Gianluca Murasecchi / Ennio Tamburi – Stellare

Informazioni Evento

Luogo
ETWORKS STUDIO
Via dei Marsi 41, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
14/12/2024
Artisti
Gianluca Murasecchi, Ennio Tamburi
Curatori
Roberto Lacarbonara
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Suona come un verbo all’infinito il titolo della mostra Stellare che pone in dialogo l’opera di Ennio Tamburi accanto a quella dell’incisore, pittore e scultore Gianluca Murasecchi.

Comunicato stampa

Sabato 14 dicembre 2024 alle ore 18:00, inaugura la mostra Stellare, a cura Roberto Lacarbonara, con opere degli artisti Gianluca Murasecchi e Ennio Tamburi, nello spazio espositivo ETworks Studio a Roma, via dei Marsi 41 (quartiere San Lorenzo).

 

Suona come un verbo all’infinito il titolo della mostra Stellare che pone in dialogo l’opera di Ennio Tamburi accanto a quella dell’incisore, pittore e scultore Gianluca Murasecchi. Perché infinito, illimitato è il fare, il segnare lo spazio di superficie, tanto nell’estensione quanto nella profondità. Nella comune segnicità del punto, i due artisti configurano un lessico minuzioso, acuminato, capace di tracciare scie e traiettorie che varcano lo spazio siderale della pittura in soluzioni incontenibili. Talvolta, a partire da una disseminazione apparentemente caotica e informale, entrambi giungono a formalizzazioni geometriche, aderendo alla stabilità di quei contorni, di quelle aree vuote e di quei ritagli così esatti che dispongono in ordine il molteplice, organizzano l’eccesso, danno un senso e una direzione all’aperto delle oscure campiture.

Inoltre, ricorrendo alle piccole croci incise sulla testa di migliaia di viti, Murasecchi moltiplica i segni e asseconda la vibratilità della superficie, trovando nella plasticità della scultura il ritmo visivo del rilievo, le sue curvature concavo-convesse, l’alternarsi chiaroscurale dei pieni e dei vuoti, e rivelando la densità di una materia che permette allo sguardo di abitare la profondità del nero. Un colore, quest’ultimo, che ricorre nell’opera dei due autori e che concede unicamente alle trame segnate in negativo la comparsa di fragilissimi bagliori, provenienti da quel fondo abissale in cui, come punta di uno spillo o un breve taglio, trae spazio ed energia una luce remota, profondissima, stellare.