Gianfranco Mura – Pastore
Una “mandria di parole” tra immagini, voci, testi e musiche: un progetto del fotoreporter Gianfranco Mura.
Comunicato stampa
PASTORE
Una “mandria di parole” tra immagini, voci, testi e musiche
Gianfranco Mura, regia e immagini
Raffaello Fusaro,testi e recitazione
Valentina Casula, canto originale
Makika/Carlo Spiga, musiche originali, live electronics
Domenica 20 gennaio 2019, ore 17:00
Teatro del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Piazza Mafalda di Savoia, Rivoli (TO)
Ingresso gratuito
Venerdì 18 gennaio ore 17:00
Associazione dei Sardi in Torino A. Gramsci
Via Musinè 5/7 Torino
Aperitivo con Gianfranco Mura – Presentazione del progetto “Pastore”
Ingresso gratuito
Settanta scatti realizzati dal fotografo Gianfranco Mura negli ovili sardi diventano immagini assolute, neutre, decontestualizzate come sono su un limbo bianco che le estranea dall’universo campestre stagliandole contro una dimensione di perfetto infinito: i soggetti sono tutti pastori, orgogliosi testimoni della «verità della vita che si rinnova e si perpetua», come racconta lo stesso Mura, ideatore del progetto “PASTORE” nato, conferma il fotografo, «dall’ elaborazione di un sentimento di gratitudine nei confronti degli allevatori, origine della mia vita, dei miei avi e quindi anche origine dell'umanità». Mestiere, quello del pastore, che possiede un’identità atavica e inscalfibile, resistente al tempo nella sua costanza, alle barriere dello spazio nel suo essere sempre simile a se stesso, così come la vita: «dalla Sardegna all’UNIVERSO - MONDO: il piccolo muoversi di una “mandria di parole” che dalla Mauritania alla Barbagia, dalle steppe della Siberia alla Patagonia, in ogni angolo del pianeta e del nostro immaginario, perfino dalla Grecia antica alla periferia di New York… si sposta nei secoli senza sosta».Durante il “tour fotografico” intrapreso lungo la Sardegna agreste per carpire i mondi resi dallo sguardo attento e contemplativo di questi eterni “custodi della vita” che con la natura instaurano un rapporto privilegiato e unico, Mura raccoglie frasi, brevi pensieri, emozioni dei suoi soggetti; il regista e sceneggiatore Raffaello Fusaro riorganizza il prezioso materiale che diventa testo per un reading, mentre Carlo Spiga, il cui progetto Makika si tinge dei colori musicali Sardegna, Asia centrale, Georgia e Africa, compone per l’occasione una colonna permeata di sonorità elettroniche, chitarre sperimentali e vocalizzi tribali. Con lui la raffinata voce di Valentina Casula, già studiosa e interprete di word music e jazz, nonché ricercatrice di sonorità popolari.Così il reading- spettacolo di immagini, testi e musiche diventa straordinariotributo ad un antico mestiere di confine, che assiste e partecipa di un mondo espresso per noi tra citazioni e poesie, note e voci che riecheggiano i ritmi scanditi dal lavoro e le molteplici suggestioni della natura incontaminata a contatto con l’essere umano pronto ad accoglierle,riproducendo inevitabilmente la vita del silenzio, la natura nel suo complesso, i cicli della terra, il respiro dei campi, i segnali delcielo.
Previsto, venerdì 18 gennaio alle ore 17:00 presso l’Associazione dei Sardi in Torino A. Gramsci (Via Musinè 5/7 Torino) la presentazione del progetto “Pastore” con Gianfranco Mura.
Gianfranco Mura, Torinese, inizia a lavorare nel campo dell’immagine nel 1985 a Torino presso il laboratorio di comunicazione visiva “IMMAGINAZIONE”. Si occupa di multivisioni, produzione e allestimento. Parallelamente si occupa di fotografia di still-life, industriale e comincia la sua personale sperimentazione. Qualche anno dopo si affaccia nel cinema come ass. operatore e nel televisivo come cameraman. Collabora inoltre con i più importanti professionisti (fotografi) del settore automobili alla realizzazione di campagne pubblicitarie e servizi in tetro di posa, in esterni, in Italia e all’estero. Dal 93 si occupa esclusivamente di fotografia. Nel ‘94 si trasferisce a Milano dove inizia a concretizzarsi la sua esperienza sul ritratto, sul reportage a tema e il cinema.
Collabora con importanti ritrattisti di fama internazionale (Guido Harari, Giuseppe Pino) prima di entrare nel mercato come fotografo nel ‘96. Lavora per l’editoria, la pubblicità, la discografia.
Realizza reportage in Italia, Asia e Africa su argomenti sociali e culturali(i bambini di estate ragazzi di Torino, i Curdi di Badolato-Calabria, il tempo che scolpisce i visi delle persone della Sardegna, le donne nella società islamica nell’alto atlante in Marocco, la quotidianità nelle stazioni dei treni in India, il villaggio dei bambini tibetani in India, l’associazione delle donne tibetane in India, la cooperazione italo-senegalese nel villaggio di Beth in Senegal, la fabbricazione artigianale degli incensi in india, hand-in hand la scuola della pace a Gerusalemme, il parentscircle a Tel Aviv,).
Pubblica le sue foto su importanti giornali nazionali (Mondadori, Rizzoli, Rusconi, CondèNast, LaStampa). Ha realizzato un progetto sulla poesia italiana (“la luce e la parola”), una sorta di incontro tra le due forme di comunicazione, un volume edito da “aragno ed.” prodotto dal salone del libro di Torino, rappresentato poi in mostra a torino e a gavoi. Lavora per il cinema (come fotografo di scena e consulente per l’immagine) alla realizzazione di vari lungometraggi – “la grande prugna”, “sangue vivo”,”rocco”, “casomai”, “la febbre”, “7km da Gerusalemme”, “la straniera”, “i demoni di san pietroburgo”, “vincere”, e realizza vari specials sui set – “il priore di barbiana”, “la seconda volta” e molti televisivi. Premiato dal mensile ciak, “ritratto d’attore” per le foto del film “casomai” di Alessandro D’Alatri. Premio migliore serie in bianco e nero al concorso clikciak-cesena per le foto di “vincere” di Marco Bellocchio. Ha partecipato allla lavorazione del documentario “zulumeetjazz” di Ferdinando Vicentini a Durban in SudAfrica. Ha realizzato un documentario come regista e autore, “campi assediati” (visibile su youtube) un incontro sportivo in palestina e striscia di Gaza. Ha realizzato il libro fotografico “50annisuonati” i 50 concerti di Paolo Fresu in Sardegna (ed.Ilisso). E’ co-autore e aiuto regia del documentario “le favole iniziano a Cabras”. Vive e lavora tra la Sardegna, Torino, Milano e Roma.
Raffaello Fusaro. Nato a Bari, laureato in lettere con lode e diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma. Nell’ambito della Festa del Cinema di Roma 2018 presenta, al Maxxi di Roma, Luce a Cavallo film documentario prodotto da Elda Ferri per Jean Vigo Italia e dalla Oh! Pen, con il sostegno di Regione Lazio e Roma Lazio Film
Commission. Nel 2014 è capo progetto autorale di Italy in a Day, regia di G. Salvatores. Il primo social film del nostro paese è la versione italiana di Life in a Day di Ridley Scott. Proiettato alla 71ª Mostra cinematografica di Venezia, è andato in onda con grande successo in prima serata su Rai 3.
È autore e voce narrante del corto The Promise per la regia di Salvatores (Sky). Nel 2017 realizza il video FSD 195 per Ferretti Security and Defence. Autore di contenuti, spot e documentari industriali (Fincantieri, Ministero degli Esteri, Ferretti, NauticaItaliana, Laminam, Lamborghini, Almo nature, Bulgari). Ha curato l’evento Word Atlas per Laminam alla 15° Mostra Internazionale di Architettura la Biennale di Venezia. Nel 2014 firma regia e sceneggiatura del film: Le favole iniziano a Cabras in onda su Sky Arte e Rai 1. Un viaggio dentro una Sardegna sconosciuta incontrando artisti e intelligenze dell’isola che rendono la passione scopo di vita.Appassionato viaggiatore dell’Africa, nel 2009 realizza il corto Kalif con il sostegno di Apulia Film Commission, girato
tra Costa d’Avorio, Burkina Faso e Puglia. Porta in scena reading e performance di suoi testi in Italia e all’estero. È stato definito uno scrittore parlante. Unisce tradizione e modernità, citazioni pop e d’autore, in una sintesi personale e poetica di contrasti del nostro tempo. Collabora come autore con Rocco Papaleo all’edizione 2012 del Festival di San Remo. Ha scritto per il Festival Gaber curato dalla Fondazione Gaber. E’ stato autore per Alessandro Haber (tour Casa 69 dei Negramaro) (Festival di Berchidda Haber con musiche di P. Fresu), Christian De Sica (Christian racconta De Sica) Adriano Celentano. Nel 2010, a Buenos Aires, inaugura la riapertura del monumento nazionale PalacioBarolocon Dante Remix, performance di voce e video in un remix live d’immagini del nostro tempo. L’evento è stato successivamente replicato in numerose città d’arte italiane.
Con il premio top jazz Livio Minafra ha creato: Buon sangue non mente (scritto con G. Spineo), Scorribanda (show di testi e musica con una scatenata banda musicale in scena), Migrantes (Maison duPueple di Bruxelles). Nel 2013 ha realizzato, su testi di Gaber, Secondo me gli Italiani interpretato da Lunetta Savino, Michele Placido e Alessandro Haber. Collabora con Caffeina Festival dove ha realizzato interviste-spettacolo a: Alessandro Mannarino, Concita De Gregorio, Massimo Gramellini, Carlo Freccero, Roberto Vecchioni, Mauro Corona, Cristina Comencini, Paola Turci, Guido Catalano, Niccolo’Fabi. Con lo scrittore Giorgio Nisini ha curato le serate di presentazione dei finalisti del Premio Strega.
Makika è un progetto musicale di Carlo Spiga (Cagliari 1983), che all’attività di artista visivo affianca quella di musicista.Dal 2010 Makika ha intrapreso un percorso di ricerca musicale nomade tra le espressioni sonore più arcaiche, come il canto gutturale, la polifonia, le strutture ritmiche circolari e il ballo, le radici più profonde dell'esperienza musicale, alla ricerca di un minimo comune denominatore tra musiche e contesti diversi.
Il repertorio di Makika abbraccia diverse tradizioni musicali come quelle della Sardegna, dell’Asia centrale, della Georgia e dell’Africa, includendo repertori moderni e contemporanei, reinterpretati in composizioni acustiche ed elettroacustiche. Makika è chitarra classica preparata, drum machine, voce gutturale, scacciapensieri e nastro magnetico.
Cantante, musicista e compositrice, Valentina Casula, inizia Il suo percorso musicale con gli studi
classici di oboe, canto e direzione corale. Ma la sua passione la porta ad approfondire lo studio della musica jazz perfezionandosi in canto, sassofono e composizione all’University of Massachusetts negli Stati Uniti. Residente a Parigi dal 1993 , Valentina si afferma sin dai primi anni come cantante poliedrica nel jazz
e nella word music. Nel contempo, si distingue negli ambienti teatrali, come autrice delle musiche di scena, direttrice musicale e coreografa collaborando fattivamente con le compagnie Ecla Thêatre La NumericCie, La Toscana, Est en Ouest , Le Grenier de Babouchka.
Insegna al CIM, una delle più prestigiose scuole europee di musica jazz e contemporanea.
Esce il suo primo disco, che rende omaggio al trombettista Chet Baker, ed intraprende un
percorso più personale con un repertorio di composizioni e di arrangiamenti di temi della tradizione mediterranea, collaborando con Alain Jean Marie, Gilles Naturel, Philippe Soirat, Giovanni Mirabassi, Paolo Fresu, Olivier Hutman, KristofBacso e tanti altri artisti della scena internazionale della musica jazz. Affascinata dalla ricchezza delle musiche popolari e dall'espressività delle lingue, partecipa alla realizzazione di Babeleyes, progetto sostenuto dall’Unesco impegnato nel salvataggio delle lingue in
via di estinzione. Nel ruolo di voce leader, arrangiatrice e compositrice del progetto Click Here ,é protagonista dei principali festival Europei a fianco di Dj Click e dei virtuosi interpreti della musica tzigana rumena ed indiana. Lo stesso progetto viene portato in tournée in Cina, Giappone, Corea del sud, India, Sud Africa e Cile. Questa collaborazione ha dato vita alla produzione di due CD. Nel 2012 riceve a Siligo il « premio Maria Carta ».
Impegnata nello studio sulle potenzialità dei suoni e della voce, Valentina svolge attività di ricerca nel campo dei canti popolari dei vari paesi del mondo. Questa ricerca ha dato vita al progetto attuale, condiviso con il chitarrista Jean LucRoumier ed il contrabbassista Nicola Cossu, musicisti dei quali si può apprezzare l’eclettismo, la musicalità ed il talento.
Il Trio propone un repertorio di brani della cultura popolare e tzigana, arrangiati e interpretati nelle loro 20 lingue originali. Quasi un’invito a viaggiare, una ideale passerella tra le proprie origini e quelle di terre sconosciute.
Prossimo concerto
Sabato 26gennaio 2019 ore 21:00
Circolo della Musica – Ex Maison Musique
Bernstein and Beyond
Emanuele Arciuli, Andrea Rebaudengo, 2pianoforti
MaP, Aperitivo con l’Artista,
Venerdì25 gennaio ore 18:00 – IdocLounge, C.so Susa 48, Rivoli
The Joy of music. Nicola Gallino (La Repubblica) intervista Emanuele Arciuli e Andrea Rebaudengo
RIVOLIMUSICA 2018 2019 è un progetto dell’Istituto Musicale Città di Rivoli G. Balmas per conto del Comune di Rivoli (direzione artistica di Andrea Maggiora) realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo (Maggior sostenitore) nell'ambito dell'edizione 2018 del bando "PerformingArts" ed il contributo di Fondazione CRT e Regione Piemonte.