Gianni D’Urso – giannidurso Sponsorizzato
In giannidurso Sponsorizzato Gianni D’Urso propone un’operazione essenziale e sarcastica che nasce da un’esigenza narrativa di carattere personale, rappresentazione metaforica e in larga scala di un sistema dell’arte deprecabile e sempre più incentrato sul mercato degli artisti storicizzati.
Comunicato stampa
Nel 2000 l’incipit musicale "È un mondo difficile. E’ vita intensa, felicità a momenti e futuro incerto" di Tonino Carotone inaugurava il nuovo millennio. Ventidue anni dopo questa stessa frase potrebbe essere adattata, tra le altre cose, anche alla condizione dell’artista emergente, che nella maggior parte dei casi è fatta di numerosi compromessi, di un disequilibrio meritocratico, di un mercato sottostimato e di una buona dose di pubbliche e influenti relazioni sociali e culturali.
In giannidurso Sponsorizzato Gianni D’Urso propone un’operazione essenziale e sarcastica che nasce da un’esigenza narrativa di carattere personale, rappresentazione metaforica e in larga scala di un sistema dell’arte deprecabile e sempre più incentrato sul mercato degli artisti storicizzati. Lo spazio accoglie un ciclo di tre opere a partire da un’immagine che oggi definiremmo radical kitsch, attraverso la quale l’artista cerca in qualche modo di sottrarsi alle regole del sistema, di sparire e liberarsi di sé stesso, ironizzando sulla natura dei suoi dati anagrafici con un disegno raffigurante due personalità del mondo dello spettacolo, ritratte su carta adesiva (giannidurso Sponsorizzato). Un selfie iconico che suggerisce un discostamento dalla propria identità per concentrarsi su qualcosa di propriamente fallibile, questo primo lavoro diviene probabilmente un tentativo di evasione, che riflette un’eccessiva competizione e iperattività permanente della nostra società, dipendente da un’economia dell’informazione basata sulle effimere dinamiche da social media, sul numero dei likes, dei post e delle visualizzazioni. Tutti fattori che non presentano l’opera in sé, ma rappresentano un falso idealizzato, un mockup perfetto e instagrammabile che mette in discussione la figura dell’artista e il suo operato. Ed è proprio con il sopraggiungere di questi momenti che abbiamo bisogno di un tempo del tutto personale, di una pausa, una caduta, di un fallimento per mettere ordine ed esaminare lo stato di crisi; anche le monetine da uno e due centesimi che riempiono la coppia di calzini (Self-portrait) sono destinate realmente a uscire fuori mercato, in questo modo l’artista compone in maniera surreale e ironica un’installazione scultorea che esaspera il proprio immaginario autobiografico.
L’unica opera che campeggia a muro è un piccolo arazzo ricamato color fluorescente (27 magic figures), un omaggio stilistico e intellettuale al maestro torinese Alighiero Boetti, sul quale sono leggibili le cifre IBAN del bancomat di Gianni D’Urso, riverbero di un moto interiore che mette in discussione prima di tutto il proprio essere, un agire individuale che diviene misura e confronto per comprendere e leggere l’instabile presente.
Giuseppe Amedeo Arnesano
Gianni D’Urso (1988) vive e lavora a Lecce.
Precarietà, sogno, fallimento e gioco, sono parole chiavi nella sua ricerca. Osserva le fragilità e le contrapposizioni della condizione umana all’interno del contesto storico, sociale ed artistico, evidenziandone i gap attraverso veri e propri cortocircuiti visivi. Lo fa tramite un linguaggio multidisciplinare, caratterizzato da un metodo di appropriazione e manipolazione di forme, oggetti, immagini o concetti già esistenti.
https://giannidurso.com
ENG:
In the year 2000 the songwriter Tonino Carotone marked the start of the new millennium with the first lines of one of his songs: "It's a tough world. It’s an intense life, happiness at times and uncertain future". Twenty-two years later, these lines might even work to describe the condition of the upcoming artist, mostly made of several compromises as well as an unbalanced meritocracy, an underestimated market, and a strong dependence on powerful social and cultural relations.
With the site-specific project giannidurso Sponsorizzato (giannidurso Sponsored), artist Gianni D’Urso starts from personal narrative needs to create a sarcastic metaphor of the contemporary art system, questioning its deplorable dynamics and its market trends, which are increasingly focused on historicized artists.
The project consists in three works, and it begins with an image that today we may define "radical kitsch": the sticker portrait of two Italian celebrities, Tv host Barbara D'Urso and the singer/showman Gianni Morandi (giannidurso Sponsorizzato). This work represents the artist’s attempt to evade the rules of the system, to disappear and get rid of himself, by making fun of his own name. Through this iconic selfie D’Urso suggests a deviation from his own identity and the need to focus on something fallible. In this first work, the artist's desire to evade reflects the excessive competition and the permanent hyperactivity of our society, increasingly dependent on social media, where so many things and people depend on the ephemeral logics of likes, posts, and views on social media. Here the artist's work cannot really be shown other than an idealized fake, a perfect mockup to be posted on Instagram casting doubts on the effective role and on the work of an artist. Here sometimes we need to take our time, to claim a break, a moment to fall and fail, to make things right and examine the state of crisis.
The one and two cent coins that fill up the socks (Self-portrait) are meant to be out of business: a surrealistic and snarky sculpture which exasperates D’Urso autobiographical imagery once again.
The only work on the wall is a small fluorescent-colored embroidered tapestry (27 magic figures), a stylistic and intellectual homage to the conceptual Italian artist Alighiero Boetti. The numbers embroidered match the one of the IBAN code of Gianni D’Urso, like an echoe of the importance to always question his-self and his own actions in order to read and understand the instability of our time.
Giuseppe Amedeo Arnesano
Gianni D’Urso (1988) currently lives and works in Lecce (Puglia, Italy).
Precariousness, dream, failure and game are key elements in his research. He focuses on weaknesses and contradictions of human being within the historical, social and artistic background, highlighting the gaps through visual short-circuits. With a multidisciplinary approach to visual art, his practice includes appropriation and manipulation of shapes, objects, images or concepts.
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