Gianni Cuomo – Lavorate sempre come se il principale vi fosse vicino
Gianni Cuomo realizza omunculi che sembrano il risultato di esperimenti genetici o possibili metamorfosi umane perché all’individuo oggi è richiesto di essere pronto a qualsiasi sacrificio performativo, oltre ogni immaginazione.
Comunicato stampa
Presso Piziarte Home Gallery a Tortoreto Lido,dal 1^ Marzo 2014, mostra personale di GIANNI
CUOMO a cura di Manuela Cucinella e Patrizia Alice Cucinella.
Scrive Gianni Cuomo
L’essere ciò che consumiamo, è lo status che impone una società con fragili valori morali e sociali, che porta l’individuo verso una crisi identificativa nel suo contesto. Non solo, ma ciò che contribuisce a creare un ulteriore crash identificativo è determinato dall’attuale era iper-tecnologica in cui l’utilizzo compulsivo di nuovi sistemi computerizzati ci illude di essere dentro ad un mondo che in realtà non esiste, se non solo virtualmente.
Da queste riflessioni nascono opere che intendono sottolineare le continue sollecitazioni e “abbandoni” a cui siamo ininterrottamente sottoposti da una società che in questo momento storico, stenta ancora a prendere coscienza di come sia stata un’utopia pensare che il progresso potesse essere inarrestabile e in continua evoluzione.
Artisticamente attraverso le mie opere, tento di interpretare il corso del mio tempo, di riflettere sull’esistenza e sui condizionamenti sociali, che coinvolgono tutti, compreso me. Trovo a volte affascinante stare a guardare come uno spettatore, le proiezioni della vita in tutti i suoi aspetti, leggere come un libro che non finisce mai, i fatti (anche tra quelli apparentemente più banali) che scrivono la nostra storia.
Le tavole i cui volti sono protesi verso l’esterno per effetto di sovrapposizioni di parti di altri volti, rappresentano la materia “immateriale” di cui siamo fatti. Noi siamo una piccola parte di tutti quelli che nel corso della nostra esistenza abbiamo conosciuto, amato e vissuto in ogni forma.
Le sculture realizzate essenzialmente con cartone riciclato sono “ominidi” che raccontano della nostra storia interiore, del nostro essere in continua ricerca della dimensione e dello spazio nel mondo circostante. Raccontano dei nostri percorsi psicologici e della storia che dovremo ancora scrivere.
Ma noi siamo umani e gli ominidi questo lo sanno. Sanno di noi, del nostro vissuto, della nostre speranze e della nostre fragilità. Conoscono ciò che abbiamo costruito e decostruito su questa terra che ancora una volta sembra chiederci perché?