Gianfranco Baruchello / Marcel Duchamp – Look Very Closely
Ierimonti Gallery è lieta di annunciare l’opening di “Look Very Closely”, una mostra che presenta il lavoro di Marcel Duchamp e Gianfranco Baruchello attraverso alcune delle loro opere più significative.
Comunicato stampa
Ierimonti Gallery è lieta di annunciare l’opening di “Look Very Closely”, una mostra che presenta il lavoro di Marcel Duchamp e Gianfranco Baruchello attraverso alcune delle loro opere più significative.
Fin dagli anni Sessanta Gianfranco Baruchello ha lavorato con materiali disparati e un approccio multidisciplinare alla sua opera, impiegando una varietà di media che spaziano tra disegno, scrittura e assemblaggio.
Objets trouvés e scrittura, alfabeti di immagini e di parole, archiviati a catalogati in personalissime collezioni con un’attitudine duchampiana (“ho predisposto un archivio un rimario della cultura me ne servo da tempo oggetti uomini libri ipotesi eziologie fiabe tecniche spartiti elettrodomestici classificati strutturati in perfetto disordine”) sono fondamentali nel progetto artistico dell’artista.
Così in Baruchello il vocabolario artistico derivato da cataloghi di immagini prefabbricate appartenenti all’universo quotidiano crea mondi in miniatura, in cui l’artista suggerisce significati e associazioni mentali appena accennate.
Fu Duchamp a dire che la sua ambizione era “di porre ancora una volta la pittura al servizio della mente”: come per Baruchello le immagini diventano pensabili, in un’arte che non è più assoggettata alla bello estetico, ma che fa dell’indifferenza la sua bellezza. La componente mentale è sempre accompagnata a una più sottile, che richiama il subconscio in una molteplicità di significati che si nascondono in un’opera come il Grande Vetro. Se qui Duchamp evidenzia il rifiuto nella nozione di pittura retinica, con il ready made fa un ulteriore passo, elevando oggetti di uso comune a opera d’arte. E attraverso questi soggetti che vengono elevati ad opera d’arte che Duchamp comincia a operare una serie di cortocircuiti del linguaggio, dove la parola comincia a esistere come entità separata dal suo significato.
La molteplicità di significati e di identità delle opere esposte ci forza così a “guardare da molto vicino”, come amava dire Duchamp dell’opera di Baruchello.