Gianni Leone – Fotografie 1979-2016
La Fondazione Pino Pascali presenta il libro Gianni Leone- Fotografie 1979-2016, di Arturo Carlo Quintavalle.
Comunicato stampa
Il 1 dicembre 2017 alle ore 18, in anteprima nazionale, la Fondazione Pino Pascali presenta il libro Gianni Leone- Fotografie 1979-2016, di Arturo Carlo Quintavalle. Interverranno Gianni Leone, Rosalba Branà, direttrice della Fondazione Pino Pascali e Arturo Carlo Quintavalle, storico dell’arte.
Il volume, edito da Skira e a cura della Fondazione Pino Pascali e della Regione Puglia, ripercorre la carriera e il lavoro di Gianni Leone, un fotografo che ha contribuito a dare vita, insieme ad altri protagonisti ed eccellenti colleghi, - quali Luigi Ghirri, di cui fu amico e compagno di lavoro, Olivo Barbieri, Giovanni Chiaramonte, Mario Cresci o Mimmo Jodice - al rinnovamento dell’iconografia della fotografia italiana, ribaltando stereotipi e luoghi comuni sul Bel Paese.
“Leone”, scrive Rosalba Branà nel testo introduttivo al catalogo, “non ama i luoghi simbolo o stereotipati del paesaggio pugliese, così come non intende rappresentare le città secondo una concezione antropica, nessuna indulgenza acclarata al reportage etnoantropologico, ma una narrazione poetica del paesaggio incentrata piuttosto sul concetto di “silenzio”. Fermarsi un attimo per veder meglio le cose, suggerisce Leone, e difatti il suo sguardo coglie paesaggi interiori ed esteriori intrecciati a immagini di memorie private”.
L’opera fotografica di Leone è centrata su una personalissima declinazione di fotografia del paesaggio interiore che integra documentazione paesistica, immagine di memoria privata, ricerca critica sul linguaggio dell'immagine, si dispiega in più di trent'anni di viaggi, spesso ritorni, raccontati con fotografie in bianco e nero e poi, dal 1994, a colori.
“Leone conosce il particolare per esprimere la dimensione dell’universale”, spiega Arturo Carlo Quintavalle nel suo saggio, “e, dunque, in esso, la sua visione del mondo. Certo, Leone lo ha detto, fotografa sempre da solo, perché dentro, lui, si porta, vive questo senso quasi panico, incombente, del naturale e insieme del creato dall’uomo. Un giardino, un edificio diruto sono tracce del vivere che Leone registra con foto di una qualità sempre molto alta”.
Nato a Bari nel 1939, nella cui Università ha insegnato Storia delle dottrine politiche, Leone inizia a fotografare nel 1979 nel contesto di un'intensa attività di animazione culturale: dal 1981 al 1983 dirige la galleria Spazio Immagine dove espone la prima ricerca, "Letture", e fino al 1983 promuove gli "Incontri di Spazio Immagine", intesi cicli di conferenze e letture, affiancati da esposizioni monografiche, di respiro nazionale e internazionale. Tra gli altri invita Luigi Ghirri, Mario Cresci, Giovanni Chiaramonte - che lo invita alla collettiva "Luogo e identità della Fotografia contemporanea Europea" (1982) - e Guido Guidi. Nel 1984 cura insieme a Luigi Ghirri ed Enzo Velati, con testi di Quintavalle e un racconto di Gianni Celati, il fondamentale Viaggio in Italia con il volume edito da Il Quadrante di Alessandria ed una mostra di oltre 300 scatti presso la Pinacoteca Provinciale di Bari, progetto che ribalta completamente la visione del Bel Paese, offrendo con uno sguardo inedito luoghi marginali, abbandonati, provincie, spiagge solitarie, casini, angoli deserti.
Ha svolto, inoltre, collaborazioni e ricerche come Fasti barocchi (sul barocco napoletano, 1984), Giardini d'Europa (1988), Ritorno al mare (1994), Nuovo Paesaggio italiano (1998), Mediterranea, Verde e Vintage (2005, 2008), e le più recenti Poi (2010) e Casa Ghirri (2011), intense riflessioni sugli spazi della perdita. Leone continua a realizzare i suoi Vaghi Paesaggi, vedute del vagabondare, della bellezza, dell'indeterminazione splendida e continuamente mutevole dall'esterno in cui, imperfettamente, ci si specchia.
Lo scorso febbraio 2016 il Museo Pino Pascali inauguraha dedicato a Gianni Leone una mostra antologica a cura di Rosalba Branà e Antonio Frugis in un allestimento realizzato insieme all’artista e intitolata Inventario: 1979 – 2015 con oltre 100 scatti realizzati dagli anni ’70 ad oggi ritraendo con occhi nuovi il paesaggio urbano tra Bari e l’intero territorio pugliese. In questa occasione, Gianni Leone ha donato al Museo un nutrito corpus delle sue opere.