Gianfranco Zappettini – Monos
La mostra focalizza l’attenzione sulla produzione artistica degli anni ’70 di Zappettini, importante esponente della pittura analitica italiana che in quel periodo si affermò in modo decisivo sia in Italia che all’estero.
Comunicato stampa
La galleria Menhir arte Contemporanea ha il piacere di presentare, Monos, personale dell’artista Gianfranco Zappettini a cura di Alberto Zanchetta. La mostra, in collaborazione con la Fondazione Zappettini e l’Archivio opere, inaugurerà sabato 18 ottobre alle ore 18.30 nella sede espositiva di via A. Manzoni 51 a La Spezia.
La mostra focalizza l’attenzione sulla produzione artistica degli anni ’70 di Zappettini, importante esponente della pittura analitica italiana che in quel periodo si affermò in modo decisivo sia in Italia che all’estero.
Verranno presentate dunque una ventina di opere esemplari della sua ricerca di quegli anni sul tema del bianco, inteso come condizione primaria, di azzeramento, oltre ad una selezione di opere più recenti che riprendono il tema iniziato quarant’anni prima.
A cavallo degli anni Sessanta e Settanta Gianfranco Zappettini si è dimostrato refrattario alle tinte forti e vivaci, è anzi giunto a formalizzare un diafano spettro luminoso; un bianco autogeno che si fa latore di messaggi-non-detti (è come se l’austerità dell'incolore diventasse improvvisamente assertiva). Zappettini, infatti, è stato tra i primi a capire che non ci si può limitare a enunciare il linguaggio della pittura, consapevolezza che l’ha indotto a evidenziare l’atto stesso del dipingere. Per l’artista la superficie deve ancor oggi essere incontaminata, autonoma: non una semplice indagine di superficie bensì un’indagine interna, come dimostrano le numerose stratificazioni di questi dipinti. Grazie a una tavolozza giunta a un radicale degré zéro e a un quadro consacrato ai minimi termini, l’artista si sforza di rendere possibile l’incolore.
Come scrive lo stesso Zappettini sulla rivista “Paint” nel ’74: “ La pittura per me è da intendere come radicalizzazione dell’indagine sulla superficie pittorica, dopo aver operato un azzeramento che nulla conceda alla rappresentazione e permetta invece un’analisi sugli elementi linguistici di base.”
Lungo tutta la sua ricerca, l’artista ha continuato a interrogarsi sulle vibrazioni e le frequenze luminose della pittura, capaci di aggirare la monotonia attraverso impercettibili variazioni all’interno del campo neutro la cui reificazione differente genera un raffreddamento tanto concettuale quanto manuale.
A corredo della mostra sarà presentato il catalogo edito da Graphic & Digital Project, Milano, con un’intervista di Alberto Zanchetta all’artista. La mostra è un progetto di Menhir Arte Contemporanea.