Gianluca Chiodi – Se mi lasci ti cancello
Il titolo della mostra è già una provocazione “Se mi lasci ti cancello” come se Gianluca Chiodi volesse sintetizzare il monito di Dio Padre “Se non vivete nel rispetto dei Miei comandamenti la vostra fine sarà inesorabile” utilizzando la metafora del comando informatico “ctrl-canc”.
Comunicato stampa
Gli artisti coinvolti nel progetto “Esercizi di visione | scritture artisti gallerie” sono:
Gian Paolo Tomasi per la Galleria Elleni, Cesare Colombo per la Shots Gallery, Alfa Pietta, Lino Invernizzi e Mario Scudeletti per lo Studio Vanna Casati, Gianluca Chiodi per la Galleria Marelia, Guido Airoldi, Gaetano Orazio e Angelo Zanella per la Galleria Triangolo Arte, Christian Rainer per la traffic Gallery e Gionanni Bonaldi per Viamoronisedici Spazioarte. La Galleria Michelangelo presenta un’esposizione di Vittorio Bellini sul tema della Passione di Cristo.
Le opere sono raccolte in un catalogo curato da Giuliano Zanchi e pubblicato da Silvana Editoriale (64 pagine), che sarà presentato al pubblico sabato 28 aprile alle ore 17.30 nella basilica di Santa Maria Maggiore in Bergamo durante l’evento inaugurale della quinta edizione di Effettobibbia: la presentazione dei restauri del grande telero di Luca Giordano raffigurante Il passaggio del Mar Rosso.
Sponsor tecnico per
Galleria Marelia:
Azienda Savoldi, Scanzorosciate (BG) | Vini e agriturismo www.aziendaagricolasavoldi.it | [email protected]
Sede mostra: Galleria Marelia arte moderna e contemporanea
via Guglielmo d’Alzano, 2b | 24122 Bergamo | Italia
www.galleriamarelia.it [email protected]
+ 39 035 0603115 + 39 347 8206829
Orari: lun | ven 14.00 – 20.00 | sab 15.30 – 20.00
Il titolo della mostra è già una provocazione “Se mi lasci ti cancello” come se Gianluca Chiodi volesse sintetizzare il monito di Dio Padre “Se non vivete nel rispetto dei Miei comandamenti la vostra fine sarà inesorabile” utilizzando la metafora del comando informatico "ctrl-canc".
"... siamo diventati tutti buoni cristiani" dice l'artista "ma forse un po' troppo superficiali nella corsa al successo e al primato personale, rassicurati dalla certezza di una seconda opportunità oltre la morte perché, volendo parafrasare l'ultima opera cinematografica di Carlo Verdone, un posto in piedi in Paradiso… non si nega proprio a nessuno".
Ma qual è il termine di paragone? Chi oggi decide qual è la “misura” affinché ognuno si possa definire un buon cristiano? Troppi sono stati i compromessi attuati nel nome del Progresso e dell’Evoluzione umana ma anche nel nome del Cristianesimo ed eccessivamente accondiscendenti siamo stati di fronte ai nostri errori. La risposta rimane comunque e sempre nelle Sacre Scritture che oggi non vanno né “interpretate” né “attualizzate” ma banalmente “lette” perché “… tutto è già scritto, corretto e interpretato da Altri meglio che da te”. (Il Bacio sulla Bocca – Ivano Fossati).
Gianluca Chiodi attraverso le sue opere ci chiede di riflettere sulla volontà di Dio Padre che, attraverso le Sacre Scritture, ha chiesto sì all’uomo di adorarlo “Io sono il SIGNORE, il tuo Dio …Non avere altri dèi oltre a me…” ma anche di “Non fare scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra… Non prostratevi davanti a loro e non li servite, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso” e ha dato ordine a tutti noi di "coltivare" la Terra e di rispettarla come una Madre.
E’ infatti il rispetto del pianeta il tema che Chiodi ha prevalentemente sviluppato in questo progetto perché "… Dio ridurrà in rovina chi rovina la Terra" (Apocalisse 11:18)" ed ancora il salmo 37: 29 recita: "i giusti stessi possederanno la terra e risiederanno su di essa per sempre". Alla radice biblica del tema sembra corrispondere il fatto che l’aldilà è invece il “di qua”, quindi non un ipotetico paradiso celeste ma è il nostro pianeta il vero “paradiso terrestre”.
E' necessario quindi un utilizzo misurato delle risorse di cui disponiamo, equilibrio fra il soddisfacimento delle esigenze attuali senza compromettere le possibilità future, perché il futuro sarà sulla terra e perché noi, come ci dice il Padre: "non siamo padroni nemmeno di un capello sulla nostra testa, in quanto non sapremo quando esso cadrà”.
"ORA" è il tempo in cui possiamo rendere significativo il nostro passaggio per "di qua".
L'artista, come solito fare, non si lascia sfuggire l'occasione di provocarci attraverso un vecchio adagio: Mater semper certa est, pater nunquam e ci dice: "Sono figlio di mio padre e in lui mi riconosco, ma soprattutto sono figlio di mia madre che mi ha partorito e dato alla vita. Ama la madre ed onora il Padre e… cura la Terra, responsabilmente, perché questo è l'unico modo per rinnovare eternamente la Vita ".
La mostra di Chiodi ci permette una personale riflessione: siamo davvero buoni cristiani?