque una caratteristica, quella dello spazio minimo e l’ha elevata al ruolo di protagonista del suo Grand Show. Lo show è infatti grande perché considera lo spazio minimo della galleria come un punto di partenza che leghi altri spazi minimi, altre necessità di parlare del micro non come qualcosa di staccato dal macro ma al contrario come suo punto di partenza, in una relazione imprescindibile l’uno con l’altro. Per dirla con le parole dell’artista:
“... costituire una sorta di network di collaborazioni e confronti con realtà analoghe, sviluppati spesso gli uni all’insaputa degli altri, e specchio di una contemporanea attitudine a fare i conti con un mondo sempre più “consumato” che vorrebbe farci trovare la forza di ripensare il nostro modello di sviluppo.
Mettiamo il mondo in scatola per costruirci un futuro, dopo tutto.”
E non è forse vero che tutti i nostri ricordi più importanti sono in scatole? Allora vediamo se tante scatole legate le une alle altre possono costruire una nuova collezione di oggetti ed emozioni capaci di far vedere il mondo al mondo, da un altro punto di vista, quello di partenza.
Giancarlo Norese (Novi Ligure, 1963), vive a Milano. Diplomato a Brera, è stato uno degli iniziatori del Progetto Oreste (48ª Biennale di Venezia) e l’editor delle sue pubblicazioni. Sin da metà degli anni Ottanta è stato partecipe di molti progetti collaborativi, molti dei quali aventi a che fare con la precarietà, le metafore dello spazio pubblico, gli errori del paesaggio, l’estetica della sconfitta, la bellezza autogenerata dal caso. Come artista individuale, si interessa a una forma d’arte senza forma.
Dal 2004 insegna Comunicazione Visiva all’Accademia Carrara di Bergamo.
www.norese.tk